Super Rugby Aotearoa: Crusaders campioni, Chiefs coi rimorsi

Partita meravigliosa, decisa dagli errori di McKenzie e da dei Crusaders che prima resistono e poi nel finale danno la zampata vincente

Super Rugby Aotearoa: Crusaders campioni, Chiefs coi rimorsi ph. Crusaders Rugby

Super Rugby Aotearoa: Crusaders campioni, Chiefs coi rimorsi ph. Crusaders Rugby

Crusaders e Chiefs si giocano la finale della seconda edizione del Super Rugby Aotearoa, in uno stadio completamente esaurito a Christchurch. Dopo l’esecuzione di “God defend New Zealand” si parte e sin da subito ritmi molto alti, timbro di fabbrica delle squadre di Robertson e McMillan. Al sesto penaltouche dei Crusaders nei 22 avversari, e bastano poche fasi per allargare la difesa e trovare Reece sull’out di destra: l’ala si allunga quanto basta e in tuffo schiaccia la prima meta di giornata per il 7-0. Chiefs in sofferenza nei primi 10 minuti, ma comunque capaci di rispondere difensivamente contro i tremendi set dei rossoneri. Alla prima opportunità nei 22 avversari gli ospiti si guadagnano una punizione a 10 metri dalla meta, scegliendo di piazzare verso i pali con McKenzie che non sbaglia. La risposta Crusaders è però terrificante: azione alla mano dei trequarti, avanzamenti costanti e grubber di Havili alle porte dei 22, con Jordan che si lancia perfettamente, raccoglie e schiaccia per il 12-3. La risposta Chiefs arriva subito con una touche nei 5 avversari, vinta ma ben difesa dai Crusaders in fase di maul. La palla però viene aperta e McKenzie punta la bandierina al lato destro riuscendo a schiacciare con un tuffo prodigioso, riuscendo anche a trasformare dall’angolo per il -2. Il ritmo resta altissimo, sembra quasi di essere in un videogioco per la perfezione dei passaggi e la fantasia delle giocate, con i rossoneri meglio dal punto di vista possesso-territorio ma i Chiefs sempre molto presenti e poco fallosi. L’indisciplina è il punto debole dei Crusaders (cinque falli alla mezz’ora) ma complice l’ottima difesa riescono a resistere senza soffrire troppo. Al 32esimo i Chiefs orchestrano un’azione semplicemente meravigliosa, che parte da un buco preso a centrocampo da Gatland e arriva quasi in meta con il tuffo di Lowe che però avviene con una parte del corpo fuori dal campo: in mezzo offload stupendi dietro la schiena, ottime posizioni per farsi trovare dai compagni e perfetta intesa tra i giocatori. Dall’azione arriva comunque un fallo che porta a un’altra touche sui 5 metri, ancora una volta difesa bene in fase di maul dai Crusaders, bravi a salvarsi tenendo alto il portatore avversario. Sul ribaltamento di fronte arriva un vantaggio per i rossoneri, che scelgono da poco oltre i 22 di piazzare con Mo’unga, perfetto (quasi) come sempre nel trovare i pali col calcio del 15 a 10. L’ultima parola del primo tempo è però dei Chiefs, che rispondono guadagnandosi un piazzato anche qui poco fuori dai 22 metri avversari: McKenzie stranamente sbaglia, ma la gara rimane aperta.

La ripresa si apre con un lunghissimo multifase Chiefs nella metà campo avversaria, azione dalla quale sgorga un altro vantaggio: incredibilmente arriva però un altro errore per McKenzie, incapace di trovare i pali da posizione tutt’altro che scomoda. Sei punti lasciati per strada e Crusaders che si salvano, in una gara che rimane molto ben giocata da entrambe le parti con diversi spunti tecnici di gran fattura. Al 49esimo i Chiefs arrivano a due passi dalla meta ma vengono fermati, non riuscendo a concretizzare un’azione ricchissima di giocate preziose che dimostra una volta di più perché la squadra di McMillan sia arrivata fino a questo punto della stagione. Al 53esimo lancio in touche dei Chiefs: palla lunga oltre i 15 e raccolta di McKenzie che viene placcato in volo da Taylor espulso con un giallo. Terzo tentativo per “Big Jim” dalla piazzola e terzo errore, semplicemente incredibile la serie di opportunità sprecata dal giocatore ospite (autore di una grandissima partita nelle fasi di gioco aperto comunque). Nonostante tutto gli ospiti restano in attacco dimostrando enorme forza mentale, ma al contempo la forza (fisica) della difesa Crusaders è dirompente e lascia passare poco o niente. Al 57esimo la scena si ripete con un nuovo calcio piazzabile per McKenzie poco fuori dai 22, ma prima il captain’s referral di Weber chiama il TMO per evidenziare un placcaggio alto di Reece su Lowe. La scelta è giusta, perché l’ala Crusaders viene espulsa con un giallo e per oltre 5 minuti si gioca in 15 contro 13, un periodo di tempo aperto questa volta senza errori da McKenzie dalla piazzola (facilissimo questo tentativo) per il 15-13. Momento chiave della gara, che entra nell’ultimo quarto con i rossoneri costretti con due uomini in meno a non sbagliare niente. E infatti, i soliti Crusaders riescono soffrendo a tenere gli avversari nella propria metà campo, recuperando Taylor e trovando con Mo’unga il drop che al 64esimo li rimette avanti di cinque lunghezze, dimostrando perché da anni sono i Campioni di ogni torneo al quale partecipano. Di colpo la gara si trasforma, i Chiefs perdono lucidità e non riescono più ad avere il mordente dimostrato sinora contro una difesa Crusaders salita in cattedra. Dalla difesa nasce la palla recuperata che permette di ribaltare il campo e guadagnarsi un fallo intorno ai 22 metri Chiefs: Mo’unga è perfetto (lui sì) dalla piazzola e al 68esimo trova il 21-13 che pesa come un macigno. Al 71esimo c’è anche il gioco fermo per l’invasione di un tifoso, con il canovaccio del match che comunque rimane nelle mani Crusaders, autori di una difesa semplicemente perfetta. La parola fine a ogni discorso arriva al 75esimo: Mo’unga placca Lowe nei 22 avversari, Chiefs costretti al fallo e piazzato vincente del Man of the Match che alza l’asticella dei punti a quota 24. Troppo da recuperare per i Chiefs, che si arrendono dopo una partita giocata a testa altissima ma infarcita da errori decisivi nel momento chiave del match. Per i rossoneri è il secondo titolo consecutivo nel Super Rugby Aotearoa neozelandese, il quinto considerando anche i Super Rugby vinti dal 2017 al 2019.

Il tabellino di Crusaders-Chiefs 24-13 – Super Rugby Aotearoa, finale

Crusaders: 15 Will Jordan, 14 Sevu Reece, 13 Leicester Fainga’anuku, 12 David Havili, 11 George Bridge , 10 Richie Mo’unga, 9 Mitchell Drummond, 8 Cullen Grace, 7 Sione Havili Talitui, 6 Ethan Blackadder, 5 Samuel Whitelock, 4 Scott Barrett (c), 3 Michael Alaalatoa, 2 Codie Taylor, 1 George Bower
A disposizione: 16 Brodie McAlister, 17 Tamaiti Williams, 18 Oliver Jager, 19 Mitchell Dunshea, 20 Tom Sanders, 21 Bryn Hall, 22 Dallas McLeod, 23 Braydon Ennor

Marcatori Crusaders:

Mete: Reece (6’), Jordan (15’)

Trasformazioni: Mo’unga (7’)

Calci piazzati: Mo’unga (36’, 68’, 75’)

Drop: Mo’unga (64’)

Chiefs: 15 Damian McKenzie, 14 Jonah Lowe, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Alex Nankivell, 11 Etene Nanai-Seturo, 10 Bryn Gatland, 9 Brad Weber, 8 Luke Jacobson, 7 Lachlan Boshier, 6 Pita Gus Sowakula, 5 Mitchell Brown, 4 Tupou Vaa’i, 3 Angus Ta’avao, 2 Samisoni Taukei’aho, 1 Aidan Ross
A disposizione: 16 Bradley Slater, 17 Oliver Norris, 18 Sione Mafileo, 19 Naitoa Ah Kuoi, 20 Zane Kapeli, 21 Te Toiroa Tahuriorangi, 22 Rameka Poihipi, 23 Chase Tiatia

Marcatori Chiefs:

Mete: McKenzie (19’)

Trasformazioni: McKenzie (20’)

Calci piazzati: McKenzie (13’, 58’)

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