A Silea si riuniscono i club veneti. Intanto Giovanelli attacca FIR e Gavazzi su Centri di formazione e nuova sede
Stasera nel comune in provincia di Treviso si riuniscono i rappresentanti di tutto il Comitato veneto e il presidente Marzio Innocenti presenterà una relazione dove illustrerà i lavori svolti durante il suo mandato – in scadenza – e dove parlerà dei tantissimi incontri che lo hanno portato in giro in tutta la penisola per allacciare i rapporti con le società in vista delle elezioni federali di fine anno.
Probabile – anzi, quasi certa secondo la stampa veneta – la sua candidatura a rappresentante di “Pronti al cambiamento”, associazione nata in Veneto ma ormai con ramificazioni ovunque che si candiderà per sconfiggere e scalzare l’attuale numero uno FIR Alfredo Gavazzi, che però dovrebbe essere ufficialmente formalizzata nei prossimi giorni.
Veneto sostanzialmente compatto con le ormai annunciate defezioni di Valsugana e dell’ormai ex presidente dei Dogi (e di Mogliano) Roberto Facchini, che si presenterà come consigliere per Gavazzi.
Il fronte di opposizione al presidente in carica non si riassume però solo in “Pronti al cambiamento”: si attende infatti anche una candidatura da parte di “Terre Ovali”, movimento messo in piedi negli ultimi mesi da Massimo Giovanelli con altri ex azzuri. E oggi il giocatore-guida della nazionale che ci portò nel Sei Nazioni rilascia una intervista al Gazzettino dove non le manda a dire: “I Centri di formazione federali sono un attacco al patrimonio dei club. I 5-6 milioni spesi per questa baracca vanno investiti nelle società”. Poi ribadisce: “L’acquisto della nuova sede Fir è una follia. La mission della federazione non è capitalizzare. Eticamente non possiamo spendere 23 milioni per una sede finché tutti i club non avranno un campo, una club house, una palestra per l’attività. Ho visto in giro per l’Italia campi che diventano cemento d’estate e poltiglia d’inverno”.
Poi passa al suo programma, già in gran parte svelato sul sito dell’associazione, dove si parla di un programma con il ministero per entrare come sport didattico a scuola, della formazione di tecnici, dirigenti e personale di gestionecon il coinvolgimento delle Università e – soprattutto – una ristrutturazione della federazione su modello anglosassone, ovvero “sganciare la parte politica dalla programmazione ponendo il presidente al di sopra degli impegni esecutivi quotidiani e ipotizzando un Ceo”.
Chissà se le varie opposizioni troveranno un terreno comune per giungere a una candidatura unica.
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