PRO14: Zebre, che peccato! Edinburgh vince di un punto

Al Myreside finisce 16-15. Decisivi i due errori dalla piazzola, per i bianconeri più di un rimpianto

ph. Matteo Mangiarotti

ph. Matteo Mangiarotti

EDIMBURGO – Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, nonostante la gara non sia trasmessa in tv, ma ci sono comunque le condizioni per una partita divertente e, se le squadre sono in serata, anche veloce.

Due cambi rispetto alle formazioni annunciate ieri, uno per parte. Per i padroni di casa, Neil Cochrane che prende il posto di Ross Ford in panchina; il tallonatore della nazionale scozzese è costretto a dare forfait per un colpo alla gamba durante il riscaldamento, mentre per le Zebre c’è Roberto Tenga al posto di Eduardo Bello.

Le Zebre partono bene, costringendo Edinburgh sulla difensiva – e Fowles a recupero disperato su un chip maligno di Canna che voleva innescare la fuga di Venditti. I bianconeri sprecano però la touche e l’azione sfuma.

Nel ribaltamento di fronte Edinburgh passa attraverso le fasi trovando tre punizioni consecutive; Tovey calcia in touche le prime due mentre sceglie di piazzare l’ultima, portando avanti i suoi (3-0) all’8‘. Le Zebre non si perdono però d’animo e rispondono subito, ma Canna spreca una clamorosa occasione per riportare i suoi in parità spedendo a lato, piuttosto sorprendentemente, una punizione da comoda posizione.

I bianconeri crescono di minuto in minuto, cominciano a giocare in velocità e vanno in meta con Meyer al 21′ a chiudere un’azione in cui l’ovale corre velocissimo prima che un offload di Boni sui 10m spiani la strada al flanker – che entra nell’azione anche qualche fase prima. Canna spedisce a lato il secondo calcio ma le Zebre conducono (3-5) e poco dopo vanno ancora vicinissime alla meta con un’altra azione in velocità – stavolta è però Kinghorn bravo nel recupero.

L’estremo resta a terra e deve uscire dal campo, sostituito da Weir – con Tovey che va 15. Nel ribaltamento di fronte le Zebre regalano una punizione – tenuto – e dieci metri perchè Canna calcia l’ovale fuori a gioco fermo. I rossoneri scelgono ancora la penal’touche ma la difesa bianconera è perfetta e recupera l’ovale che Violi allontana con un bel calcio dal box.

Edinburgh si scuote e trova la meta del contro-sorpasso al 28′ quando, dopo qualche fase, McInally si infila nella difesa italiana all’altezza dei 10m e vola incontrastato oltre la linea. Weir trasforma per il 10-5 (29′) ma la gara resta in equilibrio perchè i bianconeri non mollano e tornano a farsi pericolosi in attacco, nonostante il risultato non cambi più.

Impressiona l’attitudine delle Zebre, scese in campo senza paura, mostrando subito grande fiducia nei propri mezzi e nessuna paura nel provare giocate “difficili”; i due errori dalla piazzola fanno la differenza finora, mala detto che la meta di McInally che manda gli scozzesi avanti di cinque punti al riposo ha punito pesantemente l’unica vera sbavatura difensiva dei bianconeri. In tutto questo non va dimenticata la situazione delicata di Edinburgh, che dopo tre sconfitte consecutive non può più permettersi passi falsi tra le mura amiche.

 

Le Zebre tornano in campo senza Bellini, sostituito da Gaffney all’ala destra, ma con lo stesso atteggiamento positivo. I bianconeri hanno il primo possesso e dopo qualche fase un bellissimo calcio tattico di Minozzi – decisamente uno dei migliori in campo finora – regala una buona piattaforma che non porta però in dote nessun punto perchè i rossoneri, pur sotto pressione, tengono il possesso nella touche successiva.

Al 51′ il neo-entrato Tenga costringe al fallo Marfo, regalando alle Zebre la prima punizione della ripresa; Canna calcia in touche, Biagi recupera l’ovale e nasce un’azione in velocità che si chiude sui 5m scozzesi solo per un in-avanti di Venditti su offload forzato di Minozzi. Le Zebre continuano a tenere altissimi baricentro e pressione, passando attraverso le fasi alla ricerca del varco giusto.

Come nel primo tempo, un break – stavolta di Fife che si invola dai suoi 10m entrando nei 22m italiani, prima di cercare l’assist al piede sballato – manda fuorigiri la difesa bianconera che, costretta a recuperare, regala una punizione che Weir, al 57′, allunga il vantaggio oltre il break (13-5) per la prima volta nel match.

Le Zebre continuano a giocare la loro partita ed entrano costantemente nei 22m avversari ma un paio di errori di handling impediscono ai bianconeri di rendersi pericolosi, vanificando il bel lavoro in fase di costruzione.

Al 61′ la caparbia di Violi riporta le Zebre sotto il break con una meta “di rapina”: mischia sui 5m scozzesi per un in-avanti italiano, Fowles prova il calcio dal box ma Violi va a metterci le mani, intercettando il calcio e andando a schiacciare l’ovale oltre la linea prima di trasformare la marcatura per il 13-12.

Edinburgh non riese a riprendersi e le Zebre, ancora con Violi, trovano il meritatissimo vantaggio dalla piazzola al 65′. Sul 13-15, risultato giusto per quanto visto in campo finora, Edinburgh ha un quarto d’ora di gioco per provare ad evitare che si apra la prima mini-crisi stagionale e deve tentare adesso il tutto-per-tutto.

Weir riporta i suoi avanti al 69′, ancora dalla piazzola (16-15) e il match ci regala dieci minuti, quelli decisivi, in cui la tensione è davvero alle stelle. Al 72′ la gara si ferma quando James Johnson, nazionale Sevens, resta a terra dopo un placcaggio sbagliato su un bianconero; dopo qualche minuto deve uscire dal campo, sostituito da Burleigh, e si riparte con una mischia per le Zebre.

I bianconeri adesso fanno fatica ad avanzare perchè ogni raggruppamento è un vero e proprio campo di battaglia in cui nessuno si risparmia. Nasce un finale bellissimo, con le Zebre che nell’ultimo minuto vincono due punizioni consecutive e arrivano a ridosso dei 22m scozzesi. La seconda touche, però, è storta e si riparte con una mischia a tempo scaduto. Dopo due reset Weir può calciare l’ovale fuori.

Edinburgh vince, per le Zebre solo un punto di bonus difensivo che lascia tanti rimpianti.

 

Edinburgh Rugby: 15 Blair Kinghorn, 14 Dougie Fife, 13 James Johnstone, 12 Phil Burleigh, 11 Tom Brown, 10 Jason Tovey, 9 Nathan Fowles, 8 Cornell du Preez, 7 Jamie Ritchie, 6 Magnus Bradbury (c), 5 Grant Gilchrist, 4 Ben Toolis, 3 WP Nel, 2 Stuart McInally, 1 Darryl Marfo
A disposizione: 16 Neil Cochrane, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Anton Bresler, 20 Luke Crosbie, 21 Sam Hidalgo-Clyne, 22 Duncan Weir, 23 Robbie Fruean

Marcatori Edinburgh Rugby

Mete: McInally (28′)
Trasformazioni: Weir (29′)
Punizioni: Tovey (8′), Weir (57′, 69′)

 

Zebre: 15 Matteo Minozzi, 14 Mattia Bellini, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello (c), 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Renato Giammarioli, 7 Johan Meyer, 6 Giovanni Licata, 5 George Biagi, 4 David Sisi, 3 Dario Chistolini, 2 Oliviero Fabiani, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luhandre Luus, 17 Andrea De Marchi, 18 Roberto Tenga, 19 Leonard Krumow, 20 Derick Minnie, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Serafin Bordoli, 23 Ciaran Gaffney

Marcatori Zebre Rugby

Mete: Meyer (21′), Violi (65′)
Trasformazioni: Violi (62′)
Punizioni: Violi (65′)

 

di Matteo Mangiarotti

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