Italia, Paolo Garbisi: “Il bicchiere è mezzo pieno, ma dobbiamo ancora alzare il livello”

Le parole dell’apertura dopo l’Inghilterra e prima dell’Irlanda

Italia, Paolo Garbisi: “Il bicchiere è mezzo pieno, ma dobbiamo ancora alzare il livello” (Ph. Sebastiano Pessina)

Positività, ma anche autocritica. Paolo Garbisi, dopo la sconfitta contro l’Inghilterra, guarda a quanto fatto dall’Italia nella prima giornata del Sei Nazioni 2024 proiettandosi all’impegno contro l’Irlanda, di domenica prossima.

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Italia, Paolo Garbisi: il punto di vista

In un’intervista al sito della FIR, il mediano d’apertura si è così espresso su vari temi: “La partita di Roma ci lascia tanta amarezza. Nessuno è contento del risultato. Certo, ci sono degli aspetti positivi nella nostra prestazione, altrimenti non saremmo stati così vicini nel punteggio. Allo stesso modo, però, ci sono delle cose da migliorare, altrimenti avremmo vinto la partita (ride, ndr). In generale tenderei a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché abbiamo assimilato tante informazioni nuove e molte siamo riuscite a portarle in campo. Nelle prossime partite faranno la differenza le cose che dovremo ancora migliorare”.

Sulla pressione inglese e su quanto potrà fare l’Irlanda: “La difesa dell’Inghilterra è sempre stata aggressiva, lo era anche durante la Coppa del Mondo e con l’arrivo del nuovo allenatore della difesa proveniente dal Sudafrica lo è ancora di più. Non siamo riusciti sempre a trovare le contromisure adatte, però questo tipo di difesa è sempre una scommessa: quando hanno sbagliato la salita li abbiamo puniti con le due mete. Nel secondo tempo avremmo dovuto avere maggiore organizzazione in attacco per creare altre opportunità e avere più opzioni intorno al portatore di palla, per neutralizzare una difesa così aggressiva”.

In generale sulla gara disputata dall’Italia lungo tutti e 80 i minuti: “Non è stata per niente una partita perfetta e dobbiamo ancora migliorare. Abbiamo difeso bene, ma abbiamo difeso troppo: siamo stati troppo tempo negli ultimi 30 metri e dobbiamo fare meglio in fase di liberazione al piede. Allo stesso modo dobbiamo lavorare sulle palle alte, sul breakdown, sulla precisione nei lanci di gioco, sulla touche, sul sistema d’attacco che non si è visto quanto volevamo. Non dobbiamo illuderci, domenica affrontiamo una squadra ancora più in forma dell’Inghilterra, e giocheremo fuori casa, quindi dovremo alzare ancora di più il livello”.

Una valutazione personale sulla sua gara: “Mi darei una sufficienza, un 6. Sicuramente ho fatto degli errori, ci sono state delle imprecisioni e delle opportunità non sfruttate che a questo livello si pagano. La cosa che mi rimprovero di più e di non essere riuscito a trovare delle contromisure nel secondo tempo, quando la partita è andata nella direzione sbagliata, con tante interruzioni e tanto gioco al piede: una situazione in cui non siamo molto a nostro agio.
Penso che non esiste persona al mondo più esigente con me di quanto non lo sia io stesso. Credo sia una cosa buona perché mi permette di lavorare al massimo per cercare di migliorare sempre di più. A volte magari è anche una cosa negativa. Potrei godermi di più le cose? Forse sì”.

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