Gonzalo Quesada: “Non sono sorpreso da quello che stiamo facendo. A Finn Russell? Dobbiamo togliere tempo e spazio”

Le parole del ct dell’Italia dopo la comunicazione della formazione che sfida la Scozia

Gonzalo Quesada: “Non sono sorpreso da quello che stiamo facendo” (Ph. Sebastiano Pessina)

Dopo l’annuncio della formazione per la partita contro la Scozia, che si giocherà sabato 9 marzo alle ore 15.15 allo stadio Olimpico di Roma, in un match valido per il quarto turno del Sei Nazioni 2024, il ct dell’Italia Gonzalo Quesada è intervenuto in conferenza stampa toccando tanti argomenti.

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Gonzalo Quesada: la conferenza stampa

Stuzzicato dai media presenti, fra cui anche Onrugby, il tecnico si è così espresso proiettandosi sull’impegno contro gli uomini di Gregor Townsend.

Sulla Scozia: “E’ una bellissima squadra. Mi sento di dire che se fossero riusciti a vincere la partita con la Francia, in un finale molto strano per come si è sviluppato intorno all’azione della meta/non-meta, oggi starebbero probabilmente giocando per il Grande Slam. Ci aspettiamo che arrivino a Roma ovviamente con volontà di fare la partita, ma non per questo con foga. E’ una formazione con tanta fisicità e intensità che è migliorata tanto negli anni e che quando attacca in velocità non commette più gli errori di alcune stagioni fa”.

Su Finn Russell e Duhan van der Merwe: “Russell è un giocatore incredibile che sa fare tutto, oggi il miglior numero 10 del mondo. Per cercare di limitarlo dobbiamo togliergli tempo e spazio, anche se è in grado di trovare giocate anche in quelle circostanza, ma la cosa che possiamo fare per cercare di rendergli la visione di gioco meno fluida è quella. Van der Merwe è velocissimo: Monty Ioane e Louis Lynagh dovranno, in particolare all’inizio, controllarlo, senza dimenticarsi anche di Kyle Steyn”.

Sulla formazione dell’Italia: “Per la linea di trequarti avevamo due opzioni: o quella di riconfermare la linea schierata a Lille o quella di cambiare qualcosa. Abbiamo scelto la seconda alternativa: abbiamo inserito Lynagh, con l’opportunità di vedere un esordiente in più che in queste settimane si è ben allenato e sulla quale abbiamo avuto l’opportunità di puntare grazie al lavoro della FIR, riportando Tommaso Menoncello al centro, in un canale che secondo noi lui può puntare per fare male.
Fra gli avanti invece abbiamo ritrovato Negri. Non c’è Favretto? Nella partita con la Francia venivamo da una gara, contro l’Irlanda, che per la touche era stata difficile e con tanta pressione, quindi abbiamo voluto andare su un’opzione in più. Per sabato pensiamo di essere in grado di gestire la cosa in maniera diversa, anche durante il match, portandoci una sola alternativa in panchina e andando complessivamente con un 5+3 in panchina”.

Sulla composizione della panchina: “Vi dico che l’assenza di Zuliani dalla lista dei 23 è legata a un problema fisico. Per me è un giocatore incredibile, ma nelle giornate successive alla gara contro la Francia ha accusato un problema al ginocchio che non l’ha fatto allenare al meglio e quindi si è reso indisponibile per questo match, ma la nostra speranza è quello di rimetterlo in sesto per il match contro il Galles. Avremo un trequarti in più in panchina: è Federico Mori. La sua prestazione ci ha convinto contro la Francia, sarà il giocatore, a partita in corso, che potremo utilizzare per cercare di capire come muovere lo scacchiere tattico dei trequarti fra ali e centri”.

Le chiavi del match: “Abbiamo capito che la Scozia ha una grande fase d’attacco, che proveremo a limitare. Sappiamo che la loro difesa è brava ad avanzare ed è dura quando riesce a schierarsi al largo, ma abbiamo anche visto che se viene presa d’infilata ha qualche problema a rincorrere e inoltre hanno qualche difficoltà nelle battaglie aree in determinate zone del campo. Proveremo a mettere l’ovale alle loro spalle e a vedere cosa succederà. Di armi per attaccare ne abbiamo”.

Un bilancio sulla squadra e della squadra dopo questi primi mesi di lavoro: “Vedendo la squadra tutti i giorni, ormai da diverse settimane, posso certamente dire una cosa: nella preparazione alle gare la squadra sta dando davvero il massimo. Nessuno si risparmia: da parte di tutti quelli che partecipano agli allenamenti e alle partite c’è la volontà di arrivare a essere al 100%. E se mi vengono in mente le facce e l’atteggiamento dei giocatori negli intervalli delle partite contro l’Inghilterra e la Francia: vedo che stiamo crescendo anche a livello di mentalità. Contro la Francia, in quello spogliatoio, tutti volevano rientrare in campo facendo vedere di essere all’altezza. Personalmente non sono sorpreso da quello che stiamo facendo, perché sto capendo che in settimana stiamo lavorando alla grande, anche se io e il mio staff chiediamo tanto”.

I bookmakers vedono l’Italia con buone possibilità contro la Scozia: “Di scommesse non ne capisco nulla. Io sono latino: preferisco quando ci danno per sfavoriti (ride, ndr). Posso solo dire una cosa. Domani lo stadio sarà pieno: ci saranno 15.000 scozzesi, ma gli altri 55.000 saranno lì per i ragazzi e questo ci deve dare una grande carica. Dev’essere una bella responsabilità, un piacere enorme”.

Sulla pressione o sulle aspettative che avrà l’Italia verso la fine del torneo: “La pressione è una cosa normale. Ce l’hai sempre. Ora è una pressione positiva: abbiamo fatto due partite dove siamo andati a punti e una gara dove comunque, per me e per lo staff si è visto qualcosa di buono, almeno a livello difensivo e di atteggiamento. Tanto l’avremmo avuta lo stesso la pressione, anche se avessimo fatto tre partite di m***a.
Focalizziamoci invece sulla consapevolezza di quello che abbiamo fatto per chiudere al meglio il torneo. Ci stiamo lavorando con il gruppo di leader di questa squadra. Le aspettative c’erano prima e ci sono anche ora: trasformiamo tutto questo in motivazioni. Vogliamo rendere fieri i nostri tifosi giocandoci la possibilità di vincere.
Dipende tanto da noi, dalla nostra identità e dalle molteplici cose che possiamo controllare: il lavoro e la passione che ci metteremo in quello che facciamo e faremo ci porta e ci porterà lontano”.

 

 

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