Stade Français: ecco Hans Peter Wild, il nuovo patron del club

Il tedesco si è presentato con le idee subito chiare e un progetto pluriennale per il club transalpino

stade francais

dal profilo Twitter @SFParisRugby

L’era Thomas Savare è finita. Lo Stade Francais passa nelle mani del magnate tedesco Hans Peter Wild, che nella giornata di mercoledì si è ufficialmente presentato ai media francesi. Nell’arco della conferenza stampa sono stati tanti i punti toccati sia da Savare che dal milionario teutonico, che ha fatto capire di voler portare il club parigino nell’elite europea. All’ex proprietario quindi non è rimasto che congedarsi dalla società: “E’ un sollievo per me aver trovato una persona come Hans Peter Wild, ma c’è anche della realizzazione in tutto questo. Da quando sono arrivato nel 2011 abbiamo cercato di mantenere il club sempre al massimo livello, anche se i nostri risultati non sono stati sempre ottimali. Comunque la vittoria dello scudetto nel 2015 e dell’ultima Challenge Cup ci hanno gratificato”.

 

Un passaggio di consegne che lascia spazio quindi a Wild, il quale afferma: “Mi piace l’idea della sfida. Vogliamo rendere questa squadra ancor più prestigiosa e riconosciuta a livello internazionale. Vogliamo fare qualcosa di importante e non a breve termine. L’acquisto del club non è stato un capriccio da milionari. Personalmente sono eccitato di poter sviluppare un progetto così ambizioso in una struttura che reputo al massimo livello. Sono un appassionato di rugby e quando sono stato invitato al derby di Parigi qualche settimana fa ho visto davvero tanta passione e dallo spirito della squadra. Un team che magari all’inizio non sarà nelle prime tre posizioni della classifica, ma che comunque lotterà nel Top14 per i playoff; in un anno che comunque sarà di transizione”.

 

 

Non sarà facile rimpiazzare giocatori come Slimani, Lakafia, Doumayrou, Bonneval, Lakafia, Sinzelle ma Hubert Patricot, che ricoprirà il ruolo di presidente, sembra determinato nella sua visione: “L’idea è quella di avere una rosa competitiva, rimanendo nel tetto salariale dei 10 milioni di euro, e contemporaneamente aiutare la formazione di giovani che arrivino dal nostro vivaio sino alla prima squadra. Saremo umili, ma non per questo meno ambiziosi. Stiamo lavorando con il direttore sportivo Robert Mohr per conciliare tutto questo”. Infine un’ultima battuta ancora di Hans Peter Wild: “Con il rugby ci divertiremo. Io ho 75 anni e voglio farlo”.

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