Italia, Michele Lamaro: “Sfida importantissima. Contro l’Uruguay dobbiamo essere dominanti”

Le parole del capitano azzurro alla vigilia del match contro i sudamericani

Italia, Michele Lamaro: "Sfida importantissima. Contro l'Uruguay dobbiamo essere dominanti (Ph. Sebastiano Pessina)

Italia, Michele Lamaro: “Sfida importantissima. Contro l’Uruguay dobbiamo essere dominanti (Ph. Sebastiano Pessina)

Alla vigilia del terzo e ultimo Test Match di questo novembre 2021, il capitano dell’Italrugby Michele Lamaro è intervenuto nella consueta conferenza stampa di presentazione del venerdì. Una sfida importantissima quella alle porte, perchè gli Azzurri avranno l’opportunità di misurarsi contro l’Uruguay a Parma (kick off sabato 20 novembre a partire dalle 14). Ecco le parole dell’avanti.

Italia, Michele Lamaro: “Sfida importantissima. Contro l’Uruguay dobbiamo essere dominanti”

“La partita di domani – esordisce – sarà importantissima, tanto per me come capitano, quanto per l’intero gruppo: siamo dati per favoriti. E’ un po’ la situazione inversa rispetto a quando giochiamo contro le altre squadre di Tier 1: contro l’Uruguay dobbiamo essere dominanti e performanti”.

Poi aggiunge: “Sappiamo di giocare contro una squadra che nel ranking mondiale è in una posizione inferiore alla nostra e per questo non possiamo lasciarci scappare questa opportunità. Dobbiamo mostrare entusiasmo e voglia, anche perché non è una chance che ci capiterà spesso”.

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Sull’approccio alla partita dice: “Non dobbiamo concedere loro spazi e fiducia. In generale invece vi dico che l’approccio alla gara non cambia, infondo è sempre una partita di rugby, che si giochi contro la Nuova Zelanda, l’Argentina o l’Uruguay. Quello che invece viene modificato riguarda gli aspetti tecnici e tattici, così come in ogni sfida”.

Sui possibili scenari del match: “Domani dovremo giocarci le nostre carte nel migliore dei modi, fare tutto al meglio partendo dalle piccole cose. Tirare fuori il massimo da ogni singola situazione, senza stare a pensare se scegliere una volta i tre o i sette punti. E’ una partita trabocchetto, ci sono dei rischi, ma noi dobbiamo eliminarli e prenderci il successo”.

Sull’Uruguay: “Sono una squadra simile all’Argentina per certi aspetti. Vogliono dimostrare – prosegue il leader dell’Italia Michele Lamaro – di essere forti fisicamente, ma anche bravi nel gioco aperto. Per questo non mi aspetto che provino a sporcare la partita, ma se dovessero farlo è perché li staremmo mettendo in difficoltà col nostro ritmo e le nostre giocate: quando vanno in difficoltà si disuniscono e commettono errori. Nel contempo dovremmo stare attenti a non sottovalutarli mai, concentrazione al 100% sempre: lo abbiamo visto con le partite degli spareggi mondiali. Dopo aver perso all’andata contro gli Stati Uniti, al ritorno sono riusciti a ribaltare le cose”.

Su un possibile target per una vittoria: “Non pensiamo al risultato in sé per sé. Vogliamo una prestazione in cui sia fatto tutto il possibile. Inutile darsi un target, anche perché in campo ci sono anche gli avversari. Vogliamo una performance importante”.

Il parallelismo Italia A-Italia, nel doppio confronto con l’Uruguay: “Un fatto che è l’Uruguay che è sceso in campo la scorsa settimana contro i nostri compagni non sarà lo stesso di domani, perchè qualche giorno fa non c’erano molti giocatori che domani ci saranno. Poi, analizzando quanto successo a Padova, perché un confronto c’è stato, e vi posso dire che questo sarà domani un’ulteriore fonte di stimolo, non posso che fare i complimenti ai miei compagni: dovremo fare un po’ come hanno fatto loro, metterli in difficoltà partendo dalla base

Infine una riflessione sulla fisicità, sia dell’Italia, sia in generale, che si è vista in queste Autumn Nations Series: “L’aspetto della fisicità – argomenta Lamaro, venendo chiamato in causa su collisioni e linee del vantaggio – ci ha visto a volte solidi, ma in tante occasioni anche poco dominanti. Se penso alla vittoria dell’Irlanda contro gli All Blacks mi viene in mente proprio questo: la grande fisicità che ci hanno messo, un aspetto molto anglosassone del gioco, che anche gli Springboks replicano.
Non so se è una tendenza di cambiamento, ma è normale che a novembre si accentui questa cosa anche perché le formazioni dell’Emisfero Nord sono in piena forma, mentre quelle del Sud sono a fine stagione”.

“Noi? In generale credo sia qualcosa legato alla consistenza: ovvero al ripetere delle cose fatte bene, tanto in attacco quanto in difesa, durante tutto l’arco della partita. Ora stiamo offrendo degli sprazzi di questo, ma non riusciamo a collegarlo e a spalmarlo lungo tutti gli ottanta minuti, aspetti legati anche all’esperienza e alle skills.
Il ritmo? Di solito ci adeguiamo agli altri, domani invece è molto probabile che saremo noi a dettarlo cercando di costruire le fasi giuste e scegliere i momenti adatti per fare male”.

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