Rugby Championship: All Blacks devastanti, Australia battuta 57-22

La Nuova Zelanda fa un sol boccone dei Wallabies, che durano 50 minuti e poi escono dal campo. Anche quest’anno la Bledisloe Cup non cambia padrone.

Rugby Championship: All Blacks devastanti, Australia battuta 57-22 (Ph. All Blacks)

Rugby Championship: All Blacks devastanti, Australia battuta 57-22 (ph. All Blacks)

È durata 50 minuti la partita dell’Australia, che per un po’ aveva dato l’impressione di potersela giocare fino alla fine: gli All Blacks però sono sempre gli All Blacks, e al momento giusto hanno portato il match dalla loro parte. I punti portati a casa sono 5, giusto per mettere in chiaro che anche quest’anno conquistare il Rugby Championship sarà un’impresa per tutte le altre. Nel frattempo, anche quest’anno la Bledisloe Cup rimane in Nuova Zelanda, con due vittorie nette che indirizzano una serie mai realmente in discussione.

I Wallabies lasciano il campo con la preoccupante impressione che più di così non si possa fare: il primo tempo e i primi 10′ del secondo sono stati giocati al 100% dalla squadra di Dave Rennie, ma al momento di dare il colpo di grazie invece la botta l’hanno subita gli Australiani. La loro partita è finita sul 28-15, da lì non c’è più stata storia.

La cronaca

Al via l’Australia prova subito a mettere in chiaro le cose dal punto di vista fisico: Wallabies combattivi in difesa e nei punti d’incontro, mentre la mischia conquista subito un calcio di punizione. Si va dall’altra parte, giusto il tempo di qualche fase e Lolesio svirgola il passaggio per andare al largo, Rieko Ioane è più veloce di tutti, intercetta l’ovale e vola in meta per il 7-0.

Passa qualche minuto e il 10 australiano si fa subito perdonare: azione devastante del solito Koroibete a sinistra, cambio del fronte e Lolesio trova un gran bel cross-kick per Kellaway, che brucia McKenzie e marca alla bandierina. Lolesio manca una trasformazione difficile e si rimane sul 7-5.

L’impressione è che la squadra di Dave Rennie abbia un’attitudine ben diversa dalle partite precedenti, forse persino troppo esagerata. La troppa frenesia è un invito a nozze per gli All Blacks, che in 30 secondi vanno dall’altra parte e guadagnano una penaltouche che li porta ai 5 metri: la scelta di non piazzare non paga, perché la difesa australiana è perfetta e guadagna il turnover.

Dopo 15 minuti l’inerzia della mischia cambia, Laulala prende le misure a Slipper e al 19′ fa guadagnare ai suoi un penalty: stavolta si va per i pali ma Mo’unga sbaglia. La partita però è molto bella, i ritmi – seppur a sprazzi – sono alti e c’è tanta battaglia in mezzo al campo. Basta un errore però, uno solo, e gli All Blacks ricordano al mondo perché sono gli All Blacks: palla persa dai Wallabies all’ingresso dei 22 avversari, ripartenza spaziale di Akira Ioane che si trasforma improvvisamente in un trequarti, manda per le terre Kellaway con una gran finta, trova il sostegno di McKenzie che con un gran passaggio manda in meta Brodie Retallick.

Lolesio accorcia dalla piazzola, ma dall’altra parte ogni volta che Mo’unga si accende sono dolori. Il 10 neozelandese salta due uomini e prende il vantaggio, poi gli avanti fanno il resto e Savea marca dopo una serie di cariche: 21-8. La reazione dei Wallabies è veemente, Hooper si mette in proprio e si toglie di dosso tre avversari, l’Australia prende l’abbrivio e guadagna un calcio di punizione ai 5 metri. Il capitano chiama la mischia, il pacchetto australiano stavolta è avanzante e Tate McDermott brucia tutti e marca in mezzo ai pali. Si va al riposo sul 21-15.

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Al via del secondo tempo l’Australia riparte forte, McDermott è ancora una volta protagonista e gli All Blacks sono costretti all’ennesimo fallo: ne fa le spese Ardie Savea, che finisce fuori per 10 minuti. I Wallabies optano per la rimessa laterale, ma Paenga-Amosa sbaglia il lancio e spreca un’occasione colossale. Con la superiorità numerica aumenta ancora la frenesia degli australiani, che continuano a sbagliare quando sarebbe il momento di affondare il colpo. Dall’altra parte sale in cattedra Aaron Smith: finta da scuola di rugby e McDermott è saltato, il sostegno è per Codie Taylor che vola in meta indisturbato, 28-15.

Al 52′ Damian McKenzie porta il vantaggio oltre il doppio break con un calcio da 60 metri, specialità della casa. Sul 31-15. L’Australia esce dalla partita, soprattutto mentalmente, e prende un’altra meta di intercetto: a sbagliare stavolta è To’omua, Sevu Reece è più veloce di tutti e porta il punteggio sul 38-15. Per quanto volenterosi, i Wallabies sono durati fondamentalmente 50 minuti: la partita diventa un monologo All Blacks e Codie Taylor firma la sua doppietta per il 43-15.

La squadra di Forster non si ferma: Savea ingrana la quinta e rompe due placcaggi, poi trova il sostegno di Will Jordan che marca ancora. Beauden Barrett, appena entrato, piazza una trasformazione difficile e fissa il punteggio sul 50-15. L’Australia ha una reazione d’orgoglio, ancora con Kellaway che – almeno in attacco – conferma quanto di buono fatto vedere sabato scorso. L’ala australiana riceva un bel pallone da Banks e vola alla bandierina. Lolesio ritrova la precisione, quando ormai è troppo tardi, e trasforma per il 50-22.

A tempo scaduto c’è ancora il tempo per la meta di David Havili, che fissa il punteggio sul 57-22. La partita finisce così: il Rugby Championship porta i primi 5 punti per gli All Blacks, mentre rimane a secco un’Australia che dovrà lavorare per capire quali e quanti sono i margini di miglioramento dopo 2 sconfitte difficili da digerire. Il 36-7 di parziale del secondo tempo è impressionante, in negativo, e l’impressione è che più di tanto non si possa fare.

Francesco Palma

Il tabellino di All Blacks v Australia – The Rugby Championship

All Blacks: 15 Damian McKenzie, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 David Havili, 11 Sevu Reece, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Ardie Savea, 7 Dalton Papalii, 6 Akira Ioane, 5 Samuel Whitelock (c), 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Codie Taylor, 1 George Bower
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Karl Tu’inukuafe, 18 Angus Ta’avao, 19 Scott Barrett, 20 Luke Jacobson, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Jordie Barrett

mete: Mo’unga, Retallick,  Savea, Taylor (2), Reece, Jordan, Havili
trasformazioni: Mo’unga (5), B. Barrett (2)
punizioni: McKenzie

Australia: 15 Tom Banks, 14 Andrew Kellaway, 13 Hunter Paisami, 12 Matt To’omua, 11 Marika Koroibete, 10 Noah Lolesio, 9 Tate McDermott, 8 Rob Valetini, 7 Michael Hooper (c), 6 Lachlan Swinton, 5 Matt Philip, 4 Darcy Swain, 3 Allan Alaalatoa, 2 Brandon Paenga-Amosa, 1 James Slipper
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 Scott Sio, 18 Taniela Tupou, 19 Lukhan Salakaia-Loto, 20 Harry Wilson, 21 Nic White, 22 Len Ikitau, 23 Reece Hodge

mete: Kellaway (2), McDermott
trasformazioni: Lolesio (2)
punizioni: Lolesio

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