Padua Ragusa, niente da fare

A Colleferro il Padua rimedia una sconfitta netta nel risultato, un po’ meno per quello che si è visto in campo

padua ragusa34 a 17 è un risultato che non ammette repliche e che lascia immaginare una netta supremazia della squadra vincente. Sarebbe così anche per Colleferro-Padua Rugby Ragusa se non fosse che fino al 20° i padroni di casa vincevano solo per 7 a 3 e che il secondo tempo si è chiuso con un parziale di 12 a 14 per gli ospiti. Che è successo dunque? Niente di straordinario: semplicemente, nella seconda metà del primo tempo i ragusani hanno avuto un calo di intensità, che è coinciso con una crescita dei laziali, e che nei fatti è stato decisivo ai fini del risultato finale.
Dopo tanti giorni di pioggia, a Colleferro non piove ma il campo è parecchio allentato e l’impressione è che, col passare del tempo, possa diventare molto pesante.
Nei primi minuti le due squadre si studiano, cercando prendere confidenza con il fondo che man mano si rivela sempre di più una saponetta. A soffrirne maggiormente sono i ragusani perché, probabilmente, hanno sbagliato la scelta dei tacchetti.
Fino al settimo si vedono solo un paio di calci e qualche mischia nella zona centrale del campo. I ragusani sembrano esserci, la mischia tiene, il coach laziale urla ai suoi di alzare il ritmo. Tutto bene, insomma.
Al 7°, però, i biancazzurri subiscono l’ennesima marcatura da carrettino. Touche sui cinque metri, maul avanzante e meta da ascrivere a Fabio Giannelli. Federico Merli trasforma. 7 a 0.
Il Padua però c’è, soprattutto con la mischia, fondamentale che fino a qualche mese fa era invece il punto debole degli iblei. Tre minuti dopo il pacchetto rossonero, in difficoltà, non trova di meglio che commettere fallo. La posizione è invitante, centrale e sulla linea dei 22, e Peppe Iacono non si fa pregare. 7 a 3.
I tre punti rinfrancano i paduini, coach Roselli continua ad urlare ai suoi di alzare il ritmo.
I suoi, evidentemente, non lo ascoltano più di tanto, oppure non riescono a velocizzare il gioco perché i biancazzurri sono sempre presenti nei punti d’incontro, rallentando ad arte l’uscita dell’ovale, e raddoppiano o triplicano tutti i placcaggi. E di tanto in tanto non disdegnano il gioco d’attacco, mettendo a volte in difficoltà la squadra di casa. Insomma, le due squadre si equivalgono e il risultato non si muove.
Al 21° un fallo in ruck dei ragusani dà al piede di Merlì l’opportunità di allungare. 10 a 3.
Sembrano solo tre punti in più per i colleferrini, in realtà è l’inizio della fine per il Padua, almeno per quanto riguarda la prima frazione di gioco. I ragusani pian piano iniziano a calare e, contemporaneamente, i laziali prendono in mano le redini del gioco. E sale in cattedra il mediano rossonero, Hernan Resta.
Al crollo manca poco. Siamo al 28°, il Colleferro sta attaccando, si forma una ruck sulla linea di meta, ci sono una serie di pick and go che non portano a nulla fino a che il mediano argentino non prova a bucare da sé il muro ibleo. Purtroppo per il Padua ci riesce e Merli trova anche i due punti supplementari. 14 a 3.
Il Padua non c’è, il Colleferro ne approfitta. Siamo al 35°, si gioca una mischia sulla linea dei 22 iblei, l’ovale esce dalla parte rossonera, Resta finta il passaggio alla sua apertura e invece attacca la linea. La difesa ragusana abbocca e per il mediano colleferrino è uno scherzo andare fino in meta. Merli sbaglia la trasformazione e il primo tempo si chiude sul 22 a 3.
Nell’intervallo un Greco furioso cambia tutto quello che può cambiare: escono Paolo Bellio, Gianluca Tumino, Daniele Stracquadanio, Giorgio Carbonaro, Paride Vona e Albert Digrandi, entrano Giovanni Tumino, Antonio Modica, Marco Muccio, Giuseppe Garozzo, Eugenio Lo Presti, Stefano Russo. L’unico a non lasciare la panchina è Aldo Incarbone ma solo perché durante il riscaldamento ha avuto un problema intestinale.
La scossa funziona, in campo adesso c’è un Padua diverso, più voglioso, più grintoso.
Anche coach Roselli mescola le carte, e tra il 46° e il 56°, escono Alessandro Proietti, Alessandro Olleia e Elia Padovese, entrano Massimo Baroni, Luca De Maggi, Matteo Della Vecchia.
La grinta e la voglia però non bastano se come avversario hai un giocatore del calibro di Hernan Resta. Al 63° è proprio l’argentino ad avviare l’azione che porta alla meta del bonus per la squadra di casa. Il mediano rossonero si accende sulla linea di metà campo, semina il panico nella difesa ilea, e poi scarica a Fabio Giannelli che va a segnare la meta. Merli trasforma. Il 29 a 3 sembra chiudere ogni discorso.
Invece accade quello che non ti aspetti. Calcio d’invio di Ottavio Modica, Marco Mucco raccoglie proprio sulla linea dei dieci metri, supera il proprio avversario che non si aspetta di trovarsi in quella situazione, poi scarica ad Antonio Modica che apre a Enoc Valenti al quale, incredulo, non resta che correre fino al centro dei pali. Peppe Iacono trasforma. 29 a 10 e qualcuno viene sfiorato dall’idea che la partita si stia per riaprire.
Idea che si fa più concreta quando, due minuti dopo, siamo al 68°, Marco Muccio si ritrova il pallone tra le mani e un corridoio davanti a sé che porta dritto in area di meta. Deve solo correre più forte che può per una cinquantina di metri. Con la trasformazione di capitan Iacono fa 29 a 17.
Mancano dieci minuti al fischio finale e per il Padua un’altra meta significherebbe quanto meno il punto di bonus difensivo.
Con questa idea in testa i biancazzurri si riversano in attacco. Ma i padroni di casa non ci stanno proprio a concedere punti agli avversari e si oppongono con tutte le loro forze.
Già da qualche minuto in campo si respira un’aria di pericoloso nervosismo, nervosismo che si acuisce proprio dopo la meta di Muccio. A farne le spese, al 72° sono Eugenio Lo Presti e De Maggi, che si scambiano qualche colpo proibito e che vengono mandati dall’arbitro, il signor Lucio Lasagni della sezione di Arezzo, senza infamia né lode la sua prestazione, dietro la lavagna dei cattivi.
Due minuti dopo arriva l’azione che spegne ogni velleità biancazzurra. Il solito Resta si lancia in attacco, salta un paio di avversari ma, quando ormai è a pochi metri dalla linea di meta iblea, viene fermato dai giocatori ospiti. Si crea un punto d’incontro dal quale esce vittorioso Matteo Cerquozzi che riesce a schiacciare in meta. Merli non trasforma e, con quasi quattro minuti di anticipo, il signor Lasagni fischia la fine.
Perdere non fa mai piacere ma a rendere meno amara la giornata ci pensano le notizie delle sconfitte casalinghe di Reggio Calabria. Grazie a questi risultati i ragusani conservano due punti di vantaggio sulla zona retrocessione. E tra due domeniche, la prossima il campionato riposa, a Ragusa arriva la Svicat Lecce per una partita che diventa un crocevia fondamentale sulla via che porta alla salvezza.

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