Nel prossimo torneo universitario si potranno togliere due giocatori alla squadra avversaria
La Varsity Cup è il torneo giocato dalle squadre delle nove maggiori università sudafricane. L’edizione 2018 partirà il prossimo 29 gennaio e, come spesso accaduto nella storia di questa competizione, presenterà alcune novità davvero poco convenzionali per il rugby. Gli organizzatori hanno introdotto una regola denominata ‘Power Play’, che “incoraggerà gli allenatori nell’adottare schemi e tattiche offensive più stimolanti, per promuovere una generazione di giocatori dinamici e eclettici”.
La nuova direttiva del ‘Power Play’ permetterà ad una squadra di togliere due trequarti alla formazione avversaria per un periodo di tre minuti di gioco. Il ‘Power Play’ potrà essere chiamato soltanto una volta a partita dalla squadra che vorrà adottarlo (e dovrà farlo il capitano), a patto che essa si trovi all’interno della propria metà campo. Se la formazione a cui sono stati tolti temporaneamente i due giocatori dovesse segnare una meta nel periodo di ‘Power Play’, le saranno assegnati due punti in più rispetto ai cinque canonici per la marcatura. “Questa regola innovativa porterà i giocatori di nuova generazione ad essere in grado di difendere con meno compagni di squadra sul campo, e allo stesso tempo di saper utilizzare pienamente una superiorità numerica” – ha dichiarato il Ceo del torneo, Duitser Bosman.
Non è il primo esperimento normativo nella storia del torneo. Nel 2012, il board del Varsity Rugby aveva introdotto un sistema di punteggio che prevedeva tre punti per la conversione, mentre erano stati ridotti a due quelli di punizioni e drop, sempre nell’ottica di favorire un gioco più offensivo e spettacolare. Nel 2016, invece, la competizione prevedeva dei punti di bonus basati sulla posizione del campo da cui si originava la meta segnata; una regola poi modificata in parte nel 2017, quando una meta marcata partendo dalla propria metà campo dava automaticamente due punti di bonus in più.
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