L’allenatore dei Wallabies ha parlato alla stampa dopo la decisione degli All Blacks di non partire alla volta di Perth
Ph. Ettore Griffoni
A poche ore di distanza dalla decisione della federazione neozelandese – in seguito alle nuove disposizioni del governo di Auckland – di non mandare gli All Blacks a Perth per la sfida ai Wallabies del 28 agosto (terza di Bledisloe Cup e seconda giornata di Rugby Championship), Dave Rennie, capo allenatore dell’Australia, non ha lesinato critiche alla decisione ed ai comportamenti dei suoi compatrioti (nel rugby) negli ultimi anni, in conferenza stampa
“Sono davvero arrabbiato. Sento che solo una delle due squadre era interessata a fare ciò che sarebbe stato meglio per la partita. Ma Non sono sorpreso”, ha esordito l’ex Glasgow.
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“È stato davvero deludente il modo in cui si sono comportati in questi due anni, da quando sono dall’altra parte della barricata (Rennie è neozelandese, ndr). L’attitudine della Nuova Zelanda rugbistica nel non onorare i propri impegni è davvero deludente”, ha proseguito, prima di sottolineare un aspetto della vicenda che lo ha colpito particolarmente
“Noi siamo presi l’impegno di andarci (in Nuova Zelanda, ndr) quest’anno, loro si erano impegnati a venire qui. Non hanno onorato il tutto e non ha avuto neppure il rispetto di consultare Rugby Australia in merito ad una decisione del genere”, ha dettagliato Rennie, spiegando come “I ragazzi abbiano addirittura scoperto la cosa tramite social media”.
Insomma, una situazione che non è stata ancora accettata dal tecnico dei Wallabies, ora in attesa di capire come evolverà il torneo e che tipo di provvedimento sarà preso nei confronti di tale “assenza” nera.
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