Sei Nazioni 2023, Italia: Crowley spiega le scelte di formazione per la Francia

Le parole dell’allenatore dell’Italia a margine dell’annuncio dei 23 Azzurri che sfideranno i campioni in carica

Kieran Crowley

Kieran Crowley, CT Italia, spiega le scelte di formazione per la Francia – ph. Sebastiano Pessina

Dopo aver reso note le scelte per la formazione dell’Italia che affronterà la Francia domenica 5 febbraio allo stadio Olimpico di Roma nella prima gara del Sei Nazioni 2023, il capo allenatore della nazionale Kieran Crowley ha spiegato ai media le motivazioni alla base delle selezioni.

L’assenza di Marco Riccioni è stata una delle principali sorprese dalla lista dei 23, ma il tecnico neozelandese ha dato appuntamento a presto per rivederlo con la maglia azzurra: “Marco è stato assente molto tempo dalla Nazionale, questa prima parte del raduno gli è servita per riprendere confidenza con il gameplan dell’Italia.”

“Simone Ferrari e Pietro Ceccarelli si sono ben comportati nelle ultime uscite dei loro club e conoscono molto bene il nostro sistema di gioco. Sicuramente Marco avrà la possibilità di ritagliarsi spazio già a partire dalla prossima settimana, quando avrà accumulato maggiore confidenza.”

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Gli altri interrogativi sul XV titolare e sulla panchina hanno riguardato l’assenza di Jake Polledri, la presenza di Edoardo Iachizzi e lo spostamento di Tommaso Menoncello nel ruolo di ala, dove al Benetton non ha mai giocato in stagione.

“Per Jake Polledri la questione è più o meno la stessa di Riccioni. In più, rispetto a Riccioni che ha giocato diverse partite per i Saracens, Polledri non ha avuto molto minutaggio nelle ultime settimane e valuteremo durante la settimana prossima se potrà essere pronto in vista della sfida con l’Inghilterra.”

“Edoardo Iachizzi ha avuto la sua opportunità di essere convocato raduno per sostituire Marco Fuser, infortunato. Si è ben comportato nelle partite con la nazionale A, ma ci ha impressionato soprattutto con Vannes. In raduno ci ha colpito per la sua etica del lavoro e la sua fisicità. Quest’ultima una caratteristica che servirà nel corso del match con la Francia.”

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“Menoncello ha già giocato ala, ha uno skillset perfetto per il rugby internazionale ed è uno dei migliori dal punto di vista del potenziale. Si sa adattare nel ruolo e può mettere una maggiore fisicità e un po’ di stazza in un triangolo arretrato in cui sono già presenti Bruno e Capuozzo.”

“Nonostante Alessandro Garbisi stia giocando bene, abbiamo scelto Alessandro Fusco perché ci porta qualcosa di diverso rispetto a lui e a Varney – ha poi aggiunto – E’ un giocatore molto fisico e che, in una panchina composta da 6 avanti e 2 trequarti, ci è utile anche come cambio in posizioni diverse da quelle di mediano di mischia, come ala o in mezzo al campo, se per qualche motivo dovesse essercene bisogno al di là dei cambi già presenti.”

Infine, Crowley ha parlato di cosa vuole portare la sua squadra in campo nella prima partita del Torneo e in quali termini giudicherà positiva o negativa la prestazione di domenica: “Vogliamo portare in campo la stessa mentalità che abbiamo avuto in novembre. Dal punto di vista del gioco abbiamo fatto qualche piccola modifica perché sicuramente gli avversari ci avranno studiati e avranno fatto adattamenti su di noi. Proveremo a sfruttare lo spazio che pensiamo potrà esserci, ma per fare questo dovremo vincere la battaglia davanti o almeno riuscire a pareggiarla, e questa è la grande sfida per noi. La Francia è molto competitiva nel punto d’incontro, forte in mischia ordinata e nel drive da rimessa laterale.

“Siamo soddisfatti di come abbiamo affrontato la settimana di preparazione e saremo soddisfatti se portiamo in campo la mentalità con cui ci siamo avvicinati alla partita. In campo quello che accadrà, accadrà. La nostra soddisfazione verrà dalla capacità di essere competitivi con gli avversari. Guardiamoci in faccia: questi sono i favoriti per vincere la Rugby World Cup. Competere con loro, stare dentro la partita, giocare il rugby che vogliamo: se sarà abbastanza per vincere la partita, benissimo; se non lo sarà, ma avremo rispettato questi obiettivi, saremo soddisfatti comunque, perché siamo ancora una squadra in crescita e loro sono fra i migliori al mondo.”

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