GIRA torna a placcare la FIR e chiede di concretizzare l’Accordo Quadro

Un comunicato-intervista in cui si sottolinea lo stato dell’arte e dove si chiede concretezza alla federazione

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Un comunicato “camuffato” da intervista per fare il punto della situazione sulle iniziative dell’Associazione e soprattutto sulle trattative con la FIR: dopo l’accordo-quadro trovato a giugno in seguito al noto “caso Villabassa” la situazione sarebbe ferma e il presidente Matteo Barbini sottolinea in più passaggi che si attende che la Federazione concretizzi le promesse e dia corpo a quanto stabilisce quel documento.
Il comunicato-intervista di GIRA:

 

Facciamo il punto della situazione sulle evoluzioni dell’associazione dei rugbisti pro e semi-pro dopo il “silenzio” che ha accompagnato la RWC2015, nel doveroso intento di non “distrarre” i giocatori dal loro impegno.
Ora si torna sugli scudi…
Ecco il botta e risposta con il presidente Matteo Barbini, che non lesina informazioni e commenti.

***

Puoi farci una panoramica sui progressi o gli sviluppi dell’attività di G.I.R.A. a livello internazionale e nazionale?
Ormai a livello globale, senza limitazione all’Europa, GIRA è riconosciuta “di fatto” e nei fatti.
Facciamo parte dell’IRPA (International Rugby Player Association), riconoscimento che ci rende orgogliosi del lavoro fin qui svolto e che per noi non rappresenta un punto d’arrivo bensì un eccezionale punto di partenza per poter continuare il nostro percorso di crescita. Il meeting al quale ho personalmente partecipato insieme con Mauro Bergamasco a Londra in occasione della Rugby World Cup alla presenza di tutte le Associazioni di Emisfero Nord e Sud è stato in questo senso uno straordinario momento per acquisire ulteriori competenze dai nostri “fratelli maggiori”.
Stiamo cercando di portare in Italia l’annuale incontro IPRA Emisfero Nord 2016 cosi’ da poter presentare a tutti i nostri associati le esperienze concrete delle realtà Inglesi ed Irlandesi raccontate di persona dai due CEO. Ricordiamoci che le associazioni giocatori internazionali sono vere e proprie aziende, finanziate dalle Federazioni e dalle squadre, con il solo obbiettivo di fornire welfare ai giocatori ed ex giocatori, ed è lì che dobbiamo arrivare, con altre fonti di finanziamento se necessario.

Cosa si intende per Welfare, visto che si parla di finanziamento di recente abbiamo visto i 7m della RFU / RPA?
Welfare vuol dire tutto o niente, si passa dalle assicurazioni sulla vita allo sconto per acquisto dell’auto nuova… ma vorrei riflettere su un aspetto che spesso non viene considerato. I giocatori di rugby si vedono oggi in campo forti, grandi, grossi, duri, aggressivi e senza paura… Ma rimangono comunque uomini, anzi spesso ragazzi ed essendo tali si portano a carico tutti i normali problemi (in particolare psicologici) che la vita propone, e questo chiaramente può impattare tutte le loro la loro attività in campo ed agli allenamenti. Prendiamo come esempio il mondo reale, la qualità del lavoro è dettata dalle condizioni nelle quali vengono inserite le persone, che includono chiaramente la tranquillità economica e sociale ma in particolare le prospettive per il futuro. In particolare oggi visti anche gli investimenti fatti sui giovani, non possiamo permetterci di perdere talenti per strada solo perché la carriera del rugbista non da certezze per il futuro, noi queste certezze dobbiamo fornirle, dobbiamo educare e formare i giocatori accompagnandoli nel corso della carriera in modo che il passaggio post rugby sia lineare e vissuto con totale serenità.
Disponessimo anche di 1/10 delle cifre trattate in UK, o addirittura di 1/20 potremmo mandare subito 2 persone (ex giocatori) per tre mesi in Inghilterra / Irlanda a IMPARARE quanto e cosa viene fatto li, in 6 mesi replicare il modello per i nostri giocatori partendo dall’eccellenza, in 3 anni potremmo essere strutturati con un Welfare program serio e basato su aziende concrete, senza buttare soldi dando incarichi a persone che non hanno il background adatto (non per colpa, ma per cv).


Iniziative nel breve a livello nazionale?
Iniziative nel breve sono gli incontri con Zebre e Treviso previsti per Dicembre 2015 ed un incontro con Capitani e Vice capitani di tutte le squadre di Eccellenza previsti durante il 6 nazioni.
Lì spiegheremo quanto è stato fatto quest’anno, chiaramente tratteremo tutti i punti dell’accordo quadro siglato con la FIR e la ristrutturazione di GIRA per includere il rugby 7 ed il rugby femminile, i rappresentanti dei quali sono già stati contattati.

Un accenno all’ Accordo quadro qualche dettaglio in più?
La FIR si è impegnata formalmente su una serie di punti di necessaria importanza per il movimento nazionale, in particolare per l’eccellenza.
1) Assicurazioni Pro12, Nazionale ed Eccellenza – Qui abbiamo avuto modo di controllare ed approvare le coperture di Nazionale e Pro12, mancano tutte le coperture di Eccellenza che stiamo attendendo di conoscere come da accordi presi.
2) Cauzione/Fideiussione a copertura stipendi giocatori delle squadre di eccellenza – Siamo in attesa, come da accordi presi, di concreta conferma della vigenza di tali garanzie.
3) Diritti immagine – Riteniamo che l’unica soluzione per regolamentarli sia una trattativa gestita da professionisti del settore che coinvolga tutti i giocatori, squadre e Federazione
4) Permit Players – Dovremo definire un regolamento entro fine anno che delinei tutte le caratteristiche di tale status (assicurazione, stipendio, ect ect).
Confidiamo di ricevere risposte nero su bianco nelle tempistiche previste dall’accordo firmato, in modo da poter iniziare quanto prima a lavorare per migliorare le condizioni generali nell’interesse di tutto il movimento.


Cosa pensa in merito alle dichiarazioni federali della settimana scorsa riguardo la gestione pre-mondiale?
Come accade normalmente nelle Nazioni evolute tra Federazione e Associazione Giocatori, riteniamo che tutte le questioni debbano essere affrontate attraverso un percorso approfondito e condiviso che richiede le sue tempistiche, nelle modalità che sono proprie del nostro operare. Con la maggior parte dei ragazzi che rappresentiamo ho personalmente giocato diversi anni, ed ora la situazione non è cambiata. Si è squadra tanto in campo quanto fuori dal campo! Ogni decisione viene discussa ed approvata con i rappresentanti della Nazionale Italiana ed il nostro Direttivo, di certo non modificheremo il nostro modus operandi che riteniamo democraticamente allineato con i valori del nostro sport … Anche se qualcuno lavora in maniera diversa, non ci scoraggerà certamente a proseguire.

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