Jonny la macchina

Parliamo di Gray, il seconda linea scozzese con una percentuale di placcaggi riusciti che supera il 98%

jonny gray scozia sei nazioni 2018

Jonny Gray in Scozia-Francia del Sei Nazioni 2018 (ph. Reuters)

E’ arrivato il momento di parlare di Jonny.

No, non quel Jonny che pensate voi, che in quanto a macchina (da punti) era secondo a nessuno. Quell’altro Jonny, anche questo scritto senz’acca perché diminuitivo di Jonathan, che è una macchina sì, ma da placcaggi.

Di cognome fa Gray, gioca seconda linea per i Glasgow Warriors e la Scozia, e nelle sue 6 stagioni di rugby in carriera ha tentato 2057 placcaggi, completandone 2016. Sbagliati: 41 in sei anni. Percentuale di riuscita: 98,006%

La sua stagione 2018/2019 è la migliore della sua giovane eppure già importante carriera, parlando principalmente da un punto di vista difensivo: ha completato 432 placcaggi, sbagliandone per contro solamente 7. Ha totalizzato venti o più placcaggi in ben 8 occasioni solamente in quest’anno sportivo, 22 volte in carriera.

Leggi anche: Quella volta dei 43 placcaggi di Jonny Gray

Insomma, dalle parti di Jonny non si passa. Sei anni più giovane del fratello Richie, ha presto oscurato l’appariscente mocio di meches bionde che caratterizzavano il fratello, prendendone il posto in nazionale e ai Warriors, con i quali ha firmato un contratto da professionista nel 2012, anno nel quale Richie se ne sarebbe andato a Sale, incominciando il suo esilio fuori dalla Scozia.

A Glasgow il carisma e la personalità di Gray si fanno sentire subito: protagonista della vittoria del campionato di Pro12 nel 2014/2015, nell’anno successivo diventa subito capitano del club, a soli 21 anni. Con la Scozia ha mostrato le sue doti di placcatore nel Sei Nazioni 2015, quando realizzò 85 placcaggi nel corso delle 5 partite, con un solo errore.

Già parte del gruppo scozzese per la Rugby World Cup in Inghilterra, Jonny Gray è oggi in corsa per una maglia da titolare nel gruppo di Gregor Townsend per il mondiale nipponico. Le sue doti di placcatore indefesso sono sicuramente grandiose, così come quelle di pietra angolare della rolling maul dei suoi da rimessa laterale.

Nonostante questo, mentre il rugby va verso seconde linee meno gigantesche e più mobili, capaci di svolgere molteplici compiti sul campo, Jonny subisce la concorrenza di alternative che offrono maggiori qualità nell’avanzamento palla in mano (necessità storica degli avanti scozzesi) e nella contesa del pallone al breakdown.

A 25 anni Jonny la macchina ha fatto stabilire ogni possibile record di placcaggi, ha vinto campionati e partite importanti. Adesso deve evolversi per non rimanere prigioniero delle sue abilità.

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