Verso Italia-Galles: Castro si mette i gradi e va all’attacco

La squalifica di Parisse, il ko in Scozia, il Galles: Martin parla da capitano vero. E noi vi chiediamo: è lui l’uomo giusto?

ph. Sebastiano Pessina

Castro capitano per necessità, ma Martin si cala nel ruolo immediatamente e nell’ultimo incontro con la stampa prima della partita con il Galles (calcio d’inizio sabato pomeriggio alle 15 e 30, diretta tv su SkySport2) mette subito le cose in chiaro: “Credo che in questi giorni si sia parlato molto della squalifica di Sergio, della decisione di affidarmi i gradi di capitano per questa partita, e pochissimo della sfida che ci aspetta. Questa cosa mi preoccupa un poco: affrontiamo il Galles, una squadra fortissima, parliamo di questo perché è una sfida importantissima e faremo il possibile per vincere questa partita anche per Sergio. E’ un amico, un grande capitano, il cuore di questa squadra e per me è un onore sostituirlo, so che i compagni mi aiuteranno e che tutti assieme daremo il massimo”.
La partita – brutta – di Edimburgo è ancora ben scolpita nella memoria di Castro, ma non è certo un incubo, piuttosto un momento da cui ripartire: “La sconfitta di Edimburgo è alle spalle, è andata come è andata, ora abbiamo una chance per cancellare dalla memoria nostra e dei tifosi quella partita tornando a giocare come abbiamo dimostrato di saper fare contro i francesi. In Scozia abbiamo provato a giocare sempre, anche quando avremmo dovuto calciare ma abbiamo anche sbagliato troppi placcaggi, tenuto poco il possesso. Ripetere questi errori contro il Galles vorrebbe dire esporsi ai loro attacchi, subire mete. Dobbiamo essere più intelligenti, fare le scelte giuste al momento giusto, comprendere come giocare in base alle situazioni. Domani tutto inizierà, per noi, dalla pressione difensiva e dal mantenimento del possesso. Questo sport è una battaglia, in Scozia ci siamo fatti mettere sotto nei punti d’incontro, loro sono stati più aggressivi e determinati: non dovrà accadere di nuovo”.

 

Questo il Castro-pensiero dunque. Parole sagge e condivisibili, ma noi ne approfittiamo per chiedervi un’opinione: il pilone azzurro è l’uomo giusto per ricoprire il ruolo di capitano in assenza di Parisse? Il giocatore ovviamente non si discute, la sua indole combattente nemmeno. Sarebbe stupido poi farsi domande sulla sua grinta, il cuore e l’amore per la maglia che indossa. Castrogiovanni è un trascinatore, ma il ruolo di capitano è diverso e richiede anche freddezza e mente sempre lucida, proprio per prendere quelle decisioni di cui lo stesso Martin ha parlato in conferenza stampa.
Ovviamente noi possiamo farci un’idea solo parziale, da esterni, non conosciamo le dinamiche interne al gruppo e se Jacques Brunel ha deciso di assegnargli i gradi ci sarà ben più di un motivo – e noi, lo vogliamo sottolineare, ci fidiamo di lui – ma voi ritenete che Castro abbia le “skills” adatte oppure avreste visto meglio una scelta in linea con la tradizione, diciamo così, come avrebbe potuto essere quella di Ghiraldini? A voi la palla!

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