Sei Nazioni 2024: Irlanda, soddisfazione per la vittoria e voglia di guardare al futuro

La squadra di Andy Farrell ha inaugurato al meglio un quadriennio che la porterà al Mondiale 2027

Sei Nazioni 2024: Irlanda, soddisfazione per la vittoria e voglia di guardare al futuro

Sei Nazioni 2024: Irlanda, soddisfazione per la vittoria e voglia di guardare al futuro (Ph. Sebastiano Pessina)

L’Irlanda ha dominato questo 6 nazioni. Eppure le vittorie hanno fatto meno rumore dell’unico ko, peraltro di un punto e all’ultimo secondo, arrivato contro l’Inghilterra a Twickenham. Si è letto perfino – in Inghilterra per essere precisi – che “l’Irlanda si è confermata la squadra che non performa quando c’è da vincere”, come se il torneo lo vincesse qualcun altro. Forse è il destino di quello considerati la squadra da battere, però è utile fare una breve carrellata della rosa che ha dominato il torneo.

Andy Farrell ha intuito che dopo l’enorme delusione del Mondiale il gruppo e l’ambiente avevano bisogno di tornare a vincere ed ha puntato senza esitazioni a questo 6 Nazioni. Infatti la rosa irlandese che ha affrontato il torneo aveva solo cambi obbligati rispetto all’organico della Rugby World Cup: ritiratosi Sexton (uno dei migliori quattro o cinque mediani di apertura dell’era professionistica), c’era da decidere a chi affidare il numero 10 e la scelta è caduta su Crowley. La sua alternativa Ross Byrne ha saltato tutto il torneo per infortunio, perciò il 10 di Munster ha finito per giocare 390 minuti sui 400 del torneo.
Farrell è stato però costretto a sperimentare più di quanto avrebbe voluto, soprattutto nel reparto trequarti. All’ala destra mancavano sia il titolare Mack Hansen che il suo sostituto Jimmy O’Brien. Ha giocato le terza scelta Nash, bene peraltro. Hugo Keenan non è stato sempre disponibile né al meglio. A lungo ko anche Ringrose, che ha giocato solo l’ultima partita. Mettiamoci anche che fra gli avanti mancava James Ryan, uno dei leader. Lo si è visto, molto, a Londra.

Certo, chi non vorrebbe essere nella situazione dell’Irlanda? La prima partita del torneo in Francia ha di fatto sciolto i dubbi su chi avrebbe vinto il torneo. I verdi hanno fornito una prestazione di una superiorità imbarazzante contro una Francia anche lei delusa dal Mondiale e rimaneggiata (non si può non pagare conseguenza per l’assenza di Dupont e Ntamack).

Dopo quella prima partita è sembrato inevitabile il secondo grande slam consecutivo, qualcosa mai verificatosi nel 6 Nazioni. Invece è arrivata la sconfitta in Inghilterra a rimettere in discussione la forza irlandese. L’eco delle polemiche seguite a quel ko è stata molto ampia in tutta ovalia. In parte meritate, certo. Quando l’ex capitano di Leinster e nazionale Jamie Heaslip ha detto prima della partita che “l’Inghilterra può battere l’Irlanda solo se questa rimane in 14 o 13” ha solo caricato gli inglesi. Tuttavia sembra che in qualche caso si sia perso il senso della misura (vedi sopra).

Farrell stesso deve aver temuto subito che il gruppo potesse risentirne. Già nel dopo partita di Twickenham ha detto una frase non casuale: “Negli ultimi anni siamo stati bravi a vincere, ora dobbiamo essere bravi a perdere. Ritroviamoci subito perché c’è un 6 Nazioni da vincere”. La squadra lo ha ascoltato e ha vinto il secondo torneo consecutivo, il quinto dal 2014.
Per l’ultimo match Farrell, dopo aver tentato la panchina con il 6 e 2 in Inghilterra senza particolare fortuna, è tornato a 5 e 3 per l’ultimo match. In questo senso sarà interessante vedere l’influenza che avrà Ninaber sulle scelte tecniche. Il capo allenatore della vittoria mondiale sudafricana è adesso secondo di Leo Cullen a Leinster, per dire il livello organizzativo ed economico del rugby irlandese.
Però da più parti si mette in guardia un ambiente viziato da molte vittorie. L’ex capitano della nazionale Brian O’Driscoll, adesso commentatore per Itv, ha riassunto così: “Ciò che sta succedendo in questi anni può essere definito solo eccezionale. Non dimentichiamo cosa è stata l’Irlanda per molti anni. Non dimentichiamo che in tutti gli anni ’90 abbiamo vinto sette partite del 5 nazioni”.

Per il futuro bisogna distinguere fra quello prossimo e quello a lungo termine. A luglio sono in programma due test match in Sudafrica che si annunciano imperdibili (i Boks non battono l’Irlanda dal 2016). Poi probabilmente partirà il rinnovamento. Nel 6 Nazioni 2025 Farrell sarà già l’allenatore dei Lions, facile prevedere facce nuove ed esperimenti anche fra i giocatori visto che O’Mahony e Murray sono al capolinea e Aki ed Henshaw in parabola discendente. I verdi inizieranno allora a preparare il Mondiale 2027.

Di Damiano Vezzosi

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Sei Nazioni femminile 2024: la classifica finale del torneo

L'Inghilterra trionfa per la sesta volta consecutiva, l'Italia chiude con una sola vittoria

28 Aprile 2024 6 Nazioni – Test match
item-thumbnail

Owen Farrell pronto a sfidare la Francia il prossimo giugno

L'apertura dei Saracens sfiderà i rivali transalpini con la maglia del World XV

item-thumbnail

All Blacks: i 7 giocatori che Scott Robertson potrebbe lanciare nel 2024

Il neo-tecnico della Nuova Zelanda ha intenzione di mischiare un po' le carte: ecco i talenti da tenere d'occhio

item-thumbnail

Il test tra Galles e Georgia potrebbe giocarsi… ma più in la

Saltate le possibilità di vedere uno "spareggio" nel 2024, le due formazioni potrebbero comunque affrontarsi

item-thumbnail

Il calendario dei Test Match 2024 del Sudafrica

Gli Springboks saranno di scena ben 13 volte

24 Aprile 2024 6 Nazioni – Test match
item-thumbnail

E se il prossimo “10” del Sudafrica fosse… Cheslin Kolbe?

Tra la contemporaneità con l'URC e la data fuori dalle finestre internazionali (22 giugno) gli Springboks saranno costretti a sfidare il Galles con ta...