Bernard Laporte non è più vicepresidente di World Rugby e potrebbe dimettersi dalla presidenza della Federazione Francese

Il dirigente transalpino è alle prese con le conseguenze successive alla sentenza di primo grado

Bernard Laporte

Bernard Laporte non è più vicepresidente di World Rugby e potrebbe dimettersi dalla presidenza della Federazione Francese (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Dopo la sentenza di ieri, in primo grado, che lo ha condannato a due anni di reclusione, 75.000 di multa, e un’interdizione da tutte le attività ovali, Bernard Laporte ha scelto di compiere i suoi primi passi.

Bernard Laporte non è più vicepresidente di World Rugby e potrebbe dimettersi dalla presidenza della Federazione Francese

Il dirigente francese ha volontariamente deciso volontariamente di autosospendersi in maniera “temporanea” dalle sue funzioni di vicepresidente della Federazione Mondiale, in una scelta che World Rugby ha commentato così: “Prendiamo atto della scelta di Bernard Laporte, arrivata in seguito alla condanna in primo grado del tribunale francese, nell’ambito di una causa nazionale. Il Comitato Esecutivo di World Rugby ha inoltre affidato a un Funzionario Etico Indipendente l’esaminazione del caso per capire come pronunciarsi seguendo il Codice d’Integrità interno della federazione stessa”.

Ma non è tutto, perché come previsto dall’ordinamento francese, entro 10 giorni dalla sentenza, è arrivato anche il comunicato del Ministro dello Sport, che risponde al nome di Amélie Oudéa-Castéra, sulla gestione della Federazione Francese di Rugby.
La numero uno dello sport transalpino ha ritenuto che la condanna “ostacolasse il proseguimento del rapporto fra Laporte e la FFR, soprattutto in un periodo di tempo che va verso la Rugby World Cup 2023”. Amélie Oudéa-Castéra ha inoltre chiesto alla Federazione Francese di Rugby di “aprire una nuova era elettorale, al fine di ripartire verso nuovi obiettivi con basi solide”. Al momento però, Bernard Laporte resta comunque il presidente della FFR, visto che per ora non ha presentato le dimissioni, e che dal Ministero dello Sport è arrivata “soltanto” un’indicazione su come muoversi per il futuro e non un provvedimento esecutivo immediato di sostituzione.

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