Sei Nazioni 2023: Le pagelle di Inghilterra-Italia

I nostri voti della sfida di Twickenham

Sei Nazioni 2023: Le pagelle di Inghilterra-Italia (ph. Sebastiano Pessina)

Sei Nazioni 2023: Le pagelle di Inghilterra-Italia (ph. Sebastiano Pessina)

Nella seconda giornata del Sei Nazioni 2023, l’Italia esce sconfitta 31-14 contro un’Inghilterra che ha messo le cose in chiaro dal punto di vista fisico, con un pacchetto avanzante e dominante che ha indirizzato la partita dalla parte dei padroni di casa. Per recuperare nel punteggio non è bastato un buon secondo tempo, con le mete di Riccioni e Fusco. Ecco i nostri voti.

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Le pagelle di Inghilterra-Italia

Ange Capuozzo 7 – Nel primo tempo si mette l’elmetto e scende in trincea a difendere sull’assalto inglese, spesso viene accerchiato anche da 2 o 3 avversari ma riesce sempre ad uscire indenne dalla loro pressione. Nella ripresa ad ogni pallone giocabile mette i brividi all’Inghilterra, e la prima meta nasce da un suo break (e dalla genialata di Bruno).

Edoardo Padovani 7 – Salva 3 mete, 2 nel primo tempo su due insidiosissimi calcetti di Slade e Farrell, una nella ripresa quando prende per la targa uno scatenato Lawrence che stava già pregustando la meta. Sempre solido, forse andava cercato di più in fase di liberazione dai 22, per sfruttare la sua potenza al piede.

Juan Ignacio Brex 6 – A Twickenham contro un’Inghilterra assatanata è dura per tutti. L’italo-argentino tiene duro e porta a casa tutto sommato una prestazione sufficiente.

Luca Morisi 5 – Non era al meglio, Crowley lo rischia comunque ma la scelta non paga, perché viene messo nel mirino dall’attacco inglese e fa fatica a restare a galla.

Tommaso Menoncello 5.5 – Da ala non riesce ad esprimersi al meglio ed in difesa fa tanta fatica. Nel secondo tempo si sposta al centro e va meglio: con un break stupendo ispira la meta di Fusco, ma non riesce a trovare continuità. Un paio di errori di handling da circoletto rosso abbassano il suo voto.

Tommaso Allan 5 – Non sempre ha palloni di qualità, ma gli manca un tempo di gioco rispetto alle ultime uscite, e questo rallenta la manovra e soprattutto la liberazione dall’asfissiante pressione inglese. In difesa Lawrence lo mette nel mirino.

Stephen Varney 5.5 – Meglio rispetto alla Francia, soprattutto come presenza mentale all’interno della partita, ma non ancora al livello che serve. Mette in difficoltà Allan con dei palloni non sempre precisi, a volte lenti e pesanti.

Lorenzo Cannone 5 – Nel primo tempo l’arbitro lo punisce eccessivamente dopo un turnover che sembrava regolare, paga per tutti l’indisciplina azzurra con il cartellino giallo, ma in generale non riesce a brillare come al solito.

Michele Lamaro s.v. – La sua partita dura poco meno di 20 minuti, ma zoppicava già da prima. La speranza, per lui e per tutti noi, è di ritrovarlo al più presto.

Sebastian Negri 7 – Ancora una volta il migliore degli azzurri. Avanzante, potente e costante. Pochissime sbavature nonostante si trovi a fronteggiare un pacchetto superiore a quello italiano. Mezzo voto in meno perché cade nella provocazione di Farrell e rischia grosso, per fortuna l’arbitro opta per un semplice rimprovero.

Federico Ruzza 6.5 – Diventa capitano dopo l’uscita di Lamaro. Partita da leader, tiene la barra dritta col mare in tempesta e con un paio di giocate delle sue ispira le rare sortite offensive dell’Italia.

Niccolò Cannone 5.5 – Con la Francia era stato tra i migliori, qui invece cede di fronte a una mischia superiore e non riesce a trovare le contromisure adatte.

Marco Riccioni 5.5 – L’Inghilterra gli dà un discreto bentornato al livello internazionale, mettendolo subito sotto pressione in mischia ordinata. Genge usa tutti i trucchi del mestiere per metterlo in difficoltà. Bravo a finalizzare la meta azzurra nella ripresa.

Giacomo Nicotera 6 – Partita di tanto lavoro sporco. Bene in rimessa laterale.

Danilo Fischetti 6 – Non riesce a farsi sentire come al solito in mezzo al campo, ma in mischia tiene duro nonostante tutto. Per due volte il pacchetto azzurro avanza grazie a lui, ma non viene premiato dal direttore di gara, che invece non perdona nulla a lui e ai compagni.

Dalla panchina:

Luca Bigi 6 – Garantisce una buona continuità di rendimento con Nicotera.

Federico Zani 5.5 – L’esperto Cole lo mette in difficoltà in mischia.

Simone Ferrari 5 – Nemmeno il tempo di entrare e finisce fuori altri 10 minuti, ma paga anche le difficoltà generali della mischia italiana.

Edoardo Iachizzi s.v. – Entra tardi anche stavolta, non ha tempo per mettersi in mostra.

Jake Polledri 6.5 – Bentornato. Sentivamo la sua mancanza, gli inglesi un po’ meno, visto che appena mette piede in campo inizia a caricare a destra e a manca.

Manuel Zuliani 7 – Entra subito, a freddo e con la responsabilità di dover sostituire il capitano per tutta la partita. Lui lo fa senza battere ciglio, con dedizione e concretezza. Garantisce avanzamento anche nei momenti più difficili.

Alessandro Fusco 6.5 – La sua elettricità è croce e delizia. A volte esagera con passaggi non precisi, ma quando entra dà una bella accelerata alla manovra. Bravo a scegliere tempo e modo per il break che porta alla seconda meta.

Pierre Bruno 6.5 – L’accelerazione con successivo offload per Capuozzo è da vedere e rivedere, e per poco non arriva su un pallone vagante che sarebbe valso un importantissimo intercetto. Non è frequente vedere un’ala “pura” usata come impact player, soprattutto con una panchina 6+2, ma ha interpretato molto bene il ruolo.

A cura di Francesco Palma

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