Speciale Rugby World Cup 2015: l’albo d’oro

281 match, 6 edizioni su 7 vinte dalle nazionali dell’emisfero sud. England 2015, una storia tutta scrivere in 48 partite

RWC

albo d’oro Rugby World Cup © OnRrugby

Leggendo l’albo d’oro della Rugby World Cup salta agli occhi che ben sei titoli mondiali, su sette edizioni disputate, sono detenuti da tre nazionali dell’emisfero sud: Nuova Zelanda (2), Australia (2) e Sudafrica (2). Sebbene le rappresentati del vecchio continente siano più volte arrivate a sfiorare la Webb Ellis Cup, solo l’Inghilterra nel 2003 è riuscita a conquistare l’ambito Trofeo.

La prima e l’ultima edizione dei Mondiali, organizzate rispettivamente nel 1987 e nel 2011, presentano diverse e curiose analogie. Entrambe si sono tenute in Nuova Zelanda, a trionfare sono stati gli All Blacks e a essere sconfitta in finale è stata la Francia. I Bleus, dal canto loro, si sono “vendicati” eliminando i tutti neri in semifinale nel 1999 e addirittura ai quarti di finale nel 2007. Francia o non Francia, riuscirà la favorita Nuova Zelanda a sfatare la statistica che la vuole vincente solo nelle edizioni casalinghe?

A quota due trionfi iridati troviamo, come abbiamo detto, anche l’Australia che ha vinto due delle tre finali mondiali disputate, nel 1991 e nel 1999, mentre il Sudafrica resta l’unica squadra ad aver conquistato tutte le finali a cui ha partecipato. Gli Springboks, dopo essere stati esclusi dalle prime due edizioni causa Apartheid, hanno subito centrato la vittoria all’esordio iridato del 1995 concedendo poi il bis nel 2007 in Francia.
Quanto alle europee, la Francia vanta 3 seconde piazze 1987, 1999, 2011, mentre l’Inghilterra si è aggiudicata la “medaglia d’argento” nel 1991 e nel 2007. Ed è proprio quest’ultima, unica fra le nazionali dell’emisfero nord, a detenere un titolo mondiale. Nel 2003, a Sidney, il quindici della rosa fu capace di battere l’Australia padrona di casa. Curiosamente, dodici anni prima (nel 1991) a Londra, l’atto finale del Torneo vide il trionfo dei Wallabies. E la sfida incrociata non conosce fine. Le due squadre si scontreranno infatti nella fase a gironi di England 2015. E non dimentichiamoci che le truppe di Sua Maestà hanno eliminato i Wallabies in ben due occasioni ed entrambe ai quarti, nel 1995 e nel 2007. Della Francia eterna seconda già abbiamo scritto, ma manca un tassello: alle due sconfitte in finale (nel 1987 e nel 2011) ne va aggiunta una terza, quella del 1999 per mano australiana.
Per quanto riguarda il Galles, le due migliori prestazioni sono arrivate nella prima e nell’ultima edizione (1987 e 2011) chiuse rispettivamente al terzo e quarto posto. Per riuscire a superarsi, Warburton e compagni dovranno prima passare la temibile fase a gironi che li vede in corsa insieme a Inghilterra, Australia, Uruguay e Fiji. E proprio le squadre isolane, che tre volte ai Mondiali hanno battuto i Dragoni, rappresentano per il Galles un tabù da sfatare.
L’Irlanda, vincitrice degli ultimi due Sei Nazioni, si presenta al via da seconda favorita alle spalle degli All Blacks, anche se in sette edizioni i tutti verdi non sono mai andati oltre i quarti di finale. E chissà che non ci scappi anche un altro match contro l’Australia. La sfida iridata fra le due nazionali è storicamente sinonimo di spettacolo e partite tiratissime, come nel 2011, ma soprattutto nel 1991, quando decisivi furono gli ultimi pazzeschi minuti.
La Scozia difficilmente riuscirà a superare la propria migliore prestazione, solo nel 1991 ha passato i quarti arrivando in semifinale e chiudendo al quarto posto.

Gli Azzurri non sono mai riusciti ad andare oltre la fase a gironi. Nel 1987 il sogno svanì per la peggior differenza punti nel confronto con le Fiji che, ironia della sorte, il nostro quindici aveva battuto sul campo.

 

Nel nostro viaggio di avvicinamento alla Rugby World Cup troverete una rubrica dedicata alle squadre, vi parleremo delle nazionali (numeri e statistiche collettive e individuali in 281 match mondiali disputati). Non trascureremo di raccontarvi episodi particolarmente significativi (noti e meno noti) e curiosi aneddoti. Dalla prima meta internazionale di un ventenne semisconosciuto di nome Brian O’Driscoll (nel 1999 al Lansdowne Road di Dublino), alle scorribande notturne dell’All Black Alan Whetton. Non tralasceremo nemmeno le incredibili storie delle nazionali più piccole e le peripezie compiute da federazioni e allenatori per garantire la partecipazione ai Mondiali alla propria selezione. Come le avventurose convocazioni dei giocatori figiani nel 1987 trasmesse via canoa, i bizzarri allenamenti della mischia georgiana che nel 2003 si preparava spingendo vecchi trattori sovietici e molti molti altri episodi.
Nella rubrica “cartoline mondiali” vi regaleremo delle istantanee dei giocatori, protagonisti di momenti indimenticabili.

Il viaggio non può che iniziare dall’Inghilterra, paese organizzatore di England 2015, la terra a cui il nostro sport deve i natali e dalla “cartolina mondiale” dedicata a Jonny Wilkinson. Quel drop, segnato quando anche i tempi supplementari erano ormai agli sgoccioli, rappresenta un momento indimenticabile, una pagina straordinaria nella storia della Coppa del Mondo.

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