Francia, la ricetta di Novès: trasparenza, chiarezza e consenso dei club

Il ct ha incontrato gli allenatori della lista “France Group” spiegandogli le sue idee

ph. Sebastiano Pessina

ph. Sebastiano Pessina

Quando manca poco più di un mese all’inizio del Top 14, in Francia a tenere banco è ancora la scoppola rimediata dalla nazionale nei tre test match di giugno in Sudafrica. Dopo lo sfogo di una settimana fa contro i giocatori, il selezionatore Guy Novès è passato ai fatti virando però obiettivo questa volta e andando ad incontrare i club del campionato domestico inseriti nella lista “France Group”: ovvero quelle società (9 su 14; Bordeaux, Brive, Clermont, La Rochelle, Montpellier, Stade Francais, Racing 92, Tolone, Tolosa) che hanno dato la propria disponibilità a confrontarsi sulle tematiche atte al miglioramento dei giocatori di interesse nazionale.
Il commissario tecnico ha cercato subito di creare un clima di confronto, considerando che alla riunione erano presenti anche preparatori atletici e allenatori del calibro di Vern Cotter, esponendo subito le sue idee: trasparenza, chiarezza e consenso dei club.
Novès ha chiesto che in ognuno di queste squadre vi sia un referente che possa rapportarsi con i Bleus sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico stimolando il dibattito costruttivo e il riavvicinamento fra club e nazionale; cosa questa che ha ottenuto molti consensi.
“Guy ha subito impostato un discorso di onestà intellettuale e questo ci è molto piaciuto”. Afferma l’allenatore del Clermont Franck Azéma, che poi prosegue: “La stagione è dispendiosa – come riporta Rugbyrama –  ma i giocatori devono cercare di combinare bene gli impegni con i club e quelli della nazionale: c’è il Sei Nazioni ogni anno, ma la Coppa del Mondo non è poi così lontana. Se lavoreremo bene, ne usciremo tutti vincitori”.

 

 

 

A novembre è attesa la prima verifica di questo “nuovo” progetto: quando in Francia si presenteranno due volte gli All Blacks, poi il Giappone ed il Sudafrica.

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