Christophe Dominici: si tratterebbe di suicido

Secondo le prime ricostruzioni l’ex nazionale francese si sarebbe tolto la vita buttandosi dal tetto di un edifico

rugby Christophe Dominici è suicidio?

Rugby – Christophe Dominici

Dopo la notizia shock della morte di Christophe Dominici, che ha sconvolto il mondo del rugby ma non solo, iniziano ad emergere i primi dettagli e le prime ricostruzioni. E si fa sempre più spazio l’ipotesi del suicidio. L’ex giocatore dello Stade Francais e della nazionale francese, nel primo pomeriggio del 24 novembre, sarebbe infatti salito sul tetto di un edificio abbandonato nel Parco di Saint-Cloud (nel dipartimento degli Hauts-de-Seine, vicino a Parigi) e si sarebbe buttato. Questo è quanto dichiarato da una fonte della polizia. Inoltre secondo la procura di Nanterre ci sarebbe anche un testimone che ha visto Dominici cadere da un’altezza di circa 10 metri. La procura, come di prassi in questi casi, ha aperto un’indagine per chiarire le cause e la dinamica della morte dell’ex atleta transalpino originario di Tolone, dove era nato il 20 maggio 1972.

Leggi anche: Le reazioni del mondo del rugby alla morte di Christophe Dominici

Le cause del tragico suicidio di Christophe Dominici, sarebbero probabilmente da ricercare nel disturbo depressivo di cui era già stato vittima in passato, intorno agli anni duemila, proprio dopo la Rugby World Cup 1999 che lo vide assoluto protagonista con la maglia dei Bleus. La vita del trequarti ala francese era stata segnata già da un altro tragico episodio avvenuto nel 1986, quando Christophe aveva solo 14 anni: la scomparsa, in seguito ad un incidente stradale, della amatissima sorella maggiore; vicenda a cui è dedicato un intero capitolo della suo libro autobiografico “Bleu à l’âme“.

Nel corso di un’intervista  rilasciata nel 2009, Dominici disse: “Se fossi stato felice non avrei giocato a rugby e forse avrei fatto cose molto più stupide. Il rugby mi ha permesso di capire molte cose: rispettare la vita, le persone, te stesso, con valori di umiltà e combattimento. Sono stato aggressivo e l’ho messo al servizio di un collettivo. Oggi ho molta più saggezza e maturità.”

Noi vogliamo ricordarlo così, gustandoci ancora una volta alcune delle sue prodezze che ci ha regalato nelle sue numerose partite con la maglia della sua nazionale.

 

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