Nel nuovo torneo SVNS -successore delle Sevens World Series- Argentina (uomini) e Australia (donne) conquistano la medaglia d’oro a Cape Town, con clamorose sconfitte per la Nuova Zelanda
Argentina troppo forte per l’Australia nella finale SVNS a Cape Town (ph. World Rugby)
I campioni e le campionesse in carica della Nuova Zelanda non trovano ancora l’abbrivio giusto per tornare a vincere nel nuovo torneo SVNS -successore delle Sevens World Series- con Argentina (uomini) e Australia (donne) che conquistano la medaglia d’oro nella tappa di Cape Town, in Sudafrica, seconda della stagione.
I Pumas si sono imposti nella finale maschile sugli australiani, mentre le Wallabies hanno centrato un altro successo dopo quello dell’esordio a Dubai, battendo la Francia.
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Per i tuttineri è stata invece un weekend complesso: gli All Blacks Sevens sono usciti ai quarti per mano dell’Irlanda, con un netto 36-21, dopo aver chiuso addirittura al terzo posto il proprio girone; le Black Ferns sono invece cadute in semifinale per mano del VII transalpino.
Unica consolazione: il record di 200 mete segnate complessivamente nel circuito mondiale a sette da Michaela “Mini” Blyde, seconda di sempre a raggiungere questo traguardo dopo la compagna di squadra Portia Woodman, icona del Sevens femminile, oggi a quota 234.
Michaela Blyde e Portia Woodman, le uniche due donne ad aver segnato oltre 200 mete nelle Series-SVNS (ph. Instagram)
In campo maschile, l’appuntamento a Cape Town del SVNS ha visto parecchi risultati inattesi fin dalla fase di qualificazione del sabato, con l’Irlanda unica a chiudere a punteggio pieno (in un girone con Sudafrica, Gran Bretagna e Stati Uniti!) mentre in Pool C il Canada si prendeva la soddisfazione di superare la Nuova Zelanda e di chiudere davanti agli All Blacks.
Ai Quarti, come detto, i tuttineri uscivano per mano degli irlandesi; gli argentini dominavano i canadesi; Fiji e Francia -ancora in attesa di Dupont- combattevano fino all’ultimo, e poi passavano gli oceanici con una meta nell’extra time, ma soprattutto l’Australia faceva a pezzi le ambizioni dei padroni di casa, stracciando 28-0 i Blitzboks sudafricani, che meno di una settimana prima a Dubai avevano vinto l’oro.
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I Wallabies proseguivano nella loro marcia verso la finale superando anche le Fiji, mentre nell’altra semifinale l’Argentina aveva la meglio sull’Irlanda al termine di un match di grande spessore e ad alto tasso di spettacolo.
La sfida per l’oro, sulla carta molto equilibrata, finiva invece presto tra gli artigli dei Pumas, con quattro mete a zero nella prima frazione e una ripresa più bilanciata ma ancora dominata dalla Nazionale albiceleste: 45-12 il risultato finale, con l’Argentina a passare meritatamente al vertice della classifica.
In campo femminile le Pool partivano invece come da pronostico, ancora una volta dominate rispettivamente da Australia, Nuova Zelanda e Francia, le tre selezioni mondiali che finora hanno mostrato di avere “una marcia in più” rispetto alle avversarie.
Nella fase ad eliminazione diretta, però, le francesi faticavano con Fiji, rischiando la rimonta e passando solamente grazie alla maggiore precisione al piede; più nette, invece, le affermazioni degli Stati Uniti sulla Gran Bretagna e dell’Australia sull’Irlanda; senza storia la sfida tra Nuova Zelanda e Canada, quasi una rivincita rispetto al k.o. patito il giorno prima nel torneo maschile.
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In semifinale arrivava però il parziale black out delle neozelandesi, complice anche una prestazione maiuscola della Francia, che si imponeva con un largo margine (24-12) e permetteva alle transalpine di accedere per la terza volta nella loro storia alla sfida per l’oro, andando a sfidare un’Australia in grado di sbarazzarsi con facilità delle statunitensi.
In finale le australiane partivano forte, portandosi sul 22-0 in appena quattro minuti, ma il rosso a Maddison Levi per un placcaggio alto alla fine del primo tempo rimetteva tutto in discussione. La Francia andava infatti in meta due volte con Ciofani e poi con Niesen, riportandosi a -3. Decisiva, a quel punto, la marcatura di Shave convertita da Du Toit, che permetteva alle oceaniche di tenere le avversarie oltre break, rendendo inutile la meta di Grisez nel final play.
Men’s SVNS 2024 – Cape Town
Gironi
- Pool A: Irlanda 9, Sudafrica 7, Gran Bretagna 4, Stati Uniti 1
- Pool B: Fini 7, Argentina 7, Francia 6, Spagna 1
- Pool C: Australia 6, Canada 6, Nuova Zelanda 4, Samoa 3
Quarti di Finale
Argentina v Canada 33-0
Irlanda v Nuova Zelanda 36-21
Australia v Sudafrica 28-0
Fiji v Francia 29-24
Semifinali
Argentina v Irlanda 26-19
Australia v Fiji 24-7
Finali
Bronzo: Fiji v Irlanda 14-7
Oro: Argentina v Australia 45-12
Classifica dopo due giornate: Argentina 38, Sudafrica e Fiji 30, Nuova Zelanda 28, Irlanda e Australia 26, Samoa 11.
Women’s SVNS 2024 – Cape Town
Gironi
- Pool A: Australia 9, Fiji 6, Giappone 3, Spagna 2
- Pool B: Nuova Zelanda 9, Gran Bretagna 6, Irlanda 4, Brasile 0
- Pool C: Francia 9, Stati Uniti 6, Canada 5, Sudafrica 0
Quarti di Finale
Stati Uniti v Gran Bretagna 19-12
Australia v Irlanda 24-14
Francia v Fiji 19-17
Nuova Zelanda v Canada 41-0
Semifinali
Australia v Stati Uniti 33-5
Francia v Nuova Zelanda 24-12
Finali
Bronzo: Nuova Zelanda v Stati Uniti 19-7
Oro: Australia v Francia 29-26
Classifica dopo due giornate: Australia 40, Francia e Nuova Zelanda 34, Fiji e Canada 24, Stati Uniti 22, Irlanda 18.
Francesco Rasero
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