Novembre, finalmente il mese dei grandi Test entra nel vivo

Il meglio di Ovalia si dà appuntamento nel weekend: in campo Francia-Nuova Zelanda e Galles-Sudafrica, ma non solo…

ph. Jason O’Brien/Action Images

Ancora poche ore e le vedremo in campo tutte. Arrivano gli All Blacks, che cominciano da Parigi la ricerca di un anno di sole vittorie, arriva il Sudafrica, atteso da una sfida di fuoco al Millenium Stadium contro il Galles, e infine scendono in campo due squadre con la targa nuova, l’Argentina di Hourcade e l’Irlanda di Schmidt.

 

Francia-Nuova Zelanda: la partita più attesa. Leggi la formazione degli All Blacks, e capisci con che intenzioni sono venuti in Europa. Cory Jane rientra, il sempre pericoloso meta man Ben Smith si sposta a secondo centro per l’assenza di Conrad Smith. Meno intelligenza, certo, ma lì in mezzo la cerniera Fofana – Fritz non dovrà concedere a Nonu offload facili né tanto meno buchi profondi che permettano a Smith di mettersi in moto. Mediana tutta nera iper collaudata con Aaron Smith e Carter, mentre lo stesso non si può dire per quella dei galletti, che schierano Parra con Rémi Talès. La prova in mischia vede favoriti gli ABs, soprattutto per quello che sapranno dare le terze linee sul breakdown e nel gioco aperto. Steve Hansen è alla ricerca dell’anno perfetto, con sole vittorie. Riuscirà la Francia, o meglio questa Francia, a fare lo sgambetto? Difficile, almeno sulla carta.

 

Galles-Sudafrica: la partita più fisica. Il Sudafrica scende in campo al Millenium Stadium per fare la voce grossa. Per giocare il ruolo di chi ha tenuto botta contro gli All Blacks. Heyneke Meyer non ha rinunciato a chili ed esperienza, mandando in campo una formazione di assoluto spessore. I protagonisti del Championship ci sono tutti, e la mischia Springbook solo a leggerla ti mette i brividi. In terza linea sarà un bel confronto, con Vermeulen, Louw e Alberts vs Warburtun, Lydiate e Faletau, ma anche lì davanti coi primi tre sarà scontro aperto. Allo spot numero 9 due interpreti a loro modo unici: il metronomo Fourie du Prezz, il cui timing varrebbe da solo il prezzo del biglietto (con relativi chilometri), e l’esplosività di Phillips, che farà di tutto per mettersi in luce dopo le recenti vicende fuori campo.

 

Inghilterra-Argentina: arrivano i Pumas di Hourcade. La vittoria nel Championship che ancora non è arrivata, le dimissioni di Phélan e le polemiche interne allo spogliatoio che ne sono seguite, mettono l’Argentina sotto la lente. Contro l’Inghilterra potrebbe essere un’occasione importante: partire col piede giusto, e dimenticare l’ultima sfida contro l’Australia, trovando non una vittoria, ma quantomeno una prestazione che rassereni l’ambiente e dia fiducia al gruppo. In regia ritorna Sanchez, a guidare una squadra che ha nome certamente importanti, ma su cui peseranno alcune assenze (Lobbe ed Hernandez). Dall’altra parte il XV di Lancaster, che contro l’Australia ha vinto ma non convinto. Nell’Inghilterra cambia tutta la prima linea: Marler, Hartley e Wilson (con Corbisiero in panchina) al posto di Mako Vunipola, TomYoungs e Dan Cole. Dal primo minuto in campo anche Foden. Rispetto alla partita con l’Australia, l’Inghilterra dovrà dimostrare di avere più frecce da scoccare con la palla in mano, e cercare di mettere in difficoltà i Pumas sfruttando più opzioni di gioco.

 

Irlanda-Samoa: la nuova Irlanda di Joe Schmidt si presenta senza O’Connor, che partirà dalla panchina perché non al meglio, ma con Brian O’Driscoll. A guidare una linea veloce di elevata qualità (Rob Kearney, Bowe, D’Arcy e McFadden, oltre che BOD) ci sarà Paddy Jackson, in coppia in mediana con Conor Murray. Primo test importante per i tutti verdi, che dovranno ingranare al meglio in vista dei due successivi impegni, contro Australia e Nuova Zelanda. Contro Samoa, comunque, non sarà di certo una passeggiata. E noi ne sappiamo qualcosa..

 

Di Roberto Avesani @robyavesani

 

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