Luca Petrozzi: “Farò di tutto per meritarmi un posto a Treviso”

Dopo la bella prova di Newport, abbiamo sentito il mediano di mischia di San Donà, attualmente permit al Benetton Rugby

Luca Petrozzi – Ph. Benetton Rugby

L’unica squadra italiana a scendere in campo nello scorso weekend è stata Treviso, capace di espugnare Newport con un convincente 37 a 25 e riportarsi in corsa per le zone che contano della classifica. Tra i protagonisti del Benetton c’è stato sicuramente Luca Petrozzi, che giocando tutto il secondo tempo al posto di Trussardi, ha dato tutto il suo fosforo alla manovra dei Leoni, permettendo di portare a casa il successo.

Il mediano di mischia, che compirà 24 anni giovedì, ha così raggiunto le 5 presenze con la maglia biancoverde in stagione, tre delle quali partendo dall’inizio, e dove ha fatto vedere di volersi giocare le sue possibilità fino in fondo. Al momento è un permit player proveniente da San Donà, con cui è impegnato in Eccellenza quando non gioca nel Pro14, ma l’obiettivo a lungo termine non può che essere quello di entrare in maniera definitiva nella rosa di Treviso.

Guarda gli highlights della vittoria di Treviso contro i Dragons

Un percorso ovale tra Inghilterra e Italia

Il nome il cognome italiano sono ingannevoli, perché la formazione giovanile di Luca è inglese: “Sono nato e cresciuto in Inghilterra, e devo le mie origini italiane ai nonni: quelli paterni erano di Sora (Frosinone), mentre quelli materni di Carisolo (Trento). Gioco a rugby sin da piccolo ed ero entrato nell’academy dei Saracens, prima di venire a Treviso e giocare con l’Under 18, vincendo un campionato e iniziando ad assaggiare il professionismo del mondo Benetton”. Il fatto che Petrozzi sia arrivato in Italia da giovane ha una storia quantomeno curiosa: “Una mia cugina, che vive a Treviso, è la moglie di un amico di Pedro Di Santo, ex pilone biancoverde. È stato lui a mettermi in contatto con la società, io ho realizzato un video con le mie partite da far vedere a Grespan, che mi ha quindi permesso di arrivare in Veneto e iniziare a farmi conoscere”.

Il trasferimento definitivo in Veneto

Dopo questo primo step trevigiano, di nuovo Inghilterra con l’università a Bath e la seconda squadra locale, quindi dal 2016 il ritorno nel Belpaese e la firma con San Donà. “Tre anni fa ho deciso di rientrare in Italia. Crescendo ho avuto la possibilità di venire invitato all’inizio di questa stagione dal Benetton, avendo chiaro come fosse l’occasione più importante per me. Gli allenamenti estivi li ho affrontati al massimo dell’intensità, e complice il Mondiale ho avuto spazio all’inizio del Pro14, riuscendo a far capire il mio livello. Già solo durante i training ho capito quanto sia duro raggiungere questo livello, ora che ci sono arrivato non voglio più tornare indietro. Devo riuscire a farmi notare, e lo posso fare solo dando il massimo”.

Il modello Dewaldt Duvenage

La settimana di Luca Petrozzi viene praticamente divisa in due, con allenamenti prima a Treviso quindi, se non viene convocato con la prima squadra, il ritorno dal giovedì a San Donà dove ha poi modo di scendere in campo in Eccellenza: “Ritengo sia molto importante giocare ogni settimana, ho bisogno di continuare a mettere insieme minuti ed esperienza, altrimenti sarebbe impossibile per me crescere. Riguardo l’Eccellenza penso che sia un campionato che permette ai mediani di mischia di migliorare, visto che comunque il mio è un ruolo dove in ogni partita dobbiamo usare tutte le capacità a disposizione e leggere il gioco prima di tutti gli altri. Negli allenamenti con Treviso cerco di assorbire il più possibile da Duvenage: si vede che lui ha giocato ad alto livello, io lo osservo sempre con grande attenzione e mi fido ciecamente dei suoi suggerimenti. Essere spesso insieme a un giocatore come lui è una bella spinta per salire ancora”.

Uno sguardo al futuro e all’anno prossimo

Al momento, purtroppo, il rugby italiano è fermo per l’emergenza coronavirus. Una volta rientrati in campo, se si rientrerà, per Luca c’è da finire un lavoro: “Innanzitutto voglio dire che mi ha colpito molto questa situazione e spero che si risolva prima, la salute è troppo importante rispetto al rugby o qualsiasi altro sport. Una volta che sarà possibile tornare in campo penserò a chiudere il discorso salvezza per San Donà, dando sempre il massimo anche con Treviso. Per quanto mi riguarda, penso che il lavoro sulle skills non sia mai abbastanza, e nelle partite di Pro14 giocate ho capito che bisogna essere capaci di leggere con grande rapidità ogni situazione di gioco. Devo riuscire a pensare più velocemente e prendere le scelte giuste. Un po’ come faceva Will Genia, il mio giocatore preferito: era un mix perfetto di tutto quello che serve per essere un grande mediano”. Il sogno, per la prossima stagione, non può che essere: “Diventare un giocatore del Benetton Rugby a tutti gli effetti. Alla fine del campionato ci parleremo e vedremo come muoversi, io farò di tutto per meritarmi una chiamata lunga tutto il prossimo campionato”.

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