Bledisloe Cup: l’Australia può ripetersi in Nuova Zelanda?

Sabato mattina in campo le due rivali: a distanza di sette giorni si replica a Auckland

ph. Sebastiano Pessina

Bledisloe Cup, atto secondo: all’Eden Park di Auckland Australia e Nuova Zelanda si contendono di nuovo il trofeo che le vede di fronte dal 1931, o forse dal 1932. Dipende da quale parte del mare di Tasman scegliete di stare.

Se avete scelto il lato di Beauden Barrett e soci, sapete per certo che gli uomini in maglia nera si sono aggiudicati il trofeo il maggior numero di volte, 47, e soprattutto che la coppa non lascia la bacheca della federazione neozelandese da oramai 17 anni.

Se avete scelto di stare dalla parte di Michael Hooper, non vi sarà sfuggito che l’ultima volta in cui i Wallabies si sono trovati nella situazione di oggi, con il match point per riportare la coppa a casa, fu nel 2015, altro anno di Rugby World Cup e, quindi, altro anno in cui le partite per aggiudicarsi la Bledisloe Cup solamente due.

All’andata vinsero i Wallabies 27-19 a Sydney, ma in Nuova Zelanda, per l’appunto a Eden Park, gli All Blacks fecero prevalere la loro legge: un 41-13 senza appello, preludio ad una finale mondiale con in campo le stesse squadre e con un risultato meno ampio, ma chiaro.

Non mancano, per di più, i richiami rispetto a quella stagione ovale: allo stesso modo di oggi, gli All Blacks si erano trovati di fronte a critiche e incertezze in preparazione alla World Cup, evidenziate proprio dalla sconfitta in Australia.

“Ho grande fede in quello che stiamo facendo e nel desiderio che abbiamo di giocare l’uno per l’altro” ha detto Barrett, scelto per la terza volta consecutiva a numero 15.

La Nuova Zelanda ha scelto di mischiare limitatamente le carte per questo che sarà il penultimo test prima del mondiale, e precede 2 settimane lontane dai campi per i giocatori dell’emisfero australe. Ci sono due nuove ali pronte a costituire un triangolo allargato inedito insieme a Barrett. Si tratta dei due Crusaders Sevu Reece, miglior marcatore del Super Rugby 2019, e George Bridge, che invece lo fu nell’edizione 2018.

I due si giocano una bella fetta della selezione finale che verrà poi operata da Steve Hansen, così come gli altri due titolari nel pack, Nepo Laulala e Patrick Tuipulotu.

Da par loro i Wallabies evitano gli esperimenti e, fatta eccezione per l’ingresso di Adam Coleman, confermano il XV vittorioso a Perth, in cerca di un ulteriore, probante test per quella che a questo punto può essere ritenuta legittimamente la formazione tipo di Michael Cheika. Affrontare due volte i campioni del mondo a distanza di 7 giorni potrebbe essere un ottimo test per il duro girone che aspetta gli australiani al mondiale giapponese.

Simon Raiwalui, membro dello staff tecnico di Cheika, è realista: “Non ci facciamo illusioni su ciò che andiamo ad affrontare. Questa degli All Blacks è una grande squadra, piena di giocatori di qualità, e vorranno incominciare fortissimo. Noi ci preoccupiamo di quello che possiamo portare al match da par nostro.”

Qualcosa da portare al match in termini di esperienza ce l’ha Adam Ashley-Cooper, che fa la sua comparsa in maglia numero 23 nella formazione australiana. Il veterano si ripresenta al rugby internazionale a 35 anni: ha guadagnato il suo cap numero 117 lo scorso 17 novembre contro l’Italia, a Padova, ma è stata l’unica presenza negli ultimi 3 anni. Chissà che Cheika non se lo voglia portare al mondiale come talismano.

La partita avrà inizio alle 9:35, con diretta televisiva su Sky Sport Uno. Arbitra l’incontro Jaco Peyper.

Gli All Blacks feriti sono gli All Blacks più pericolosi: per i Wallabies vincere a Auckland sarebbe eclatante, visto che Eden Park è peraltro inviolato da 25 anni. Ma prima di saltare alle conclusioni ci sono 80 minuti da giocare.

Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Sevu Reece, 13 Anton Lienert-Brown, 12 Sonny Bill Williams, 11 George Bridge, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Sam Cane, 6 Ardie Savea, 5 Samuel Whitelock, 4 Patrick Tuipulotu, 3 Nepo Laulala, 2 Dane Coles, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Angus Ta’avao, 19 Jackson Hemopo, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Ngani Laumape, 23 Jordie Barrett

Australia: 15 Kurtley Beale, 14 Reece Hodge, 13 James O’Connor, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Christian Lealiifano, 9 Nic White, 8 Isi Naisarani, 7 Michael Hooper (c), 6 Lukhan Salakaia-Loto, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tolu Latu, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Folau Fainga’a, 17 James Slipper, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Liam Wright, 21 Will Genia, 22 Matt To’omua, 23 Adam Ashley-Cooper

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