Israel Folau ha un problema con gli omosessuali

Un commento (poi cancellato) su Instagram ha creato nuove polemiche attorno alla figura della stella australiana

rugby championship australia folau

ph. Reuters

Israel Folau è senz’altro uno dei rugbisti più famosi e apprezzati in Australia negli ultimi anni, oltre che il più pagato in assoluto insieme a David Pocock. L’estremo dei Waratahs e dei Wallabies, tuttavia, da qualche tempo ha attirato su di sé l’attenzione di molti non soltanto per le sue gesta dentro al campo con l’ovale in mano, ma anche per i suoi commenti sui social media sull’omosessualità.

Le prime controversie sono nate lo scorso 13 settembre, quando Folau – cristiano devoto – ha pubblicato un tweet in merito al referendum proposto dal governo australiano (svoltosi per via postale) sui matrimoni tra persone omosessuali: “Rispetto tutti per quelli che sono e le loro opinioni, ma non sono a favore dei matrimoni gay”.

Già allora, Folau aveva attirato su di sé diverse critiche per quanto postato, ma l’ultimo commento del giocatore sull’argomento ha decisamente aggravato la sua posizione agli occhi dell’opinione pubblica. Rispondendo ad una domanda su Instagram (“Qual era il piano di Dio per gli omosessuali?”), mercoledì il 29enne ha messo da parte la diplomazia con una frase piuttosto infelice: “INFERNO… A meno che non si pentano dei loro peccati e si convertano a Dio”.

Il messaggio è stato cancellato da Folau dopo circa un giorno (mentre l’intero post è ancora online), ma nel frattempo gli screenshot degli utenti avevano già fatto il giro del mondo, scatenando reazioni indignate nei confronti della star dei Wallabies.

Come riportato da Georgina Robinson in suo editoriale su The Sydney Morning Herald, la Federazione australiana e i Waratahs non hanno rilasciato alcuna dichiarazione significativa in un primo momento, limitandosi a citare il proprio “credo religioso” e le “opinioni personali”. L’ARU, successivamente, attraverso un suo portavoce ha aggiunto di non essere d’accordo con la visione di Folau, per poi diramare un comunicato stampa ufficiale con le dichiarazioni del CEO della Federazione, Raelene Castle.

“Il commento di Israel riflette le sue credenze religiose. Tuttavia, non rappresenta il punto di vista dell’ARU o dei Waratahs – ha dichiarato Castle – Per noi il rugby è un gioco di tutti, a prescindere da razza, religione, genere e orientamento sessuali, come è chiaramente indicato nelle nostra Inclusion Policy. Comprendiamo come il commento di Israel abbia scioccato diverse persone. Discuteremo della questione con lui il prima possibile”.

Robinson, invece, ricorda che nel codice di condotta adottato dalla Federazione si condannano esplicitamente i commenti omofobi e ogni discriminazione basata sull’orientamento sessuale. In un caso simile, nel 2015 il giocatore dei Waratahs – la stessa franchigia di Folau – Jacques Potgieter venne multato di 20mila dollari per aver usato la parola ‘frocio’ durante una partita.

La situazione legata a Folau, tuttavia, è ben diversa, a causa della forte popolarità del giocatore in Australia e del notevole impatto mediatico suscitato dai suoi commenti online. A rendere ancor più delicata la faccenda, infine, c’è il contratto di Folau: l’accordo con la Federazione scade a fine 2018 e l’ARU vuole prolungarlo per garantirsi il giocatore anche per la Coppa del Mondo 2019 in Giappone.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Italia, Juan Ignacio Brex: “Abbiamo fatto la storia ma non ci vogliamo fermare”

In una intervista a RugbyPass il centro torna sulla voglia di vincere degli Azzurri in vista del futuro

28 Marzo 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Benetton, Marco Bortolami: “La lotta playoff sarà aperta fino alla fine”

Il tecnico dei Leoni presenta la sfida al Connacht, decisiva in ottica di qualificazione alle fasi finali dello URC

item-thumbnail

Australia, Michael Hooper rincorre le Olimpiadi con il Sevens

Il terza linea esordirà nell'imminente torneo di Hong Kong

item-thumbnail

URC: la formazione dei Dragons che ospita le Zebre

I gallesi vengono da un buon match contro i Bulls e vogliono lasciare l'ultima posizione in classifica

item-thumbnail

URC: La formazione delle Zebre Parma per il match con i Dragons

Torna in campo il blocco degli Azzurri reduci dal Sei Nazioni, assenti Morisi e Prisciantelli

item-thumbnail

URC: quattro partite fondamentali per la corsa ai play-off

Benetton e non solo. Il tredicesimo turno rappresenta un passaggio delicato per gli equilibri di classifica