Elezioni FIR – Gavazzi all’attacco delle squadre di Amore e Zatta

Pochi e mal distribuiti sul territorio nazionale: questa l’accusa che Gavazzi lancia ai consiglieri (presunti) degli altri candidati

Ultima settimana di campagna elettorale prima delle elezioni federali del 15 di settembre. Se polemiche, frecciate e critiche non mancavano ora si aggiunge un altro motivo di scontro. Il comitato che sostiene Alfredo Gavazzi va infatti all’attacco delle presunte squadre di consiglieri degli altri candidati. Diciamo presunte perché non c’è obbligo di “imparentamento” e – in teoria – ogni consigliere può decidere chi appoggiare sino all’ultimo. Ricordo infine che il programma della giornata elettorale prevede prima l’elezione del nuovo presidente FIR e solo in un secondo momento quella dei consiglieri.
Questo il comunicato stampa dell’Associazione Rugby Futuro

“Come associazione Rugby Futuro, intendiamo rilevare il fatto che, per una corretta e
produttiva gestione di una Federazione complessa e in forte evoluzione come la FIR,
occorra la capacità, di ogni candidato Presidente, di raccogliere intorno a se un gruppo di
validi collaboratori. Per questo motivo, da oltre quattro mesi in maniera ufficiale e,
presumibilmente, da circa altri sei mesi in via ufficiosa, i candidati hanno potuto dialogare
con i più rappresentativi esponenti del rugby italiano. Alfredo Gavazzi ha raccolto un
ampio consenso che gli ha permesso di presentare una squadra di candidati consiglieri
formata da un mix di uomini di provata esperienza unito a giovani e nuovi rappresentanti
del rugby italiano. La candidatura di Alfredo Gavazzi viene supportata da un gruppo di
dieci candidati (tra cui una donna) in quota società, per un totale di sette consiglieri
eleggibili. Da due candidati giocatori e un candidato in quota tecnici. La squadra a
supporto della candidatura di Alfredo Gavazzi è composta da uomini provenienti da ben
nove diverse regioni d’Italia, distribuite in maniera omogenea dal Veneto alla Sicilia e
rappresentativi delle aree dove il movimento rugbistico è maggiormente consolidato.
Rileviamo con una evidente perplessità, se non preoccupazione, il fatto che, in oltre dieci
mesi, le candidature di Gianni Amore e Amerino Zatta non abbiano saputo raccogliere un
adeguato consenso tale da presentare un numero di candidati consiglieri sufficiente a
garantire un eventuale consiglio federale che sposi in maniera univoca, il loro
programma.
In particolare, a sostegno di Gianni Amore sono state presentate le candidature di solo
quattro rappresentanti di società su sette consiglieri eleggibili, un giocatore su due
eleggibili, e una rappresentanza dei tecnici. Le regioni rappresentate sono
prevalentemente del centro-sud d’Italia.
Per completare l’analisi delle candidature e per chiarezza espositiva, segnaliamo che: Stefano Baia Curioni (Lombardia), candidato in quota società, al momento non ha espresso adesione ad alcun programma. Roberto Besio (Liguria), candidato in quota società, ha deciso di candidarsi senza aderire ad alcun programma. PierFlavio Donati (Lazio), candidato in quota giocatori, ha comunicato di correre come indipendente e di non aderire ad alcuna coalizione.
Abbiamo ritenuto importante evidenziare questi aspetti in quanto una così esigua adesione al programma elettorale, proveniente da due (nel caso di Amerino Zatta) e quattro regioni d’Italia (nel caso di Gianni Amore), rivela una evidente mancanza di consenso intorno alle persone, alle idee e ai programmi elettorali.
Ci rammarichiamo di questo risultato raggiunto da Gianni Amore e Amerino Zatta, in quanto avremmo auspicato che le loro proposte fossero in grado di raccogliere un maggiore consenso di modo da offrire al movimento rugbistico italiano un più ampio ventaglio di opportunità.”

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