Italia, Sebastian Negri: “Abbiamo ottenuto rispetto e credibilità, la prossima sfida è affrontare questo livello”

Le parole di Sebastian Negri che fotografano la situazione degli Azzurri dopo la sconfitta dell’Italia contro la Francia

Sebastian Negri – ph. Sebastiano Pessina

LIONE – Dopo il 60-7 di Francia-Italia, il volto di Seb Negri è scuro, afflitto. Ottanta minuti cercando di dare tutto il possibile in una partita che ha visto gli Azzurri scivolare progressivamente verso un’altra, pesante sconfitta.

Il flanker azzurro ci ha messo quello che ha potuto, in una gara con 22 placcaggi e un coinvolgimento costante nelle poche azioni offensive italiane. La sua lettura della partita è lucida e insieme amara: “Abbiamo faticato fin dall’inizio. Siamo stati scarsi sotto il profilo della disciplina, lasciandoli così entrare nel nostro territorio troppo facilmente. Quando il punteggio sul tabellone ha iniziato a dilatarsi è stata dura rientrare in partita. Non siamo riusciti ad ottenere momentum, un’altra giornata difficile per noi. Personalmente ho cercato di dare tutto fino al fischio finale.”

Non è bastata una prestazione in cui l’Italia non si è tirata indietro dallo scontro fisico: “Questo gruppo non può essere messo in discussione quando si parla di lavorare, di metterci il corpo e di dare tutto. Ma dobbiamo essere in grado di eseguire bene i fondamentali, dobbiamo essere disciplinati, dobbiamo farci valere al breakdown. Ancora una volta questi tre punti siano stati deludenti e ad essere onesti penso che non siano stati al livello necessario per tutta la Rugby World Cup.”

“Al breakdown – specifica Negri – il problema è che dobbiamo vincere la gara sul tempo contro l’avversario che viene a minacciare il possesso, anticipare il lavoro sul portatore a terra, essere in grado di imporci fisicamente. Nuovamente non siamo stati forti abbastanza in questo e sono veramente deluso, così come sono molto dispiaciuto per Kieran [Crowley]. Parlo per me ma penso sia un pensiero condiviso da tutta la squadra: volevamo fare una buona prestazione di cui anche lui potesse essere orgoglioso.”

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“Se c’è qualcosa di positivo da portare a casa è che è un’Italia giovane e che impara in fretta – chiosa poi il flanker, che in questa Rugby World Cup è riuscito a superare quota 50 caps – Sono sicuro sarà una storia completamente diversa fra quattro anni e che il prossimo sarà un ciclo entusiasmante per il rugby italiano.”

“Nessuno si sarebbe aspettato di vederci subire due sconfitte di queste proporzioni. Però abbiamo ottenuto il risultato di restituire rispetto e credibilità alla nazionale italiana, e ora le squadre si presentano al meglio contro di noi, pronte a dare tutto quello che hanno, perché sanno di affrontare una partita vera, non possono prenderla sottogamba.”

“Dobbiamo essere in grado di abbracciare e accettare la durezza di questo livello. Questa è la prossima sfida di questa squadra: accettare che questo è il livello e affrontarlo, altrimenti finirà con lunghe serate come queste. Dobbiamo rimanere uniti, è una strada che non è liscia, avrà sempre qualche sobbalzo, qualche alto e basso, ma fra quattro anni potrà davvero essere tutta un’altra storia.”

Lorenzo Calamai

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