Le richieste dell’associazione arbitrale alla FIR

Riguardano il sistema forfettario dei rimborsi (parzialmente ripagati dopo i ritardi), il CNAR e le tutele sanitarie, tra le altre cose

ph. Sebastiano Pessina

Lo scorso 1 luglio, l’ARIA (Arbitri Rugby Italiani Associati) ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale in cui veniva sottolineato come diversi arbitri fossero ancora in attesa dei rimborsi forfettari previsti per le partite, tra cui anche alcuni del 2017. I termini di pagamento, come appreso anche da On Rugby, si sarebbero in effetti dilatati sempre di più negli ultimi tempi.

“Nella scorsa stagione, si sono dovuti attendere anche sette mesi per il pagamento dei servizi prestati – si leggeva nella nota – in un contesto in cui le tempistiche di rimborso non sono risultate affatto prevedibili: alcuni pagamenti sono arrivati dopo poche settimane, altri dopo parecchi mesi ed altri ancora sono stati dimenticati”. In particolare, secondo ARIA, a presentare i maggiori problemi sono le trasferte degli arbitri impegnati nelle regioni centro-meridionali e nelle isole, dove la diffusione delle squadre sul territorio è meno omogenea e gli spostamenti di conseguenza più lunghi.

Venerdì 20 luglio, ARIA ha pubblicato un altro comunicato. L’associazione arbitrale ha precisato come una parte dei rimborsi regionali sia stata liquidata, ma ha colto l’occasione anche per invitare il settore arbitrale federale ad intraprendere alcune iniziative per migliorare la gestione dei direttori di gara, visto che secondo ARIA “i gravi errori commessi negli ultimi anni (per scelta o per imposizione) stanno stanno inducendo molti arbitri, giovani e non, a non voler rinnovare il proprio tesseramento”.

Le richieste di ARIA partono dal riconoscimento di una tutela sanitaria, in modo che gli arbitri possano accedere “a trattamenti fisioterapici e medici convenzionati”; si soffermano poi sulla formazione dei direttori di gara e sull’autonomia del CNAR (Commissione Nazionale Arbitri), poiché ARIA punta il dito contro le possibili ingerenze di consiglio federale e del CTF (Centro Tecnico Federale) ed eventuali confilitti d’interesse; lamenta il “perenne stato di deroga” dlell’organizzazione delle regioni e, infine, lancia una riflessione proprio sul sistema di rimborso forfettario, per la quale ARIA chiede alla FIR “una revisione totale di questo sistema”.

ARIA, nata alla fine del novembre 2017, attualmente non è riconosciuta dalla FIR. Il suo presidente è Giuseppe Ruta, arbitro e coordinatore dell’attività del gruppo arbitrale umbro.

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