Regole di comportamento femminile da tenere durante il Mondiale

Marco Pastonesi stila una goliardica lettera/dodecalogo dedicata all’altra metà di Ovalia. Che la RWC è una cosa seria

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Dear women, care donne. E’ una lettera, ma anche un dodecalogo. E’ un invito, ma anche un comando. E’ un’ammissione, ma anche una sentenza. E’ tutto quello che gli uomini vogliono, pretendono, esigono dalle donne. Almeno dal 18 settembre fino al 31 ottobre, cioè durante la Coppa del mondo di rugby. Poi si può ricominciare, come prima, più di prima, con una certa ragionevolezza e tolleranza. Il dodecalogo del perfetto rugbista, di fonte inglese, io l’ho tradotto e adattato così.

 

CARE DONNE
1) Dovete leggere le pagine dello sport così da sapere che cosa succede alla Coppa del mondo, e partecipare alla conversazione. In caso contrario, non lamentatevi se vi critico o vi ignoro.

2) Durante la Coppa del mondo, tv e dvd appartengono esclusivamente a me, sempre, senza eccezioni.

3) Se passate davanti alla tv, fatelo strisciando sul pavimento e senza distrarmi.

4) Durante le partite sarò cieco, sordo e muto, a meno che non richieda qualcosa da mangiare o bere. Ma non vi ascolterò, non vi sentirò, non vi risponderò, non vi aprirò la porta, non mi occuperò dei bambini neanche se si gettano dal secondo piano.

5) Sarebbe una buona idea tenere sempre sei birre in frigorifero e non fare smorfie ai miei amici quando vengono a vedere le partite con me.

6) Se mi vedete arrabbiato perché una delle mie squadre ha perso, non ditemi “è solo un gioco” né “vincerete la prossima volta”. Le parole di incoraggiamento valgono come richiesta di separazione, divorzio, abbandono.

7) Siete autorizzate a guardare una sola partita con me, parlarmi solo durante l’intervallo e solo durante la pubblicità, e solo se il punteggio mi sta bene.

8) Le ripetizioni e la moviola sono importantissime, e non conta se le ho già viste, perché le voglio vedere e rivedere, e anche registrare.

9) Non voglio avere bambini in giro, né miei né vostri né di altri. E sia chiaro che non andrò da nessuna parte.

10) Ma se un mio amico m’invita a casa sua a vedere una partita, ci vado al volo.

11) Gli “highlights”, quelli che danno di notte, sono importanti almeno quanto le dirette delle partite.

12) Evitate di dire “per fortuna che la Coppa del mondo è soltanto ogni quattro anni”.

Grazie per la vostra collaborazione.

 

di Marco Pastonesi

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol

Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2011 raccontata da Marco Pastonesi

Settimo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2007 raccontata da Marco Pastonesi

Continua il nostro viaggio attraverso la storia della Webb Ellis Cup con le letture della nostra prestigiosa firma

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2003 raccontata da Marco Pastonesi

Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi

Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".

item-thumbnail

La Rugby World Cup 1995 raccontata da Marco Pastonesi

Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"