Sorprese senza stravolgere: uno sguardo all’Italia anti-Australia

Jacques Brunel continua a plasmare il gruppo in vista del suo vero obiettivo: il Mondiale 2015

ph. Sebastiano Pessina

Ci piace il XV scelto da Jacques Brunel per affrontare sabato pomeriggio a Torino un’Australia di cui tutto si può dire tranne che si presenti sul prato dello Stadio Olimpico con una formazione dimessa o zeppa di rincalzi. Anzi.
La prima sorpresa è la presenza in campo di Gori dal primo minuto: il mediano di mischia del Benetton evidentemente ha recuperato a pieno dall’infortunio, speriamo abbia anche un buon ritmo partita nelle gambe, ma la presenza di Botes in panchina dà garanzie. Tallonatore sarà Giazzon con Ghiraldini che parte dalla panchina, ma il veneto è stato fermo a lungo: giusto così.
In seconda linea si è optato per l’esperienza con Pavanello e Bortolami. Noi ci aspettavamo la presenza di Furno, ma il giocatore del Biarritz può essere usato sia in seconda che in terza linea e in panchina non ci sono giocatori di ruolo tra queste ultime (pesa davvero tanto la prolungata a assenza di Minto). Una scelta piuttosto logica, a ben vedere, quella presa da Brunel. Sulla terza linea titolare invece nulla da dire, con il trio Zanni-Barbieri-Parisse che è garanzia di tecnica e fisicità.

 

Il nome che non ti aspetti è Alberto di Bernardo all’apertura. Perché Orquera sta giocando di più e meglio, perché Orquera sta anche piazzando con più precisione e nel gioco al piede ha forse più alternative di quante non ne abbia il pur esperto Di Bernardo. Il numero 10 delle Zebre è però più leggero fisicamente e dietro mancherà la fisicità di Andrea Masi, infortunato. E McLean ha altre caratteristiche rispetto all’aquilano: il rischio che i tank australiani cercassero di sfondare per quel canale era molto alto. Con Di Bernardo c’è una fisicità diversa, e quella sabato conterà tantissimo.
Giovane e “bella” la linea di centri e ali: Morisi, Sgarbi, Sarto e il ritrovato Benvenuti. Manca un po’ di esperienza ma quella la si fa solo giocando e in quei quattro c’è qualità e quantità a sufficienza per sorprendere la difesa australiana che verosimilmente conosce poco i suoi avversari. Non c’è Campagnaro? Beh, si gioca in 15, la prossima volta sarà qualcun altro a star fuori.

 

Un discorso a parte merita infine la panchina, con buone scelte e forse pochi chili dalla seconda/terza linea in poi: non c’è Vosawai e non c’è Canale, presenti invece Iannone e il “deb” Tommaso Allan, con quest’ultimo che manda addirittura in tribuna Luciano Orquera. Un bel segnale di fiducia lanciato al ragazzo perché se è vero che sapevamo che un qualche scorcio di partita lo avrebbe sicuramente giocato in questo mese di test-match difficilmente avremmo scommesso sulla gara con l’Australia per vederlo già in panchina. Ma evidentemente Brunel crede davvero nella giovane apertura e non l’ha portato in nazionale solo per “soffiarlo” alla Scozia e ha voluto farglielo capire subito.

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