Kieran Crowley spiega le convocazioni dell’Italia alla Rugby World Cup 2023: “Voglio almeno un’opzione per ruolo”

“Difficilissimo comunicare le esclusioni”

Kieran Crowley_Italia_Rugby_Sebastiano Pessina

La Coppa del Mondo è di certo una delle avventure più esaltanti nella carriera di un allenatore ma anche una delle più complesse, per svariati fattori e in particolari momenti, in primis quello delle convocazioni. Scegliere “solo” 33 giocatori per rappresentare una nazione non può essere un esercizio semplice, come traspare nell’intervista a cura della FIR a un Kieran Crowley pur convinto appieno delle sue decisioni.

Il coach chiarisce subito che il criterio primario con cui ha scelto 19 avanti e 14 trequarti che andranno alla Rugby World Cup in Francia è quello di portare almeno un’opzione per ogni singolo ruolo.

Quindi si è deciso per sei piloni, tre tallonatori, quattro seconde linee e sei terze tra gli avanti, mentre per quanto riguarda i trequarti, la polivalenza nei ruoli è una caratteristica che si è rivelata decisiva. Questo infatti uno dei motivi per cui abbiamo portato quattro mediani di mischia, come afferma Kieran Crowley.

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Il processo di selezione è cristallino per l’allenatore Azzurro anche per quanto riguarda i sostituti in caso di infortunio, infatti Kieran Crowley rivela che per ogni ruolo ci sarà un possibile sostituto in caso di infortunio.

Solo per fare alcuni esempi Filippo Alongi sarà pronto se ci sarà un’emergenza nel ruolo di pilone destro, come Paolo Buonfiglio a sinistra e Marco Manfredi tallonatore. In seconda invece ci sono Andrea Zambonin e Edoardo Iachizzi, fra i trequarti Federico Mori, Enrico Lucchin e Simone Gesi. Non c’è quindi  un’unica riserva, saranno tutti a disposizione a seconda del ruolo.

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L’intervista a Kieran Crowley dopo le convocazioni dell’Italia alla Rugby World Cup 2023

Quanto è stato difficile, sia professionalmente che umanamente, dire ai giocatori esclusi che non avrebbero fatto parte della spedizione?

“Molto. Alla fine tutti vogliono giocare una Coppa del Mondo, e hanno lavorato tutti duramente per arrivare fino a qui, nessuno si è risparmiato. Tutto ciò che puoi dire loro è che sai che si tratta di una decisione difficile che però un allenatore ha il dovere di prendere, far sapere che hai apprezzato il loro lavoro e ricordare sempre di tenersi pronti perché potrebbero essere chiamati in caso di infortunio di uno dei 33. Non è stato facile dirglielo, perché tutti questi ragazzi hanno creato una vera e propria famiglia insieme. Inoltre, abbiamo 5 giocatori che non abbiamo potuto prendere in considerazione per infortunio: Menoncello, Padovani, Lucchesi, Marin e Polledri. Anche dir loro che non avrebbero avuto la possibilità di giocare il Mondiale è stato difficile.”

Alla fine al Mondiale ci sarà anche Giacomo Da Re, che ha giocato solo contro la Scozia. Cosa l’ha convinto e cosa le piace di lui?

“La scelta di portare tre aperture è legata al fatto che sia Paolo Garbisi, sia Tommaso Allan potrebbero trovarsi a ricoprire altri ruoli durante il Mondiale. Paolo come primo centro e Tommaso come estremo, per cui avevamo necessariamente bisogno di una terza opzione. Anche se non ha giocato molto in quest’ultimo periodo, Da Re ha tutte le abilità che servono per stare a questo livello, è davvero un ottimo giocatore e anche quando non è in lista gara lavora molto bene in allenamento ed è quindi un valore aggiunto anche nella preparazione settimanale. Sarà una parte importante del gruppo. Lo scorso anno ha esordito nel tour estivo contro il Portogallo e ha imparato molto da quella partita, è migliorato tanto nel gioco al piede e sarà un’altra opzione per noi all’apertura.”

Cosa invece l’ha portata a non scegliere Federico Mori?

“È arrivato molto vicino alla convocazione. Può giocare sia centro che ala, ma abbiamo dovuto prendere una decisione e considerare quelle che erano le prime scelte. Ovviamente rimarrà a disposizione perché può essere uno di quelli che ritornerà nel gruppo nel caso vi fosse una necessità dettata dagli infortuni. Lui come Lucchin. È sempre un peccato lasciare fuori giocatori così, ma purtroppo fa parte del processo di selezione.”

Le parole di Kieran Crowley sul prossimo match di Summer Nations Series: Italia – Giappone

Infine Kieran Crowley ha parlato del prossimo impegno dell’Italia contro il Giappone a Treviso, sabato 26 agosto, ultimo match delle Summer Nations Series in preparazione alle Rugby World Cup:

Tra le novità che vedremo contro il Giappone ci sono dei ragazzi che per vari motivi non hanno giocato molto e che quindi dovranno mettere insieme altri minuti, come Ange Capuozzo, Stephen Varney e Martin Page Relo. È l’ultima occasione di giocare prima della Rugby World Cup, per cui bisogna sfruttarla bene.

Per quanto riguarda il recupero dall’infortunio di Marco Riccioni, invece, tutto procede bene e se ci dovesse essere la necessità potrebbe anche giocare contro il Giappone, ma l’idea è quella di lasciargli un paio di settimane di tempo per allenarsi senza forzare e renderlo disponibile per le partite della Coppa del Mondo.

Qui tutta l’intervista a Kieran Crowley dopo le convocazioni alla Rugby World Cup dell’Italia

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