Test Match, Italia: a Kobe serve la vittoria

Azzurri a un varco cruciale del loro percorso. Solo una vittoria può salvare il tour estivo e il cammino verso la Rugby World Cup

ph. Sebastiano Pessina

L’ultimo test match della sua finestra internazionale estiva l’Italia lo gioca a Kobe, città di un milione e mezzo di abitanti nel sud del Giappone, affacciata sulla baia di Osaka, che sarà anche sede di partite della prossima Rugby World Cup.

Sul terreno misto, con erba artificiale e naturale, del Kobe Misaki Stadium, gli Azzurri di Conor O’Shea affronteranno una sfida che in pochi, alla vigilia del tour, avrebbero pensato così dura e cruciale per il prosieguo del cammino della nazionale. La sconfitta della scorsa settimana a Oita ha però cambiato le carte in tavola: nessuno pensava che sarebbe stata una passeggiata andare a vincere in casa del Giappone, ma certamente in pochi pensavano di vedere un’Italia nettamente inferiore all’avversario, che ha meritato i 17 punti di scarto maturati negli ottanta minuti di gioco.

“Non possiamo essere soddisfatti della prestazione e tantomeno del risultato della settimana passata, abbiamo analizzato bene la gara di Oita e nonostante i moltissimi errori sia in attacco che in difesa la partita ci è scivolata di mano solo nel quarto finale di gara. Siamo stati deficitari in conquista, nella conservazione del gioco, in molte aree del gioco: sappiamo di non poterci permettere una nuova prestazione come quella della scorsa settimana. Personalmente, ma so che è così per tutti, non vedo l’ora di avere la possibilità di tornare in campo domani” ha detto il capitano della spedizione Leonardo Ghiraldini, che vincerà il suo cap numero 96 sabato, certificando così una presa di coscienza della disfatta di una settimana fa e la fiducia nel fatto che l’Italia possa essere meglio di così.

Il momento non è facile, e così anche il presidente Gavazzi ha voluto incontrare gli Azzurri nella riunione che ha preceduto il Captain’s Run in vista della partita di domani, programmata per le 7:00, orario italiano, e trasmessa in diretta da DMAX. Ad affermarlo è lo stesso numero uno federale con un tweet aggiungendo che “auspichiamo che JPNvITA di domani segni la svolta che il movimento aspetta”.

I temi della partita saranno simili: entrambe le squadre hanno le armi per fare male quando sono in possesso di palla, e la battaglia per la conquista risulterà decisiva sia nella fasi statiche che nei raggruppamenti a terra.

Nel Giappone non ci sarà uno dei migliori, il terza linea Amanaki Mafi, sostituito da Yoshitaka Tokunaga. Il giocatore di origine isolana ha subito sabato scorso un acciacco ad una caviglia e Jamie Joseph non vuole probabilmente rischiarlo dal primo minuto, mettendolo quindi a sedere e provando quanto può dare in un ruolo un giocatore come il giovane Himeno, fra i migliori la scorsa settimana, schierato per l’occasione a terza centro.

Nella giornata di ieri ha parlato anche il capitano dei Brave Blossoms, Michael Leitch: “C’è sempre il pericolo di essere un po’ di autocompiacimento quando batti una squadra in maniera piuttosto convincente, quindi per noi il focus questa settimana è su mantenere la stessa concentrazione e essere certi di essere mentalmente pronti. Il modo in cui cominceremo la partita sarà decisivo.”

Jamie Joseph, l’head coach del Giappone e della franchigia di Super Rugby dei Sunwolves, ha chiesto ai suoi un miglioramento sul fronte del gioco rotto: “Abbiamo forzato un sacco di cambi di possesso ma non abbiamo mai capitalizzato su quelle opportunità. Quindi abbiamo molto lavorato su questo tipo di situazione. E’ il tipo di gioco non strutturato del quale andiamo fieri.”

Anche la difesa non ha soddisfatto il tecnico: “Abbiamo sbagliato molti placcaggi. Abbiamo placcato intorno all’80% e sbagliato 36 placcaggi e questo non è abbastanza. Vogliamo migliorare quella parte del nostro gioco.”

Da parte italiana, Conor O’Shea ha espresso fiducia e posto l’accento sui temi che hanno contraddistinto le sue dichiarazioni come CT dell’Italia, come fosse un mantra: “La prestazione  dipende unicamente da noi ed è ciò che farà la differenza. Se metteremo in campo il tipo di prestazione che abbiamo preparato e di cui siamo capaci, allora potremo ritenerci soddisfatti.”

“Il risultato è compito mio, ai giocatori come sempre chiedo insieme agli altri allenatori di offrire una performance coerente con i nostri standard e le nostre qualità. Crediamo molto in questo gruppo di giocatori, non solo in quelli che andranno in campo contro il Giappone ma in tutti i ragazzi che in queste settimane hanno lavorato duro nel gruppo. Vincere sabato è importante per continuare con fiducia la nostra strada: abbiamo cambiato molte cose in questi anni, ma il cammino che ci porta ai Mondiali dell’anno prossimo è ancora molto lungo e passa, nell’immediato, dalla partita di sabato.”

Il futuro dell’Italia, insomma, è adesso, e l’urgenza di fare risultato va oltre quella che si percepisce dalle sempre misurate parole del tecnico irlandese. Se l’Italia dovesse vincere con un buon margine di scarto (più di quindici punti) potrebbe superare il Giappone nel ranking, agganciando peraltro la dodicesima posizione che manca ormai da anni e che sarebbe più coerente con la percezione di sé del nostro movimento. Una percezione che va però dimostrata portando in campo una prestazione finalmente convincente, al di là della posizione nel ranking. Interrompere la serie di otto sconfitte consecutive è vitale per salvare la faccia in questo tour estivo, che avrebbe dovuto riportare qualche sorriso in casa azzurra, e rilanciare il percorso della nazionale in vista di una prossima stagione davvero importante.

 

Giappone: 15 Kotaru Matsushima, 14 Lomano Lemeki, 13 Will Tupou, 12 Timothy Lafaele, 11 Kenki Fukuoka, 10 Yu Tamura, 9 Fumiaki Tanaka, 8 Kazuki Himeno, 7 Michael Leitch (c), 6 Yoshitaka Tokunaga, 5 Samuela Anise, 4 Wimpie Van Der Walt, 3 Ji-Won Koo, 2 Shota Horie, 1 Keita Inagaki
A disposizione: 16 Yusuke Niwai, 17 Shintaro Ishihara, 18 Takuma Asahara, 19 Uwe Helu, 20 Amanaki Mafi, 21 Yutaka Nagare, 22 Rikiya Matsuda, 23 Ryoto Nakamura

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Matteo Minozzi, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Abraham Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Tiziano Pasquali, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traoré, 18 Simone Ferrari, 19 Marco Fuser, 20 Giovanni Licata, 21 Tito Tebaldi, 22 Carlo Canna, 23 Giulio Bisegni

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