Rugby e soldi: Top 14, il rosso complessivo è di 33 milioni di euro

LA DNACG pubblica il suo rapporto sulla stagione 2013/2014. Più della metà del debito causato da tre soli club

Euro

Direction Nationale d’Aide et de Contrôle de Gestion, ovvero DNACG. Alias la “gendarmeria” che tiene sotto controllo i conti dello sport. Ogni anno lquesta agenzia francese – temutissima e rigorosa – stila un suo rapporto sullo stato di salute del rugby transalpino, con un occhio speciale – ovviamente – per il Top 14.
E il campionato francese si conferma ricco, ricchissimo, ma anche molto “ballerino”: il deficit complessivo accumulato dalle società è di 33 milioni e 910mila euro, il più alto dalla nascita della LNR. Cifre preoccupanti, anche se la stessa DNACG calcola che per la stagione 2014/2015 ancora in corso il rosso complessivo scenderà a 19 milioni circa.
Un’annata storta, una serie di coincidenze negative? Forse, può essere. Di sicuro la stessa agenzia sottolinea che il peso della massa salariale si fa sempre più importante, e vista la campagna acquisti tutt’ora in corso non è che si può dire che la tendenza sia ad una maggiore parsimonia. Anzi, la crescita di questa voce rispetto alla stagione precedente è del 12,7%.

 

Nell’esercizio 2013/2014, a cui si riferiscono le cifre del rapporto, delle società del massimo torneo francese solo due hanno registrato risultati positivi: Brive (202mila euro) e Tolone (690mila euro). La società di Boudjellal è l’unica al momento che registra una capacità effettiva di autofinanziamento contro le 7 della stagione precedente.
Nel documento si segnala che nella stagione 2004/2005 il budget medio di una società del Top 14 era di poco più di 8 milioni, nel 2009/2010 era salito a quasi 17 e ora ha superato i 21 milioni di euro. Dati in fortissima crescita che però seguono di pari passo quelli delgiro d’affari generato dal torneo transalpino.
Il deficit attuale è ascrivibile per la sua gran parte tre soli club: Racing-Metro, Stade français e Castres (poco meno di 20 milioni di euro in tuto), con il primo alle prese con la costruzione del nuovo avveniristico stadio.
Qualcuno storce il naso al di là delle Alpi e si chiede: perché nessuna sanzione verso queste tre società? La risposta della DNACG è chiara: i proprietari hanno presentato documentazioni di garanzie bancarie più che sufficienti a coprire gli ammanchi.

 

Oggi, fa sapere Midi Olympique che pubblica i dati del rapporto, il 35 % delle risrse dei club sono destinate agli stipendi dei giocatori, a cui vanno poi aggiunti quelle dei manager, in alcuni casi con cifre importanti. Il magazine intervista il presidente della LNR, Paul Goze, che si mostra ottimista anche se non nega i problemi: “il deficit è causato soprattutto da tre club che hanno documentato la sua sostenibilità, gli altri hanno registrato un rosso molto contenuto, causato soprattutto dalla massa salariale. Ma ricordo che l’ultima votazione sul nuovo salary cap, quella che l’ha portato a 10 milioni di euro, è del 6 luglio 2013 e che per il passaggio da una situazione all’altra è stato anche deciso un anno di moratoria”.

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