Rugby Championship 2018: Australia-All Blacks, la sfida più attesa

Inizia il torneo dell’emisfero Sud, ma soprattutto è il primo round della Bledisloe Cup. Calcio d’inizio alle ore 11:45

all blacks australia

ph. Reuters

Forse non tutti i protagonisti la penseranno come Will Genia, ma le recenti dichiarazioni del mediano di mischia wallabie danno un’idea di cosa voglia significare una sfida di Bledisloe Cup tra All Blacks e Australia. “Per me è il massimo – aveva dichiarato al Guardian – C’è la Coppa del Mondo, certo, ma vogliamo mettere con il giocare tre volte contro la squadra più forte al mondo e doverla battere due volte per vincere il trofeo? […] Per me è la priorità numero uno. Sarebbe speciale”.

Anche Steve Hansen, del resto, in passato si è riferito alla serie tra le due squadre come al secondo trofeo più importante per la Nuova Zelanda. Più che la prima giornata del Rugby Championship, insomma, a Sydney tra Wallabies e All Blacks va in scena soprattutto il primo round della Bledisloe Cup, che si preannuncia come una delle partite più interessanti dell’anno rugbistico per diversi motivi, nonostante i precedenti delle ultime due stagioni per quanto riguarda l’esordio nel Championship non sembrino concedere grandi chance ai Wallabies (8-43 nel 2016, 34-54 nel 2017).

A sostegno delle ambizioni australiane, però, ci sono tesi importanti. La prima riguarda l’ultimo confronto giocato lo scorso ottobre, vinto dalla squadra di Cheika 23-18, ma restando al tempo presente non è da sottovalutare nemmeno la discreta stagione giocata dalle franchigie australiane rispetto all’anno passato, oppure la scelta di giocare un test “interno” contro un’altra selezione australiana, in modo da non far arrivare i propri giocatori al fischio d’inizio senza aver mai giocato insieme in quasi due mesi.

Le ultime prestazioni contro l’Irlanda, a loro volta, hanno offerto diversi spunti positivi: pur uscendo sconfitti 2-1 dalla serie, i Wallabies hanno saputo offrire una certa continuità di rendimento, senza mai toccare picchi eccessivamente negativi come accaduto per esempio durante i Test Match di novembre. Allo stesso tempo, le sconfitte contro gli irlandesi hanno evidenziato una certa difficoltà degli australiani nel secondo e nel terzo test a gestire i possibili momenti decisivi di una partita, che in caso di arrivo in volata con i neozelandesi potrebbe avere un costo alto per i Wallabies.

Come sottolineato anche da alcuni giornalisti locali, per massimizzare le sue chance (né poche né troppe) l’Australia dovrà fare solo una cosa, per tutti gli ottanta minuti: attaccare. Il talento offensivo, anche senza Kuridrani e Kerevi a 13, è l’unica cosa che proprio non manca ai Wallabies soprattutto sulla trequarti, con Foley e Beale a creare e rifinire e Folau, Haylett-Petty e Koroibete pronti a rifinire. L’unico rischio, per l’Australia, potrebbe essere la fretta di spostare la palla velocemente al largo senza fissare prima la difesa, il che renderebbe più facile il lavoro alla difesa All Black.

I campioni del mondo, dal canto loro, si presentano alla Bledisloe I dopo una poco entusiasmante vittoria nella serie di Test Match contro la Francia, anche se per qualunque altra nazionale forse sarebbe stato un successo su tutta la linea.

È difficile capire quando una squadra alla costante ricerca del perfetto allineamento tra tecnica, tattica, preparazione fisica e mentale può dirsi soddisfatta, ma diversi elementi oggettivi avranno comprensibilmente fatto storcere il naso a Steve Hansen a giugno. Le difficoltà nel restare concentrati per ottanta minuti sul match, in particolare, sono parse evidenti e non avrà fatto piacere allo staff tecnico, che per mantenere diritta la barra potrà contare su due leader come Kieran Read e Brodie Retallick, assenti a giugno contro la Francia.

Per la loro smisurata influenza sul gioco, il rientro di due fuoriclasse del genere non può che spaventare a morte il pacchetto di mischia dei Wallabies, già di per sé inferiore sulla carta a quello neozelandese. In un certo senso, il tempismo con cui Read e Retallick sono rientrati in gruppo ne fanno la risposta ideale a David Pocock, spesso considerato in Nuova Zelanda il pericolo pubblico numero uno per le proprie qualità nel breakdown.

Un altro giocatore su cui saranno puntati i riflettori è Beauden Barrett, reduce da una stagione nel Super Rugby buona ma non eccezionale se confrontata a quella di Richie Mo’unga, fuoriclasse dei Crusaders che in molti avrebbero voluto come mediano d’apertura titolare in nazionale.

Le gerarchie degli All Blacks, però, sono un’altra cosa: quindi Barrett, miglior giocatore degli ultimi due anni, è ancora il titolare, mentre Mo’unga non siederà nemmeno in panchina. Ma per il numero 10 degli Hurricanes la pressione ora è elevata come non mai, e nel mirino di Hansen ci saranno in particolare le sue doti di distributore inferiori a quelle di Mo’unga.

La grande forza degli All Blacks, in ogni caso, è quella di nascondere e rendere invisibili i propri punti deboli, singoli e collettivi che siano. Toccherà ai Wallabies cercare di esporli il più a lungo possibile, sempre se la marea nera non li travolgerà prima. L’Australia comunque sembra arrivare al match in fiducia come non mai negli ultimi anni: i neozelandesi sono avvisati.

Le formazioni – Calcio d’inizio alle ore 11:45, diretta tv su Sky Sport Arena

Australia: 15 Israel Folau, 14 Dane Haylett-Petty, 13 Reece Hodge, 12 Kurtley Beale, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Tui, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Tom Robertson
A disposizione: 16 Tolu Latu, 17 Allan Alaalatoa, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Pete Samu, 21 Nick Phipps, 22 Matt Toomua, 23 Jack Maddocks

Nuova Zelanda: 15 Ben Smith, 14 Waisake Naholo, 13 Jack Goodhue, 12 Ryan Crotty, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Samuel Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Tim Perry, 19 Scott Barrett, 20 Ardie Savea, 21 TJ Perenara, 22 Damian McKenzie, 23 Anton Lienert-Brown

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