Italia, Quesada spiega il mancato utilizzo di Mey e Odiase ed elogia Trulla e Zambonin

Nella seconda parte della conferenza stampa il tecnico ha spiegato alcune scelte fatte durante il tour, con alcuni giocatori che non sono stati schierati e altri invece che hanno dato grandi soddisfazioni

Italia, Quesada spiega il mancato utilizzo di Mey e Odiase ed elogia Trulla e Zambonin

Italia, Quesada spiega il mancato utilizzo di Mey e Odiase ed elogia Trulla e Zambonin

Tra i tanti temi affrontati da Gonzalo Quesada nella conferenza stampa di chiusura del tour estivo dell’Italia, dopo la vittoria sul Giappone, c’è stato anche quello del mancato utilizzo di François Mey e David Odiase, gli unici due ragazzi a non essere scesi in campo nelle 3 partite degli Azzurri. Il tecnico ha spiegato le ragioni di questa scelta.

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Quesada spiega le assenze di Odiase e Mey

“Capisco che non averli visti in campo dispiaccia, ma credetemi, niente mi farebbe più felice che far giocare i ragazzi più giovani. Oggi contro il Giappone, però, abbiamo visto quanto il livello di intensità del gioco di un test match sia elevato. Far esordire un giovane può sembrare un regalo, ma non è sempre così: schierare un ragazzo che è ancora un po’ indietro rispetto a questo livello può essere anche negativo per lui” ha detto il tecnico.

Sempre sull’argomento futuro e giocatori ritrovati, Quesada ha parlato anche del ritorno di Marco Riccioni e Jacopo Trulla: il primo non giocava in Nazionale dalla Rugby World Cup 2023 a causa di un infortunio, mentre il secondo era uscito dal giro e mancava da ben 2 anni. Inoltre, l’argentino si è speso in grandi complimenti per Andrea Zambonin.

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“Aver ritrovato questi giocatori è una delle notizie più positive di questo tour estivo. Jacopo (Trulla, ndr) ha giocato due partite da titolare, così come Marco Riccioni che veniva fa da un infortunio e ha dimostrato quanto sia un giocatore importante per alzare il livello di questa squadra. Zambonin aveva giocato poco nel Sei Nazioni, oggi si è ritrovato titolare con pochissimo tempo di gioco negli ultimi mesi, ha fatto 80 minuti e ha fatto davvero un buon lavoro. Con l’infortunio di Ruzza si è rivelato la miglior opzione possibile per la squadra e ha fatto un bellissimo lavoro” ha spiegato Quesada: “Sono i momenti più piacevoli per un allenatore, quando vediamo in campo ciò per cui abbiamo lavorato”.

Difesa, attacco e touche: il tecnico sul futuro

Infine, Quesada ha concluso la conferenza stampa parlando di come lavorerà in futuro: “Il nostro sistema di attacco, quando riusciamo a innescarlo, è molto difficile da difendere per gli avversari, e su questo continueremo a lavorare. Per quanto riguarda la difesa non ci sono state particolari differenze rispetto al Sei Nazioni, ma Richard Hodges ha fatto subito una buona impressione a tutti. Non è facile prendere il posto di una leggenda come Marius Goosen che è stato qui tantissimo tempo ed è stato importante per questa squadra, ma siamo tutti soddisfatti del suo lavoro e della sua personalità. Oggi abbiamo preso due mete su due turnover quasi incredibili, però quando il Giappone ha provato ad attaccare non è mai passato”.

Per quanto riguarda la touche, la vera nota dolente di questo tour, Quesada è stato chiaro: “Abbiamo avuto problemi anche quando gli avversari non saltavano. Per difendere meno dobbiamo evitare di regalare possessi in touche. Inoltre, una migliore rimessa ci serve per avere palloni di maggior qualità in attacco. Non sono cose complicate da correggere, ma bisogna lavorarci e serve un po’ di tempo per farlo, ma dobbiamo trovare la soluzione il più velocemente possibile”.

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