Super Rugby 2020: la conference sudafricana

Bulls, Lions, Sharks e Stormers a caccia di rivincite. Gli argentini Jaguares invece vogliono continuare a sorprendere, magari migliorando l’ultima stagione…

Super Rugby twitter

L’edizione numero 25 del Super Rugby vuole essere quella della riscossa per le squadre sudafricane, in modo da evitare di arrivare in doppia cifra per quanto riguarda le stagioni senza un successo di una franchigia della Rainbow Nation. L’ultimo successo è stato quello dei Bulls, che nel 2010 hanno battuto gli Stormers 25 a 17 in una finale tutta africana, a chiusura di un fantastico tris che ha visto la squadra di Pretoria vincere anche nel 2007 e nel 2009. Solo loro dunque sono riusciti a salire sul trono del Super Rugby, mentre gli Sharks hanno perso quattro volte in finale, i Lions tre (2016-2017-2018) e gli Stormers una. Attenzione anche agli ultimi finalisti, gli argentini Jaguares, inseriti proprio nella conference sudafricana e vogliosi di continuare a sorprendere: è vero che hanno perso alcuni dei loro leader, ma sono pronti a lanciare nuovi affamati giovani sul palcoscenico del rugby mondiale. Da segnalare inoltre che torneranno le maglie ispirate ai supereroi Marvel, dunque gli Sharks si ispireranno a Black Panther, i Bulls a Capitan America, i Lions a Spider Man e gli Stormers a Thor.

 

Bulls:

La notizia più importante per la nuova stagione dei Bulls non riguarda immediatamente il campo, ma il lato finanziario: il milionario Patrice Motsepe ha acquisito una quota importante della franchigia, pagando profusamente e dunque inserendo capitali freschi che possono essere utilizzati per nuovi giocatori. Questo fa da contraltare alle tante partenze o addii che toglieranno ai biancazzurri giocatori di prim’ordine: Brits si è ritirato, mentre Vermuelen, Pollard, De Jager, Kriel, Snyman e Jenkins hanno scelto di proseguire altrove le loro carriere. Come spesso capita dopo i Mondiali c’è dunque aria di ricostruzione dalle parti di Pretoria, anche se sono da registrare diversi ingressi interessanti. Kruger e Steyn tornano nella Rainbow Nation, così come fa Josh Strauss. Il terza linea passaportato della Scozia (ma nato in Sudafrica) sarà dunque a disposizione dell’head coach Pote Human.

Stella: Warrick Gelant. Con Le Roux impegnato in Giappone, questo può essere l’anno del lancio definitivo dell’estremo 24enne. Fortissimo palla in mano, nella scorsa stagione ha fatto vedere di avere aggiunto anche una grande efficacia nel calcio tattico. Potenzialmente un crack della nuova stagione.

Giocatore da osservare: Lizo Gqoboka. Per un soffio non ha fatto parte degli Springboks Campioni del Mondo, ma è decisamente in rampa di lancio. Il suo 2019 è stato super, adesso serve monetizzare entrando definitivamente nei radar della Nazionale, e i Bulls possono essere il suo trampolino.

Avanti:
Tim Agaba, Corniel Els, Andries Ferreira, Lizo Gqoboka, Johan Grobbelaar, Ian Groenewald, Wiehahn Herbst, Juandré Kruger, Simphiwe Matanzima, Abongile Nonkontwana, Ruan Nortjé, Trevor Nyakane, Ryno Pieterse, Jeandré Rudolph, Gerhard Steenkamp, Ruan Steenkamp, Josh Strauss, Muller Uys, Dayan van der Westhuizen, Louis van der Westhuizen, Marco van Staden, Jaco Visagie, Wian Vosloo.

Trequarti:
Warrick Gelant, Cornal Hendricks, Marco Jansen van Vuren, Johnny Kôtze, Richard Kriel, Manie Libbok, Franco Naudé, Burger Odendaal, Embrose Papier, Marnus Potgieter, Divan Rossouw, Dylan Sage, Chris Smith, Rosko Specman, Morné Steyn, Jade Stighling, Nafi Tuitavake, Ivan van Zyl

 

Lions:

La loro storia nell’ultimo decennio è stata incredibile. Quasi fuori dal Super Rugby dopo stagioni molto difficili dal punto di vista dei risultati, sono riusciti a svoltare con l’arrivo di Ackermann e, seppur sempre sconfitti, ad arrivare per tre anni di fila in finale. La squadra adesso è nelle mani di Ivan Van Rooyen, e anche lui deve fare la tara tra le entrate e le uscite del mercato autunnale. I Lions hanno perso giocatori come Marx, Smith, Mapoe, e hanno anche la grana Whiteley fuori per infortunio. Attenzione però agli ingressi, visto che arriva il 37enne Jannie du Plessis, che può sicuramente portare un enorme carico d’esperienza, mentre Smit e Ulengo proveranno a rilanciarsi. Anche Alberts può portare fisicità al pacchetto di mischia, aspetto da tenere sempre in considerazione nell’emisfero meridionale.

Stella: Elton Jantjies. Con in testa il mirino puntato sui Lions nel 2021, Jantjes ha scelto di rimanere ai Lions per continuare a regalare spettacolo come ormai fa da diverse stagioni. Sembra aver aggiunto anche maturità, dunque può essere lui il faro dei Lions.

Giocatore da osservare: Hacjivah Dayimani. 22enne molto interessante, torna ai Lions dopo un’esperienza nel Seven. Nato come giocatore di prima linea e poi spostato in terza, questo può definitivamente essere l’anno della sua esplosione.

Avanti:
Cyle Brink, Jan-Henning Campher, Hacjivah Dayimani, Jannie du Plessis, Rhyno Herbst, Marko Janse van Rensburg, Pieter Jansen, Johannes Jonker, Len Massyn, Nathan McBeth, Reinhard Nothnagel, Marvin Orie, Asenathi Ntlabakanye, Carlü Sadie, Marnus Schoeman, Ruben Schoeman, Sti Sithole, Roelof Smit, Dylan Smith, Vincent Tshituka, Wilhelm van der Sluys, Frans van Wyk, Ruan Vermaak

Trequarti:
Andries Coetzee, Ross Cronjé, Tyrone Green, Elton Jantjies, Dan Kriel, Gianni Lombard, Duncan Matthews, James Mollentze, Stean Pienaar, Mannie Rass, Shaun Reynolds, Wandisile Simelane, Courtnall Skosan, Dillon Smit, Tiaan Swanepoel, Jamba Ulengo, Louritz van der Schyff, André Warner

 

Sharks:

Spesso squadra da primo turno di playoff, ma altrettanto spesso incapace di andare oltre. Gli Sharks cercano un rilancio e provano a farlo in maniera pesante, con una squadra molto attesa al via della nuova stagione di Super Rugby. Sono andati via i tre Du Preez (Jean-Luc, Dan e Rob), Mtawarira e Van der Merwe, ma gli arrivi di Notshe, Nche, Venter e Tambwe hanno tutte le potenzialità per farli rimpiangere il meno possibile. Interessanti anche alcuni giovani inseriti nel giro della prima squadra, per degli Sharks che, soprattutto nei trequarti, hanno a disposizione tantissimo talento con 6 nazionali sudafricani. Compito dell’allenatore Sean Everitt tenere la barra dritta per provare finalmente a raggiungere quei risultati finora sempre mancati.

Stella: Lukhanyo Am. Capitano e secondo centro, ha fatto vedere nello scorso Mondiale di avere raggiunto ormai uno standard altissimo. Sarà leader di un gruppo di trequarti che cala carichi pesanti anche sulle ali, dove si alterneranno Mapimpi, Mvovo, Nkosi e Pietersen. Provate a prenderci sembra essere il motto dei ragazzi del Natal.

Giocatore da osservare: Non uno ma due, e parliamo di Notshe e Nche, che dovranno essere i leader di una prima linea che ha perso Mtawarira, andato a chiudere la carriera negli Stati Uniti. Chiaramente per loro in palio c’è anche tanta considerazione in vista degli Spingboks del futuro, dunque l’occasione è molto ghiotta.

Avanti:
Hyron Andrews, Craig Burden, Phepsi Buthelezi, Thomas du Toit, Celimpilo Gumede, Michael Kumbirai, Mzamo Majola, Fez Mbatha, Khutha Mchunu, John-Hubert Meyer, Tera Mtembu, Ox Nché, Sikhumbuzo Notshe, Andisa Ntsila, Tyler Paul, Dylan Richardson, Le Roux Roets, Evan Roos, Juan Schoeman, Jordan Sesink-Clee, JJ van der Mescht, Emile van Heerden, Ruben van Heerden, Kerron van Vuuren, Henco Venter, James Venter

Trequarti:
Taakhir Abrahams, Lukhanyo Am, Curwin Bosch, Jodan Chait, Boeta Chamberlain, André Esterhuizen, Aphelele Fassi, Murray Koster, Marius Louw, Makazole Mapimpi, Lwazi Mvovo, Sbu Nkosi, Sanele Nohamba, JP Pietersen, Louis Schreuder, Madosh Tambwe, Jeremy Ward, Grant Williams, Cameron Wright

 

Stormers:

Da diversi anni sono fuori dai giochi per il titolo, e dopo l’ultimo posto del 2019 vogliono certamente ripartire. L’attacco è stato il problema della passata stagione, con 34 mete segnate in 16 partite e un solo bonus offensivo raccolto, dunque il nuovo allenatore John Dobson sa dove mettere mano prima di tutto. 7 delle prime 10 partite saranno giocate in casa, quindi sarà fondamentale partire bene. Dal punto di vista del mercato, le principali partenze hanno i nomi di Etzebeth, de Allende, Kriel e Engelbrecht. Il mercato in entrata è stato sicuramente meno ricco, fatto soprattutto da giocatori reduci dalla Currie Cup con Western Province, oltre che da un giovanotto gallese arrivato da Bath…

Stella: Senza dubbio Siya Kolisi, l’uomo che per primo ha sollevato al cielo l’ultima Coppa del Mondo. Guida una mischia che è certamente il punto di forza della squadra, e dove cercherà di portare tutta la sua leadership e grinta per far dimenticare la brutta scorsa stagione.

Giocatore da osservare: Senza dubbio, anche qui, c’è un nome certo: Jamie Roberts. Il secondo centro gallese a 33 anni si tuffa in quest’avventura nell’Emisfero Sud. Dopo aver giocato in Galles, Francia e Inghilterra arriva per lui l’esperienza con un rugby diverso, del quale però sicuramente non disdegnerà la fisicità.

Avanti:
Juarno Augustus, Kwenzo Blose, Jaco Coetzee, Ben-Jason Dixon, Johan du Toit, Pieter-Steph du Toit, Schalk Erasmus, Neethling Fouché, Dan Jooste, Steven Kitshoff, Siya Kolisi, Wilco Louw, Leon Lyons, Frans Malherbe, Bongi Mbonambi, David Meihuizen, Salmaan Moerat, Scarra Ntubeni, Sazi Sandi, JD Schickerling, Chad Solomon, Ernst van Rhyn, Chris van Zyl, Cobus Wiese, Nama Xaba

Trequarti:
Paul de Wet, Dan du Plessis, Jean-Luc du Plessis, Michal Haznar, Herschel Jantjies, David Kriel, Dillyn Leyds, Tristan Leyds, Godlen Masimla, Matt Moore, Ruhan Nel, Sergeal Petersen, Rikus Pretorius, Jamie Roberts, Seabelo Senatla, Cornel Smit, Edwill van der Merwe, Damian Willemse, Leolin Zas

 

Jaguares:

Reduci dalla straordinaria cavalcata che li ha portati fino alla finale nel 2019, gli argentini ripartono volendo confermare la crescita globale del loro gruppo. La volontà è quella di dimostrare che non è successo per caso il fatto di andare quasi fino in fondo, ma come sempre non sarà semplice. Questo anche e soprattutto per via del mercato, che ha portato via molti dei volti noti nonché Pumas: Lavanini, Matera, Leguizamon, Landajo, Ezcurra, e Moyano non ci saranno più, e solo leggendo i nomi se ne capisce l’importanza dentro e fuori dal campo. Sono stati inseriti diversi elementi provenienti dai Jaguares XV (la seconda squadra che partecipa alla First Division della Currie Cup), e starà a Gonzalo Quesada mischiare al meglio il suo gruppo per trovare le giuste risposte.

La stella: non tutti i Pumas sono però partiti per altri lidi, e sono tanti gli internazionali rimasti a Buenos Aires. Scegliamo Jeronimo De La Fuente oltre che per le sue qualità rugbistiche anche per il nome di battesimo. Ci vorranno cariche degni dei nativi americani per sopravvivere in questo Super Rugby, dove ormai gli argentini non sono più etichettabili come sorpresa ma vengono attesi al varco da tutte le altre formazioni.

Giocatore da osservare: Lucas Mensa. Il 23enne è stato convocato con grande sorpresa per l’ultima Coppa del Mondo, dunque in lui sono state viste potenzialità da grande giocatore. Ora avrà la prima stagione “vera” con i Jaguares, dunque ha la possibilità di confermare tutto il buono che si dice di lui.

Avanti:
Matías Alemanno, Rodrigo Bruni, Ignacio Calas, Agustín Creevy, Javier Díaz, Francisco Gorrissen, Santiago Grondona, Marcos Kremer, Tomás Lezana, Santiago Medrano, Santiago Montagner, Julián Montoya, Javier Ortega Desio, Lucas Paulos, Juan Bautista Pedemonte, Guido Petti, Joel Sclavi, Santiago Socino, Lucio Sordoni, Nahuel Tetaz Chaparro, Mayco Vivas, Juan Pablo Zeiss

Trequarti:
Tomás Albornoz, Gonzalo Bertranou, Emiliano Boffelli, Sebastián Cancelliere, Mateo Carreras, Santiago Carreras, Juan Pablo Castro, Santiago Chocobares, Tomás Cubelli, Jerónimo de la Fuente, Bautista Delguy, Joaquín Díaz Bonilla, Felipe Ezcurra, Juan Cruz Mallía, Lucas Mensa, Domingo Miotti, Matías Moroni, Matías Orlando, Joaquín Tuculet

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