Italia, Paolo Odogwu: “Kieran Crowley è stato fantastico a instillare fiducia nei ragazzi”

Il trequarti ala ha spiegato come la nuova avventura italiana sia ricca di stimoli tecnici

Paolo Odogwu Wasps

Paolo Odogwu

Uno dei giocatori più attesi durante le Summer Nations Series è stato Paolo Odogwu. Dopo il fallimento dei Wasps e l’approdo allo Stade Francais, il trequarti ala (che può giocare anche centro) nativo di Coventry ha iniziato la sua avventura con l’Italia.

Nel corso dell’ultimo mese ha accumulato tre presenze ed ha anche segnato la sua prima meta internazionale contro la Romania, aprendo le marcature del match di San Benedetto del Tronto del 19 agosto, poi vinto da Lamaro e compagni 57 a 7.

In una linea dei trequarti che ha perso per infortunio Edoardo Padovani e Tommaso Menoncello, la sua capacità di occupare due ruoli si potrebbe rivelare molto importante negli equilibri ricercati da Kieran Crowley durante la RWC.

Per Odogwu il mondiale è un primo passo all’interno del rugby italiano. Dopo la rassegna iridata infatti inizierà a giocare con il Benetton Treviso, con cui ha firmato un contratto di un anno con opzione per il secondo.

Intervistato dal Telegraph Sport a margine del suo inserimento nei 33 azzurri che voleranno in Francia, Paolo Odogwu ha spiegato lo stato d’animo con cui sta vivendo questa nuova esperienza.

Italia, Paolo Odogwu: “Kieran Crowley è stato fantastico a instillare fiducia nei ragazzi”

“Abitare nel passato, specialmente nello sport e soprattutto nel rugby, può incasinare la testa”, ha detto Odogwu, discutendo sul fatto di non aver mai esordito con l’Inghilterra nonostante fosse stato convocato per il Sei Nazioni 2021.

“Se stai pensando di giocare male tre settimane fa e ti preoccupi se giocherai di nuovo bene, tutto questo può creare un effetto domino in cui sei costantemente nella tua testa. Sono sempre concentrato su come posso essere migliore nel presente e progredire nel futuro, che è la prossima settimana e la settimana dopo ancora.”

Poi Odogwu ha speso parole di elogio a proposito del suo feeling con lo staff tecnico.

“Kieran Crowley è stato fantastico a instillare fiducia nei ragazzi. Abbiamo la possibilità di giocare da ogni parte del campo. Anche nelle nostre tattiche di uscita dai kick-off e quando riceviamo la palla nei nostri 22, la prima opzione è sempre correre.”

“Non ho mai giocato da nessuna parte dove quello fosse l’obiettivo. Sei orientato ad avere quella licenza di attaccare, vuoi la palla in mano. Rende tutti più fiduciosi ed entusiasti di andare là fuori e mostrare le loro cose, mostrare le loro abilità”.

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Il confronto con il rugby inglese

Questo nuovo modo di approcciarsi al gioco non trova riscontro diretto nella Premiership inglese, un campionato su cui Odogwu ha detto:

“Cresci giocando nel campionato inglese, quando squadre come i Saracens hanno iniziato ad avere successo giocando uno stile improntato sui calci e la difesa. Questo ha creato un effetto a catena in cui altre squadre pensavano ‘OK, questo deve essere il modo per vincere’. Inoltre, in Inghilterra, il tempo in inverno è terribile, quindi non puoi giocare in modo espansivo. Si cerca sempre il modo pragmatico di fare le cose. Ora ci sono 35 gradi in Italia. Calciare sarà un duro lavoro. Vogliamo tenere la palla in mano, prenderci cura di essa. È stato davvero un cambiamento rinfrescante per me.”

La ricetta per intrattenere gli spettatori

A proposito del coinvolgimento dei tifosi, il nuovo trequarti ala dell’Italia ha le idee chiare.

“Per un fan occasionale, se cambi canale in TV, presterai attenzione solo per un paio di minuti. Dunque, sarai più interessato a vedere una meta con una corsa per tutto il campo? Oppure vedere qualcuno che imposta un box-kick e costruisce un gioco raggruppato? Ovviamente, i puristi amano tutto. Ma sono già fan. Si tratta di far entrare nuove persone. Al giorno d’oggi, con TikTok e tutto il resto, la capacità di attenzione delle persone è breve. Ci vogliono uno o due minuti prima che il canale cambi. Non credo che le squadre debbano cambiare il loro stile di gioco, ma finché ci sono cinque o sei momenti in una partita in cui la gente dice ‘wow, è stato impressionante, questo è come dovrebbe essere il rugby come competizione’, tutto ciò che serve è che le squadre si ritaglino quei momenti e li pubblicizzino. Tutto ciò è qualcosa che ancora viene fatto male nel rugby.”

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Sul futuro del rugby italiano, riferendosi in particolare alla prossima Coppa del Mondo, Odogwu ha concluso con un pensiero positivo: “L’ultima partita del girone, in Francia contro la Francia, potrebbe potenzialmente essere un match decisore dei quarti di finale. Queste sono le situazioni in cui vogliamo essere, che metteranno alla prova l’evoluzione del rugby italiano. È un momento davvero emozionante.”

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