Rugby Championship: l’Argentina espugna Sydney allo scadere! Australia battuta 34-31

Dopo una partita pazzesca, fatta di continui ribaltamenti di punteggio, alla fine la spuntano i Pumas con una meta all’80’ di Gonzalez Samso

Rugby Championship: l'Argentina espugna Sydney allo scadere! Australia battuta 34-31 (Photo by PHILL MAGAKOE / AFP)

Rugby Championship: l’Argentina espugna Sydney allo scadere! Australia battuta 34-31 (Photo by PHILL MAGAKOE / AFP)

Una partita pazzesca, un finale assurdo, e alla fine l’Argentina vince 34-31 a Sydney e conquista la prima vittoria nel suo Rugby Championship. Notte fonda per l’Australia, che ha sofferto per tutto il match, è rimasto a galla grazie alla superiorità tecnica di alcuni suoi elementi ed era riuscita anche a mettere le mani sulla vittoria grazie all’intercetto di Nawaqanitawase. Poi un fallo inutile di Kerevi, l’ultima occasione concessa all’Argentina e la meta allo scadere di Juan Martin Gonzalez Samso, che manda all’inferno i Wallabies e regala ai Pumas un successo memorabile.

La cronaca di Australia-Argentina

L’Argentina parte bene ma spreca tanto: sfiora subito la meta con un bel calcio di Santiago Carreras per Mateo, anticipato da Wright, poi Boffelli sbaglia clamorosamente un calcio facile e si resta 0-0. L’Australia assorbe il colpo e reagisce: Nawaqanitawase gioca un calcio veloce e sorprende la difesa dei Pumas, Cooper allarga su Wright con un gran passaggio, sponda interna su Ikutau che resiste al placcaggio di Boffelli e schiaccia in bandierina. Cooper stesso trasforma per il 7-0.

L’apertura dei Wallabies allunga dalla piazzola sul 10-0, mentre Eddie Jones dopo 17 minuti deve rinunciare ad Ikitau per un infortunio, al suo posto Carter Gordon. I Pumas rispondono con la loro prima azione continuata nei 22, nonostante una furiosa difesa australiana che chiude tutte le porte: Montoya e compagni si accontentano dei 3 punti e Boffelli mette dentro il 10-3.

La squadra di Cheika muove tantissimo il pallone, giocando con trequarti molto profondi e affidandosi al piede in caso di emergenza, con Bertranou e Carreras che calciano alto per andare a contendere. Due falli consecutivi dell’Australia regalano ai Pumas la possibilità di presentarsi per la prima volta ai 5 metri. Azione da 10 fasi (e da altri 3 falli australiani) e alla fine è De La Fuente a trovare il varco per la meta del pareggio.

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Nel momento migliore dei suoi, Gonzalez Samso rischia il disastro: passaggio horror intercettato da Gordon, che apre il gas e punta direttamente la bandierina. Lucio Cinti salva tutto con un bel placcaggio alle gambe del trequarti australiano ed evita la frittata. L’Australia, nel complesso, è tecnicamente superiore, ma sbatte contro una solidità mentale e difensiva dei Pumas che alla lunga indirizza la partita su un piano diverso da quello previsto da Eddie Jones.

Nel finale l’Argentina trova un’altra fiammata: ancora coinvolti tutti i trequarti, Isgro fa tutto bene poi spreca con un passaggio suicida a Gordon a 5 metri dalla meta, i suoi compagni però recuperano palla e continuano ad insistere. Arriva l’ennesimo fallo in zona rossa, e Arnold paga per tutti con il cartellino giallo. I Pumas chiamano mischia, i Wallabies la giocano in 7 e soffrono, commettendo fallo: di nuovo mischia, ma gli australiani stavolta la fanno in 8 e guadagnano il penalty che chiude il primo tempo.

Nella ripresa partono di nuovo meglio i Pumas, che però perdono Alemanno per infortunio. Dentro Adler. Ancora una volta sono i trequarti a fare la voce grossa, con l’ovale che gira da una parte all’altra del campo, con De la Fuente e Cinti che assorbono sempre i propri avversari e creano varchi per i compagni. Isgro riceve palla sul lato destro, salta Wright che però resiste e con l’aiuto di Kerevi lo tiene fuori dalla linea di meta per questione di centimetri. L’Argentina però insiste, e alla fine marca con la carica di capitan Montoya: 17-10.

Arriva finalmente la reazione dell’Australia, che dopo i primi 10 minuti non è più riuscita a rendersi pericolosa, con i Pumas che iniziano a commettere tanti falli. I padroni di casa chiamano mischia al centro dei pali, non c’è avanzamento ma Nic White di esperienza manda per le terre Bertranou, sfrutta il buco lasciato dall’errore di posizionamento di Grondona e vola in meta per il pareggio.

Il secondo tempo vive di tanta battaglia in mezzo al campo, con l’Argentina che continua a calciare per poi andare a mettere pressione al ricevitore. Proprio dal punto d’incontro arriva il penalty del nuovo vantaggio, con Grondona che forza il tenuto e si fa perdonare dall’errore sulla meta di White: Boffelli centra i pali da metà campo. La partita si accende, Valetini viene punito per un fallo di reazione con l’Australia in attacco, si va dall’altra parte e l’Argentina comincia a spostare di nuovo il pallone da una parte all’altra: Matera trova lo splendido angolo di corsa di Mateo Carreras, che rompe il placcaggio di Porecki e porta i suoi oltre il break a 10 minuti dalla fine, con Boffelli che trasforma per il 27-17.

Quando tutto sembra chiuso, l’Australia riapre i giochi: potente accelerazione di Koroibete che scappa al largo e serve Cooper all’interno. Il 10 australiano viene placcato a un passo dalla linea di meta, ma è bravissimo a riciclare per Kerevi che segna il 24-27, con tanto di trasformazione. I Pumas ritornano in attacco, ma vengono traditi dalla fretta di chiudere la partita e combinano un disastro. Errore clamoroso di Nicolas Sanchez che sbaglia l’apertura al largo, Nawaqanitawase capisce tutto e intercetta l’ovale, si fa 80 metri di campo e vola in mezzo ai pali.

Mancano 4 minuti, ma è tutto meno che finita: Peyper viene richiamato dal TMO per un fallo di Kerevi, che placca Mateo Carreras in ritardo e solo di spalla. I Pumas possono andare in rimessa laterale nei 22. Stavolta niente aperture: prima la maul, poi una carica dietro l’altra, e alla fine Gonzalez Samso trova il varco per marcare la meta della vittoria.

Francesco Palma

Il tabellino di Australia-Argentina

Australia: 15 Tom Wright, 14 Mark Nawaqanitawase, 13 Len Ikitau, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Quade Cooper, 9 Nic White, 8 Rob Valetini, 7 Fraser McReight, 6 Jed Holloway, 5 Will Skelton, 4 Richie Arnold, 3 Allan Alaalatoa, 2 David Porecki, 1 James Slipper (captain).

A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 Angus Bell, 18 Pone Fa’amausili, 19 Matt Philip, 20 Rob Leota, 21 Josh Kemeny, 22 Tate McDermott, 23 Carter Gordon.

Mete: Ikitau 6′, White 54′, Cooper 72′, Nawaqanitawase 76′
Trasformazioni: Cooper 7′, 54′, 76′
Calci di punizione: Cooper 11′

Cartellini: giallo ad Arnold per fallo professionale (40′)

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Rodrigo Isgro, 13 Lucio Cinti, 12 Jeronimo De La Fuente, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Juan Martin Gonzalez, 7 Santiago Grondona, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Francisco Gomez Kodela, 2 Julian Montoya (captain), 1 Thomas Gallo.

A disposizione: 16 Agustin Creevy, 17 Hahuel Tetaz Chaparro, 18 Eduardo Bello, 19 Lucas Paulos, 20 Rodrigo Bruni, 21 Lautaro Bazan Velez, 22 Nicolas Sanchez, 23 Matias Moroni.

Mete: De La Fuente 26′, Montoya 46′, M. Carreras 69′, Gonzales Samso 80′
Trasformazioni: Boffelli 27′, 47′, 70′, 80′
Calci di punizione: Boffelli 21′, Boffelli 60′

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