Azzurri positivi solo in mischia, nulla la fase offensiva. I Los Teros marcano tre mete e nel finale controllano la partita
A Montevideo, nei primi minuti è l’Italia ad aver maggior controllo del territorio, ma la squadra di Presutti fatica a produrre una buona azione manovrata palla in mano e la difesa di casa ha vita piuttosto facile nel respingere le prevedibili cariche azzurre.
Anche i Los Teros però ci mettono un po’ per carburare, e al 11′ concedono una grande occasione agli ospiti dopo che Pettinelli recupera una touche avversaria fuori misura a metà campo; dopo il break del flanker, Menniti-Ippolito prova il cross kick per Bronzini all’ala, l’Uruguay riesce ad annullare ma sulla successiva mischia a 5 metri deve soccombere. Il pacchetto italiano domina l’ingaggio e permette ad Andrea Trotta di schiacciare in meta per il 5-0.
Gli uruguagi assorbono il colpo e pian piano alzano il ritmo, costruendo il primo multifase dentro i 22 azzurri al 20′: la maggiore confidenza dei Los Teros è evidente e permette ai sudamericani di combinare meglio in attacco e di aprire spazi interessanti al largo, sfruttati da Favaro dopo un bell’offoad di Mieres per la meta del pareggio al 21′.
L’Uruguay prende la partita in mano in questa fase e al 25′ buca la difesa azzurra direttamente da prima fase, partendo dai 40 metri; un’ottima trasmissione dell’ovale libera Leivas nell’intervallo giusto, l’ala serve Prada in sostegno e i padroni di casa passano in vantaggio sul 10-5, perché Ormaechea non centra mai i pali.
A salire di livello è anche la fisicità dei Los Teros, che respingono più volte al mittente le cariche degli azzurri, a dire il vero molto lente e blande in questo momento del match. La disciplina dei sudamericani comunque non è sempre impeccabile, e l’Italia può disporre di diversi possessi all’interno della metà campo uruguagia.
Al 38′, non riuscendo ad avanzare contro la difesa schierata, Menniti-Ippolito prova a cambiare ancora gioco con un cross per Pettinelli, che però non aggancia e commette in avanti. Sulla mischia a 5 metri, gli azzurri sono ancora straripanti nell’ingaggio nonostante l’introduzione fosse per gli avversari; gli uruguagi indietreggiano inesorabilmente e l’ovale viene schiacciato a terra da Federico Conforti per il 12-10.
Nel finale, l’Uruguay prova subito a rispondere per le rime con Ormaechea che prova a lanciare in meta Silva, ma Trotta anticipa l’apertura avversaria e annulla, facendo andare le squadre negli spogliatoi.
Nella ripresa il ritmo è più spezzettato ed è scandito soprattutto da una serie di mischie nei primi dieci minuti di gioco, di cui la maggior parte dentro la metà campo uruguagia; l’Italia però non riesce ad approfittarne e progressivamente comincia a perdere metri a causa di alcuni errori di troppo e di un calcio di liberazione non perfetto di Parisotto.
Al 53′, poi, ancora una volta i padroni di casa dimostrano di essere estremamente cinici. Poco fuori i 22 azzurri, Berchesi raccoglie un pallone vagante e va in slalom in mezzo ad una serie di maglie azzurre, liberando con uno splendido offload Favaro; l’ala calcia in avanti e Vilaseca schiaccia in meta, convalidata dopo un lungo consulto dell’arbitro con il TMO.
Tre minuti più tardi, Berchesi allunga dalla piazzola sul 12-20, mentre l’Italia non sembra riuscire mai ad imbastire un’offensiva con idee chiare e con una certa continuità. La difesa invece regge sul lungo multifase che l’Uruguay imposta all’ora di gioco, da cui i Los Teros non riescono a ricavare alcun punto.
Per l’Italia funzionano solo le fasi statiche, ma dopo aver ottenuto due penaltouche con mischia e maul gli azzurri non riescono ad andare oltre e restituiscono quasi inesorabilmente il pallone ai padroni di casa. Al 70′ gli uruguagi sfiorano il colpo del ko: ad uno degli azzurri sfugge l’ovale nella ricezione di un passaggio, Vilaseca ne approfitta e si lancia in area di meta, dove però non riesce a controllare il pallone.
L’Uruguay resta comunque in zona pericolosa e, conquistando un fallo in una delle poche mischie vinte in partita, allunga ancora con Berchesi al 75′. Gli azzurri continuano a rimbalzare in attacco anche nel finale, ma nell’ultima azione – dove l’Uruguay resta in 14 – riescono ad avanzare con più decisione e si guadagnano una meta di punizione per un fallo di antigioco di Freitas. Finisce 23-19.
Uruguay: 15 Gastón Mieres, 14 Leandro Leivas, 13 Joaquín Prada, 12 Andrés Vilaseca, 11 Federico Favaro, 10 Rodrigo Silva, 9 Agustín Ormaechea, 8 Alejandro Nieto, 7 Juan Diego Ormaechea, 6 Juan Manuel Gaminara, 5 Diego Ayala, 4 Ignacio Dotti, 3 Juan Echeverría, 2 Carlos Pombo, 1 Mateo Sanguinetti
A disposizione: 16 Germán Kessler, 17 Matías Benitez, 18 Tomás Inciarte, 19 Diego Magno, 20 Manuel Diana, 21 Santiago Arata, 22 Felipe Berchesi, 23 Nicolás Freitas
Marcatori Uruguay
Mete: Favaro (21), Prada (27), Vilaseca (53)
Conversioni: Berchesi (53)
Punizioni: Berchesi (57, 75)
Italia Emergenti: 15 Massimo Cioffi, 14 Andrea Bronzini, 13 Marco Zanon, 12 Matteo Gabbianelli, 11 Pierre Bruno, 10 Andrea Menniti-Ippolito, 9 Simone Parisotto, 8 Andrea Trotta, 7 Federico Conforti (c), 6 Giovanni Pettinelli, 5 Samuele Ortis, 4 Ugo D’Onofrio, 3 George Iacob, 2 Nicolò Broglia, 1 Riccardo Brugnara
A disposizione: 16 Luhandre Luus, 17 Niccolò Zago, 18 Alessandro Vannozzi, 19 Davide Fragnito, 20 Gianmarco Vian, 21 Charly Trussardi, 22 Maicol Azzolini, 23 Marco Capraro
Marcatori Italia Emergenti
Mete: Trotta (13), Conforti (39), tecnica (80)
Conversioni: Cioffi (39)
Punizioni:
Nell’altro match di giornata, l’Argentina XV ha nettamente battuto 75-15 le Fiji Warriors. Nell’ultimo turno, in programma domenica 10, il derby rioplatense tra argentini e uruguagi determinerà il vincitore della Nations Cup 2018
Classifica: Argentina 9, Uruguay 8, Italia Emergenti 1, Fiji Warriors 0
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