Italia, le parole di Kieran Crowley e Michele Lamaro dopo la disfatta di Lione

Il capitano azzurro: “È mancata la fisicità che di solito mettiamo, le cose semplici e fondamentali che facciamo con cura. Sono mancate le basi.”

Rugby World Cup, Kieran Crowley – ph. Sebastiano Pessina

LIONE – La sensazione è quella di essere passati per la centrifuga di una lavatrice. Un punteggio così rotondo l’Italia non lo subiva ormai da anni, per la squadra cresciuta sotto la guida di Kieran Crowley è una prima volta.

“Per gli All Blacks alla fine si è trasformata in una seduta di allenamento – ha detto il capo allenatore, riassumendo l’incontro – Abbiamo vinto più o meno il 33% delle nostre mischie, il 50% delle rimesse laterali, abbiamo commesso 8 falli nel solo primo tempo, ci hanno battuto al breakdown. Loro sono stati fantastici stasera nel portare la palla, nel pulire i punti d’incontro, mentre noi abbiamo concesso quelle tre mete in 5 minuti che ci hanno messo a terra. Dobbiamo ricomporre ora i pezzi, lo faremo, questa è stata una dura giornata.”

Gli ha fatto eco il capitano azzurro, Michele Lamaro: “Non ci siamo stati sulle basi del gioco: mischia, rimessa laterale, punto d’incontro. La fisicità l’abbiamo sempre subita, dal 15′ in poi. Quando inizi a subire così è dura arginare una squadra come questa. Abbiamo provato a metterli sotto pressione, ma quelle situazioni sono sempre finite positivamente per loro. Non abbiamo fatto quello che abbiamo preparato e studiato in settimana.”

“È mancata la fisicità che di solito mettiamo, le cose semplici e fondamentali che facciamo con cura, come una mischia o una touche. Sono mancate le basi.”

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“Dopo la terza meta che abbiamo preso, proprio su un mio errore, ho percepito che stavamo un po’ mollando – ha proseguito Lamaro, interpellato sui risvolti mentali di un incontro dove la squadra è sembrata aver perso ogni cipiglio prima di tutto dal punto di vista emotivo – Già prima di quel momento avevo percepito che ci stavamo incominciando a sfaldare. Non siamo riusciti a vincere delle piccole battaglie che ci avrebbero potuto dare quel pizzico di impeto per provare a tornare in partita, da lì abbiamo continuato a concedere calci di punizione e abbiamo consentito loro di entrare facilmente nel nostro campo. Loro sono stati bravi ad approfittarne, dimostrando che avevano studiato cose specifiche per la partita. Sono cose che poi ti mettono tanti dubbi in testa e fanno sì che non riesci mai a rientrare in partita. Hanno capito che continuando a spingere sarebbe diventato in un certo senso ancora più facile per loro. In questo credo dobbiamo migliorare, imparare qualcosa da questa dura lezione.”

“Non ho mai nascosto il fatto che penso che questa Rugby World Cup sia prematura per questa squadra – ha detto Crowley, riprendendo la parola – Stanno crescendo e sono migliorati tantissimo dal punto di vista della forza mentale. Settimana scorsa eravamo sotto all’inizio del secondo tempo e non penso che saremmo riusciti a vincere 10 mesi fa.”

“Per quanto riguarda la partita di oggi abbiamo affrontato una delle migliori squadre al mondo. Ci hanno dominato in alcune parti del gioco, e cresceremo grazie a questo. In squadra ci sono diversi giocatori con poca esperienza che sono stati di fronte ad alcuni dei migliori al mondo. Dobbiamo assicurarci di imparare da questa sera. La Nuova Zelanda è una squadra scafata, per questo sono tra i migliori.”

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E poi lo sguardo si è rivolto più avanti, all’orizzonte del match contro la Francia. C’è da rimettere insieme i pezzi dopo la disfatta e farsi trovare pronti per una nuova opportunità: “Dobbiamo continuare a essere uniti. Parleremo di questa partita, andremo avanti con il nostro processo di recupero dopo l’incontro. Domani notte, al massimo lunedì mattina, questa partita dev’essere buttata nel cestino. Dobbiamo guardare avanti, è stata un prestazione davvero pessima ma non ci rende una pessima squadra.”

“Per quanto riguarda noi allenatori, penso che il modo migliore di liberarsi di questa sera sia chiuderci in una stanza e berci qualche birra insieme, credo” ha sorriso amaro il tecnico neozelandese, che poi ha chiuso così: “Ci sono alcune cose che devono cambiare nel rugby italiano, ma non è questo il momento e la sede per parlarne. Questi ragazzi si sono preparati bene, sono andati là fuori e hanno giocato contro una squadra con le spalle al muro che ha giocato dannatamente bene.”

“Spero che riusciremo a chiudere il divario contro una squadra così prima o dopo, ma questo è il futuro e noi in questo momento dobbiamo concentrarci sul presente: abbiamo un’altra partita come questa, contro la Francia, un’altra squadra con le spalle al muro che dovrà vincere contro di noi per superare il girone.”

Lorenzo Calamai

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