Rugby Championship: Australia-Argentina, quanto divario c’è?

Wallabies e Pumas non sembrano così distanti, ma dallo scontro diretto sulla Gold Coast se ne saprà di più. Calcio d’inizio alle 12

rugby championship australia folau

ph. Reuters

Non ci sono molte ragioni per considerare l’Australia come la naturale favorita rispetto all’Argentina, nel match che le due squadre giocheranno sabato mattina a Gold Coast. Pur non essendosi ancora affrontate in questo Rugby Championship 2018, attraverso alcuni parallelismi si può intuire come la distanza tra Wallabies e Pumas non sia così eccessiva al momento.

Cosa abbiamo capito finora? Che l’Australia, per esempio, ha un attacco inaspettatamente asfittico, capace di mettere a referto appena 48 punti e segnare solo 5 mete; a questo punto, lo scorso anno, le marcature erano 11 e i punti 86. Ai Wallabies servono ben 8 clean break in media per segnare una meta: il dato per le altre squadre si attesta a 3,83 per gli All Blacks, 3,45 per il Sudafrica e 4,4 per i Pumas: il distacco rispetto alle altre concorrenti è notevole ed è difficile da spiegare solo con le assenze – pesanti, sia chiaro – di Kuridrani e Kerevi nel ruolo di numero 13.

Dopo le due partite con i neozelandesi, di un altro pianeta, pure contro gli Springboks sono emersi gli stessi problemi, sia nel dare continuità alle fasi di gioco sia nel trovare soluzioni interessanti e pericolose da prima fase per disordinare la linea degli Springboks. La vittoria di una settimana fa a Perth ha tolto pressione dalle spalle dei giocatori e di uno staff tecnico sempre molto criticato, ma per l’ultima in casa stagionale il cliente è decisamente più scomodo rispetto ad un anno fa.

I Pumas hanno un attacco ben più prolifico, con 77 punti in tre gare, e hanno sempre superato quota 20 punti segnati anche nelle sconfitte. Dopo una prima uscita balbettante in Sudafrica, gli albiceleste sembrano aver ingranato le marce più alte sotto la guida di Mario Ledesma, anche se restano alcune riserve legate alla costanza della fase difensiva sugli ottanta minuti.

Il talento per fare male alle difese avversarie, invece, non manca, soprattutto se Nicolas Sanchez dovesse continuare a giocare con questa brillantezza e con una tale sicurezza. Sia in casa contro gli Springboks sia a Nelson contro gli All Blacks, i Pumas si sono contraddistinti per una partenza lanciata per cercare di togliere certezze all’avversario, missione riuscita con il Sudafrica ma obiettivamente insufficiente per impensierire i campioni del mondo. Contro una squadra umorale come i Wallabies, invece, non è escluso che possa avere una sua utilità; i suoi trequarti non avranno lo stesso impatto mediatico degli australiani, ma Moroni, Delguy, Moyano e Boffelli sanno essere imprevedibili.

Ledesma in conferenza stampa si è detto sicuro del fatto che “prepareranno qualcosa di speciale per noi”. Il riferimento era rivolto in particolare alla scelta da parte di Cheika di spostare Israel Folau all’ala, per sfruttarne magari le abilità nel gioco aereo. Ma per il CT, che ha lavorato con Cheika per tre anni, potrebbe non essere così: “Ti fa vedere una foto, poi te ne dà un’altra. Vedremo domani (oggi, ndr) se giocherà da ala, estremo o numero 13”. L’altra grande minaccia riconosciuta da Ledesma si chiama David Pocock, che i Pumas cercheranno di anticipare all’arrivo sui punti d’incontro. Non sarà facile. Chi vince fa un passo verso il secondo posto.

Calcio d’inizio alle ore 12. diretta tv su Sky Sport Arena.

Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Israel Folau, 13 Reece Hodge, 12 Matt Toomua, 11 Marika Koroibete, 10 Kurtley Beale, 9 Will Genia, 8 Pete Samu, 7 David Pocock (c), 6 Lukhan Tui, 5 Izack Rodda, 4 Rory Arnold, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio;
A disposizione: 16 Folau Faingaa, 17 Sekope Kepu, 18 Taniela Tupou, 19 Adam Coleman, 20 Ned Hanigan, 21 Nick Phipps, 22 Bernard Foley, 23 Jack Maddocks;

Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Moroni, 12 Jeronimo De La Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Guido Petti, 3 Santiago Medrano, 2 Agustin Creevy, 1 Nahuel Tetaz Chaparro;
A disposizione: 16 Julian Montoya, 17 Santiago Garcia Botta, 18 Juan Pablo Zeiss, 19 Matias Alemanno, 20 Juan Manuel Leguizamon, 21 Martin Landajo, 22 Bautista Ezcurra, 23 Juan Cruz Mallia

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