Spogliatoio azzurro verso la RWC: c’è ancora la Banda Brunel?

Alcune impressioni e dichiarazioni del dopo Scozia-Italia fanno pensare a un clima sempre più freddo

ph. Pino Fama

La Gazzetta dello Sport, domenica 30 agosto, parla del clima nello spogliatoio dopo il pesantissimo ko di Edimburgo contro la Scozia. Ecco cosa si legge: “Quanto ai senatori – da Ghiraldini che si dice «stanco» e non si riferisce certo al fisico, fino a Bergamasco e a Castrogiovanni che si barricano dietro ai ‘no comment’ con facce che dicono tutto – danno l’idea di avere tutti un bel sacco da svuotare, ma di non poterlo fare“. Questo il quotidiano rosa.
Un lancio di France Presse di qualche ora prima, di sabato sera riporta invece le dichiarazioni di Jacques Brunel al termine della partita. Parole che sono sostanzialmente simili a quelle che abbiamo riportato anche noi, ma qui c’è un accenno e un accento diverso alla prestazione dei giocatori: “I really don’t understand what happened today – si legge nell’agenzia – You should probably ask the players because today they joined the field with low physicality”. Non pensiamo che serva la traduzione ma qui il tecnico francese dice che i motivi della scarsa fisicità della prova italiana vanno chiesti ai giocatori. Che è vero che ad andare in campo sono loro, però sono parole che non danno l’idea di un ambiente molto compatto.

 

Parole e impressioni che non scattano una bella fotografia dell’aria che si respira nel gruppo azzurro. Certo vogliamo sottolineare che sono dichiarazioni e momenti colti subito dopo una partita giocata male e persa peggio, e quindi l’atmosfera e l’umore non potevano essere dei migliori. A freddo magari le parole potevano essere un po’ diverse. Forse. E poi se il giornalista francese avesse male interpretato le parole del ct? Non si può escludere a priori, ma è difficile.
Insomma, al netto degli alibi di circostanza quello che viene fuori è un clima non idilliaco. Non una novità, che la situazione tra giocatori e tecnico non è più serena come nella prima fase della gestione Brunel già da un po’, ma nulla di preoccupante, almeno finora. I tanti ko, qualche tensione di troppo e momenti di incomprensione vanno messi sempre un po’ in conto però quel “You should probably ask the players” segnala un possibile inasprimento della situazione.

 

In tanti guardano ora a Sergio Parisse, l’uomo più carismatico capace di dare una scossa al gruppo e che potrebbe fare da elemento catartico all’interno dello spogliatoio. Senza dimenticarsi di quello che il terza linea diceva ad aprile in una intervista rilasciata a Midi Olympique, quando parlava così della Francia alla RWC di quattro anni fa: “nel 2011 i rapporti tra giocatori e staff non erano buoni ma un Mondiale è una faccenda di uomini. Se i giocatori prendono in mano il loro destino possono realizzare grandi cose. Perché l’ultima parola è loro, sempre”.

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