The Rugby Championship: agli All Blacks basta mezz’ora per aver ragione dell’Argentina

Una solida Nuova Zelanda segna cinque mete in 28 minuti ponendo di fatto la parola fine sulla partita

Barret

Rugby Championship Argentina Nuova Zelanda (Photo by Andres Larrovere / AFP)

Un match a senso unico quello tra Argentina e Nuova Zelanda davanti ai 42.000 spettatori di Mendoza. Gli All Blacks, con un Rieko Ioane in grande spolvero, vanno in meta cinque volte nel primo tempo senza concedere nemmeno un punto ai Pumas apparsi in difficoltà in tutte le fasi di gioco. Nei secondi quaranta minuti, con i neozelandesi che sembrano alzare un po’ il piede dall’acceleratore, l’Argentina prova a ritrovarsi ma fatica sempre ad avanzare trovando due mete, di cui una allo scadere, solo grazie al lavoro degli avanti. Nella seconda frazione sono due le mete anche per gli All Blacks apparsi solidi e sempre in controllo, grazie anche ai tanti errori di placcaggio da parte dei padroni di casa.

Rugby Championship: la cronaca di Argentina – Nuova Zelanda

Parte con uno spavento il match degli All Balcks con Damian McKenzie che, sulla prima azione, si fa stoppare un calcio sulla propria linea di meta, ma poi riesce ad annullare anticipando il tentativo di schiacciare da parte di Pablo Matera scaltro ad avventarsi sul pallone.

Al quinto minuto bella meta dei neozelandesi con Dan Coles che finalizza un’azione nata da una touche rubata e da un’iniziativa personale di Rieko Ioane che con una finta si crea un corridoio correndo per oltre 25 metri. Quattro minuti più tardi è la volta di Ardie Savea che va a bersaglio dopo una serie di fasi sulla linea di meta Argentina. Damian McKenzie fallisce anche la seconda trasformazione e il risultato resta sullo 0-10.

Ma il tabellino si muove ancora al minuto dodici con i fratelli Barrett che seminano il panico nella difesa dei Pumas. Jordie riceve il pallone e serve Bauden che, dopo 20 metri di corsa, glielo restituisce per una corsa indisturbata che vale altri 5 punti. Questa volta “smile” McKenzie non fallisce e il passivo è di 17 punti.

L’argentina si affaccia per la prima volta e unica volta nei 22 avversari all’inizio del secondo quarto, ma prima un avanti e poi un salvataggio della difesa All Blacks portano a un nulla di fatto.

Così sono sempre gli ospiti ad avere il controllo del match e al ventottesimo è Rieko Ioane a rompere un placcaggio sui 22 e a schiacciare in meta di potenza. Arrivano i due punti aggiuntivi e gli All Blacks si portano sul 24-0.

A due minuti dal risposo, la maul degli All Blacks avanza di prepotenza nei 22 avversari costringendo la difesa Pumas al fallo, che poi costerà il giallo a Rodrigo Bruni. Gli All Blacks sfruttano il vantaggio acquisito e a due metri dalla linea di meta Aaron Smith si stacca dalla maul tuffandosi oltre la linea. McKenzie sembra aver ritrovato la precisione al piede e si va al risposo con un impietoso 31-0.

La seconda frazione si apre con un’Argentina orgogliosa che nonostante giochi i primi 8 minuti con l’uomo in meno prova imporre il proprio gioco e riesce a trovare la prima meta poco dopo essere ritornata in parità numerica grazie Lucio Sordoni che finalizza una lunga azione fatta di pick and go a ridosso della linea di meta neozelandese.

Al minuto 56 sugli sviluppi di una mischia a meta campo i Tuttineri vanno ancora in meta con Jordie Barret servito da Damian McKenzie che dopo aver trovato una bella linea di corsa scarica sull’estremo che accelera fino a fondo campo realizzando la seconda marcatura personale.

A cinque dal termine arriva la meta numero 7 degli ospiti che battono velocemente una punizione allargando il gioco sul lato destro del campo con McKenzie che serve Emoni Narawa che tocca terra proprio all’angolo per il 5-41. Allo scadere arriva la meta dell’orgoglio Pumas con Agustin Creevy che si stacca dalla parte posteriore della maul e segna.

A Cordoba finisce Argentina-Nuova Zelanda finisce così 10-41.

Leggi anche: Rugby Championship: l’Australia annega in Sudafrica, è 43-12

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Sebastián Cancelliere, 13 Matias Moroni, 12 Lucio Cinti, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Rodrigo Bruni, 7 Juan Martin Gonzalez, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Lucio Sordoni, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Agustin Creevy, 17 Mayco Vivas, 18 Eduardo Bello, 19 Pedro Rubiolo, 20 Santiago Grondona, 21 Lautaro Bazan Velez, 22 Nicolas Sanchez, 23 Matias Orlando

Marcatori Argentina

Mete: Lucio Sordoni (51), Agustin Creevy (80)
Trasformazioni:
Punizioni:

Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Emoni Narawa, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Caleb Clarke, 10 Damian McKenzie, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (c), 6 Shannon Frizell, 5 Josh Lord, 4 Scott Barrett, 3 Tyrel Lomax, 2 Dane Coles, 1 Ethan de Groot
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Tupou Vaa’i, 20 Dalton Papali’i, 21 Finlay Christie, 22 Richie Mo’unga, 23 Braydon Ennor

Marcatori Nuova Zelanda

Mete: Dan Coles (5), Ardie Savea (8), Jordie Barrett (12, 56), Rieko Ioane (28), Aaron Smith (38), Emoni Narawa (75)
Trasformazioni: Damian McKenzie (13, 29, 40)
Punizioni:

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