Una quota di minoranza di Premiership Rugby è stata ceduta, con un beneficio immediato di 18 milioni nelle tasche di ogni club
ph. Henry Browne/Action Images
Alla fine l’affare si è fatto: la Premiership Rugby, lega che comprende i dodici club del massimo campionato inglese più i London Irish, ha ceduto il 27% delle proprie quote a CVC Capital Partners, già in precedenza investitori nel campo dei motori, in MotoGP e in Formula Uno.
L’accordo si è trovato ad un totale di circa 230 milioni di sterline, contro l’offerta di 275 formulata alla fine dell’estate per acquisire le quote di maggioranza. Ogni club, quindi si troverà ben presto circa 18 milioni nelle proprie tasche, una somma che Premiership Rugby ha caldeggiato che vada spesa in rimodernamento di stadi e strutture, piuttosto che in stipendi per i giocatori, che stanno crescendo a ritmi vertiginosi negli ultimi anni.
La partecipazione di CVC alla Premiership ci si attende che possa contribuire ad accrescere le attività commerciali della lega e del capionato, con un conseguente risultato in termini di maggiori sponsorizzazioni e ricavi dai diritti televisivi.
Si tratta di un accordo molto rilevante, che porta uno dei campionati più ricchi e competitivi al mondo un passo nel futuro dal punto di vista del business e della professionalizzazione di ogni ambito. La Premiership cresce quindi ulteriormente e se l’investimento dovrebbe riuscire, anche la qualità del prodotto dovrebbe incrementare. I rischi rimangono per la forza lavoro: nonostante crescenti tutele, con l’ingresso di un partner totalmente privato e con interessi diversi da quelli della Rugby Football Union, le domande in termini di presenza e performance per i giocatori saranno sempre più stringenti.
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