Sudafrica, inno e bandiera a rischio alla Rugby World Cup 2023

Il paese non ha rispettato l’ultimo Codice mondiale antidoping: Springboks sotto bandiera neutrale ai quarti di finale?

sudafrica rugby world cup 2019

Sudafrica, inno e bandiera a rischio alla Rugby World Cup 2023 (ph. REUTERS/Mike Hutchings)

Premettiamo subito: la questione non riguarda nessun giocatore del Sudafrica trovato positivo a qualche sostanza illecita. Se gli Springboks rischiano di tornare in campo alla Rugby World Cup 2023 senza la propria bandiera e il proprio inno, disputando le prossime partite sotto bandiera neutrale, la colpa sarebbe da imputare al governo sudafricano.

Il Sudafrica ha da pochi giorni concluso le partite della fase a gironi, battendo Tonga per 49-18, issandosi momentaneamente al primo posto della pool B. I campioni del Mondo uscenti sono quindi in piena corsa per qualificarsi alle fasi successive del torneo: tutto dipenderà dall’esito dello scontro tra Irlanda e Scozia di sabato 7 ottobre ma gli Springboks hanno buone chance di passare.

Rugby World Cup 2023: Bandiera e inno del Sudafrica a rischio, come mai?

A quel punto, se tutto andrà per il meglio, il Sudafrica tornerebbe in campo il prossimo weekend, quello del 14-15 ottobre, per affrontare i quarti di finale della Rugby World Cup 2023. C’è però il rischio che li debba affrontare senza poter cantare il proprio inno ad inizio partita e sotto la bandiera neutrale. Per quale motivo?

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Secondo quanto riportato dal Daily Maverick, il Sudafrica non ha rispettato la scadenza per modificare la loro legge anti-doping, ormai obsoleta, per conformarsi all’ultimo Codice mondiale antidoping della Wada, entrato in vigore nel 2021.

Più di 700 enti sportivi e federazioni hanno accettato il nuovo codice, ma il mese scorso Wada ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che il Sudafrica non aveva aggiornato il suo codice. L’Istituto sudafricano per lo sport libero dalla droga (Saids) aveva messo in guardia sulla necessità di rispettare questa conformità già un anno fa ma non è stato ascoltato, riportano i media sudafricani.

Il governo ha ora tempo fino al 13 ottobre per conformarsi al Codice antidoping, in caso contrario le squadre sportive del Paese dovranno giocare sotto una bandiera neutrale. A questo proposito il ministro dello Sport Zizi Kodwa ha affermato che il governo sta lavorando per rispettare la scadenza fissata dalla Wada:

“Abbiamo lavorato instancabilmente per modificare la legislazione come raccomandato dalla Wada. Wada ha anche ricevuto un contributo nel collaborare con noi alla stesura della proposta di legge di emendamento di Saids, che ora sarà portata avanti attraverso il processo costituzionale sudafricano di finalizzazione di una legge. Vorrei rassicurare gli atleti, le federazioni sportive e il pubblico che la constatazione di non conformità non influirà sui test antidroga nello sport sudafricano. Saids continuerà a fornire servizi ha tutela dello sport pulito in Sudafrica”, ha dichiarato il ministro.

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