Parisse e Brunel provano ad ingoiare l’amara pastiglia scozzese

Una sconfitta che fa male anche se rispetto a Samoa qualche passo avanti è stato fatto. Le parole di ct e del capitano nel dopo-partita

ph. Sebastiano Pessina

L’Italia lascerà questa sera il Sudafrica con partenza da Johannesburg per fare rientro in patria. In valigia tre ko diversi tra loro: quello atteso e in qualche maniera dignitoso con il Sudafrica, quello da dimenticare (o tenere ben presente) con Samoa e quello più amaro con la Scozia. Ieri a Pretoria contro il XV allenato da Scott Jonhson gli azzurri sono stati battuti sul filo di lana per 30-29 con una meta di Strokosch nel recupero.
Queste le parole del ct Jacques Brunel nell’immediato dopopartita: “Lo spirito è stato quello giusto, questo è sicuramente l’aspetto positivo che dobbiamo conservare, abbiamo fatto quanto era necessario per vincere. La Scozia ha fatto la sua partita, nel secondo tempo ha tenuto molto il possesso, resta il rammarico per non aver portato a casa la partita. Rispetto alle nostre prestazioni degli ultimi sei mesi sicuramente ci siamo espressi ad un livello inferiore. Abbiamo avuto un buon possesso globale, ma siamo stati meno efficaci. Teniamo le cose positive di questo tour, come la capacità di conservare appunto il possesso, le prestazioni dei ragazzi che hanno fatto l’esordio in azzurro”.

 

“Il risultato non può che farci male, specialmente per come è maturato” ha detto capitan Parisse “ma parlare della sconfitta è relativo. Avevo chiesto ai miei compagni di ritrovare lo spirito, il volto di questa Nazionale, e sotto questo aspetto non abbiamo deluso. Eravamo maggiormente concentrati sul nostro gioco, sul giocare una buona gara, è qualcosa da cui ripartire in vista delle gare di novembre”.
Il terza linea parla poi anche dell’arbitro: “Gli ultimi dieci minuti del direttore di gara, a mio modo di vedere, sono stati davvero deficitari: ha cambiato metro di direzione sulle mischie ordinate dove avevamo dominato ed alcune decisioni si sono rivelate decisive, come quella che ha originato la meta del sorpasso, dove comunque è stato bravo Strokosch a trovare il varco giusto tra me e Cittadini”.

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