Italia, Lorenzo Cannone: “Se lasci uno spazio all’Irlanda non recuperi più, ma possiamo giocarcela con tutti”

Il terza linea azzurro parla anche dello spirito che si vive in squadra: “Siamo una squadra molto giovane, in tanti siamo cresciuti assieme”

Italia, Lorenzo Cannone: “Con l’Irlanda non dobbiamo lasciare nulla al caso, altrimenti non recuperi più”

In avvicinamento alla sfida contro l’Irlanda di sabato 25 febbraio, il terza linea azzurro Lorenzo Cannone ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media della Fir. Il match che dovrà affrontare il classe 2001, inserito in formazione come numero 8 titolare, sarà uno dei più tosti di questo Sei Nazioni, contro la squadra al primo posto del ranking mondiale.

“La battaglia contro l’Irlanda sarà molto fisica, loro sono completi in tutti i ruoli. Contro di loro serve lavorare sui piccoli dettagli, non lasciare nulla al caso perché loro, appena gli lasci uno spazio, se lo prendono subito e allora diventa difficile recuperare”.

“La partita contro la Francia è andata bene però anche lì abbiamo lasciato lì qualche punto che dovevamo cogliere e, su questi, abbiamo lavorato in settimana per andare ad affrontare l’Inghilterra al meglio delle nostre possibilità. Con l’Inghilterra ci sono sempre giornate sì e giornate no, in questo caso non è andata come volevamo. Rimaniamo comunque consapevoli che possiamo scontrarci con chiunque”.

Leggi anche: Sei Nazioni 2023: la formazione dell’Italia che affronterà l’Irlanda all’Olimpico

Italia, Lorenzo Cannone: “Siamo una squadra giovane, in tanti siamo cresciuti assieme”

Lorenzo Cannone è all’inizio della sua carriera con la maglia azzurra ma vive molto positivamente questa realtà, nuova ma neanche così tanto: “Mi ricordo bene il mio esordio a novembre contro Samoa ma la nostra metodologia di gioco rimane la stessa, e puntiamo a migliorarla in ogni dettaglio. Siamo una squadra giovane, più o meno tutti della stessa età e cresciuti assieme: questo fa molto spirito di gruppo, fondamentale in campo”.

“Sia il mio esordio al Sei Nazioni all’Olimpico, sia quello a Twickenham sono stati davvero impressionanti, con tutta quella gente che era lì a vederci. A Londra è stata un’emozione unica, ogni giocatore di rugby punta ad arrivare a giocare lì ed in questo torneo storico, è meraviglioso”.

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