Protagonisti mondiali: Rodrigo Marta, eroe lusitano

A 23 anni l’ala del Portogallo è già il miglior marcatore di mete della storia del suo paese

Rodrigo Marta con la maglia del Portogallo

Noi italiani abbiamo un ricordo vivido, recente di chi sia Rodrigo Marta, quel diavolo che in un pomeriggio di giugno del 2022 rischiò di far crollare gli uomini di Kieran Crowley all’Estadio do Restelo, in un’imboscata estiva in Portogallo. Segnò due mete, ne fece segnare un’altra con un assist e dominò costantemente i diretti avversari nelle sfide individuali nel 31-38 strappato dagli Azzurri per un soffio.

Per molti il mattatore di quella partita è stato una meteora passeggera su un palcoscenico più sovente solcato da protagonisti con accenti anglofoni, maglie nere, gialle e oro, amanti dello champagne o latinoamericani dagli occhi magnetici. Il rugby internazionale, per fortuna, è però molto di più del Sei Nazioni e del Rugby Championship, come dimostra ogni quattro anni la Rugby World Cup.

Il Portogallo ci torna per la prima volta dal 2007, sua unica precedente partecipazione, e lo fa sulle spalle di una squadra davvero sbarazzina, innamorata del bel gioco, con un pacchetto di mischia forse non così possente ma con una linea dei trequarti capace di causare forti mal di testa a qualunque dirimpettaio.

La stella più brillante dei sette cavalli lusitani pronti a scatenarsi nelle praterie dei campi di Francia è proprio quel Rodrigo Marta da Coimbra che veste la maglia numero 11 sulla schiena, lo scudo portoghese che campeggia sul petto della divisa granata.

Compirà 24 anni a novembre, il luminoso talento del Portogallo, ma nel frattempo è già diventato il miglior marcatore di mete della storia del suo paese. È successo a febbraio, quando durante il Rugby Europe Championship ha segnato la sua venticinquesima meta in 28 partite internazionali. Un ruolino di marcia niente male, che è attualmente aggiornato a 27 mete in 30 caps grazie alla marcatura di sabato scorso nel match contro gli Stati Uniti.

I più attenti ricorderanno che Marta è emerso nel 2019, durante il World Rugby U20 Trophy in cui il Portogallo arrivò a giocarsi la finale contro il Giappone. Giocava secondo centro, in una linea arretrata con Jeronimo Portela e Raffaele Storti, altri due ottimi talenti della nazionale maggiore portoghese odierna. Peraltro torneo affrontato dopo aver già debuttato con la nazionale maggiore portoghese

Crescendo, Marta si è evoluto soprattutto come ala giocando con il Belenenses, la squadra di Belem, il quartiere di Lisbona. Ha militato nei Lusitanos, franchigia che ha preso parte alla Super Cup organizzata da Rugby Europe. È stato però soprattutto mettendosi in mostra con la maglia della nazionale che ha ottenuto un contratto da professionista in Francia, con il Dax.

Qui ha giocato la stagione scorsa, esplodendo totalmente in Nationale, la terza divisione del rugby francese. Diciassette mete in venti presenze, squadra trascinata di forza alla promozione in ProD2. Marta ha il fuoco nelle gambe: esplosivo nei duelli aerei, intelligente nella lettura delle linee di corse, veloce nel breve e in allungo, tosto nei contatti.

Dopo il mondiale giocherà a Colomiers con Edoardo Gori. Prima, però, c’è da esibirsi alla prima Rugby World Cup della carriera come I Tre Tenori ma invece di Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo sono Rodrigo Marta, Raffaele Storti e Manuel Cardoso Pinto, ali ed estremo del Portogallo alla cui fantasia, spirito d’avventura e puro talento si affida un paese intero, che spera di poter avere dal mondiale francese qualche altra soddisfazione per scrivere altre pagine di grande rugby come i tre ne hanno confezionate fino a questo momento.

Lorenzo Calamai

Gli altri protagonisti mondiali: Will JordanTevita IkanivereManie LibbokDarcy Graham

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