Firenze, fine settimana di emozioni per i biancorossi

Ottava edizione del Torneo Francesco Borelli e tre finali tra sabato e domenica

Appena passata la sbornia della conquista della salvezza in Serie A, continuano le emozioni in casa biancorossa. Tre finali e il Torneo Francesco Borelli, vedranno impegnato a tutto tondo il Firenze Rugby 1931 in questo prossimo week-end.

Si inizia sabato, in campo neutro al Chersoni di via Bessi a Iolo (PO) alle 17.00, con la finale della Coppa Granducato Under 16 che i gigliati si contenderanno con la Rugby Rufus di San Vincenzo. A seguire, alle 18.30 stessa sede, i Cadetti della Serie C, saranno i finalisti con l’Empoli Rugby della Coppa delle Province. Si passa così a domenica quando l’Under 18, con tifosi al seguito raggiungerà il campo neutro di Imola per affrontare in scontro diretto il Reggio Emilia alle 15.30 nella Finale Interregionale Area 3 Under 18 (Emilia Romagna – Toscana – Sardegna – Marche – Umbria) per aggiudicarsi la promozione nel Campionato Elite di categoria.

Si chiude con l’evento di minirugby più importante in casa biancorossa. Domenica si svolgerà al Padovani e nel centri sportivi limitrofi (stadio Ridolfi e Grazzini) l’8a edizione del Torneo Francesco Borelli. Dalle 9.00 come da tradizione centinaia di bambini nelle categorie Under 6, Under 8, Under 10 e Under 12 giocheranno tra competizione e divertimento nei campi allestiti dai volontari del Firenze Rugby 1931. Saranno lì per disputarsi un premio ma anche per apprendere i sani valori del rugby attraverso il messaggio che il compianto giovane Francesco con i suoi pensieri e le sue parole ha lasciato a tutti i rugbisti.

Le formazioni partecipanti (Livorno Rugby, Amatori Prato, Cus Siena Rugby, Sesto Rugby, Vasari Rugby , Elba Rugby, Gispi Prato, Rc Paris Xv, Rugby Perugia, Florentia Rugby e Firenze Rugby 1931) si affronteranno nella mattina nei gironi di qualificazione per poi passare alle finali di categoria dalle 14.30 sul campo Mario Lodigiani. Oltre alle vincitrici di categoria, come sempre il computo dei migliori piazzamenti delle categorie in competizione sancirà poi la vincitrice del Trofeo Francesco Borelli che la squadra attualmente detentrice (il Livorno Rugby) rimetterà in palio.

Programma:
Ore 8:00 – 9:00 Accoglienza squadre
Ore 9:30 – 12:30 Gironi di qualificazione
Ore 12:30 – 13:30 Finali 7º/ 8º – 5º/ 6º – 3º/ 4º Posto
Ore 12:30 – 14:30 Terzo Tempo
Ore 14:30 – 15:30 Finali 1º/ 2º Posto
Ore 16:30 Premiazioni

LETTERA AD UN AMICO
di Francesco Borelli

(…) In questa lettera voglio parlarti anche di rugby: sarà una cosa abbastanza lunga, ma voglio che tu senta quello che io sento, che tu capisca quello che penso quando spesso sto da solo e non con gli altri in classe, voglio che tu mi comprenda.

Quando uno ti dice che gioca a rugby in genere tu pensi: “Ma chi è questo? Ma è scemo a praticare uno sport che non gli dà niente?”. Mi dà tanto, invece, veramen•te tanto. Il mondo del rugby ha sempre avuto contro estremisti, delle cui opinioni si nutre, traendone linfa vitale per la propria esistenza; la stampa, sempre in malafede, che dedica al rugby sempre solo due righe, ma quando qualche volta si verificano risse generali o episodi di cronaca nera gli articoli diventano di 4 colonne, in neretto, tendenti palesemente a screditare il rugby e il suo mondo. Perché non cercano invece di convincere se stessi prima di tutto e poi i lettori che il rugby, uno sport sopravvissuto in queste condizioni nei secoli, si nutre dell’esaltazione dei valori più nobili della personalità umana? E poi l’indifferenza della massa, stereotipo divulgato che è quello rugby = sport violento (…)

La grande colpa della società è grande sofferenza e sacrificio: non quella di non aver capito che il rugby è cosa da persone normali.
Infatti non è solo eccellenza atletica, ma anche coraggio, fatica, sprezzo del pericolo, sforzo fisico e psichico immenso. Placcare e essere placcati, fare decine di mischie chiuse e aperte non è cosa da tutti, non si può mettersi da parte quando la lotta e l’impegno per la conquista del pallone diventano più accesi. Il gioco è spietato nella sua continuità, quante volte abbiamo visto degli avanti boccheggianti per una serie di mischie o di touches correre lo stesso sul punto dove il pallone sarà di nuovo giocato, sentirsi morire, ma non cedere un palmo di terreno, per non perdere la faccia davanti ai compagni, per non essere considerato un vigliacco, per non mancare alla parola di impegno data all’inizio, “fino allo spasimo, fino all’ultimo respiro, fino all’ultima goccia di sudore”. Cadi, il contatto per terra non è precisamente una piuma, ma con una smorfia di dolore serri i denti e dici: “Non è nulla, passa subito, devo continuare a tutti i costi”.

Solo chi ha giocato a rugby può capire simili drammi, che hanno qualcosa di sovrumano, eppure sono ingredienti costanti di ogni partita, qualsiasi sia il suo livello e la posta in palio. Chi esce da un incontro ha dato tutto se stesso, non ha nemmeno la forza di parlare, sogna soltanto il momento beato in cui sarà sotto il getto caldo e ritemprante della doccia. Il rugby non è esaltazione come il calcio (…), un rugbysta dopo aver segnato una meta, al massimo riceve un abbraccio dal compagno più vicino o una pacca sulle spalle, secondo me non esiste premio più gratificante di questo. (…) Un rugbysta è leale, coraggioso e ricco di personalità, oltre che altruista, perché una squadra di rugby è formata da un gruppo saldo e omogeneo di amici e compagni (come poi confermato da legami indistruttibili nella vita civile), perché si gioca, si vince o si perde tutti insieme. A fine stagione si fanno feste e cene, si è tutti amici, si vorrebbe che il tempo non passasse mai.

A volte un grande dolore colpisce l’ambiente, ci si ritrova commossi all’estremo saluto e si vive per qualche attimo come in una fossa, con visi incredibili, poi la vita riprende il suo corso e si torna al campo sportivo, dove i figli occupano il posto dei padri per la gloria della squadra, di stagione in stagione, di vita in vita. Questa è la splendida realtà del rugby. Simili contrasti hanno prodotto una razza inossidabile nei tempi, quella del rugbista.

Abbiamo contratto la febbre ovale, ci è entrata nel sangue come e più del bacio di una ragazza, e non riusciremo più a togliercela di dosso, serpeggerà sotto la pelle tutta la vita. L’indifferenza della massa non ci sfiora minimamente, cerchiamo solo la compagnia e la solidarietà dei nostri simili, sentiamo che il rugby non è solo uno sport, ma il più bello di tutti, uno stile di vita, una scuola di comportamento e di etica.

Il rugby con la sua intima filosofia può essere apprezzato solo da chi lo pratica o lo ha praticato, solo un rugbysta può capire perchè il suo fascino non l’abbandonerà mai, perchè tutti i rugbysti di una squadra sono come fratelli, perchè il ricordo di una dura partita, di un coro sfrontato e di risate sarà sempre ricordato con immenso piacere.

Gioco anch’io, ci sono anch’io, faccio rugby, ho veri amici, fidati, quelli che il rugby mi ha dato. Ecco, il rugby è tutto questo, e anche di più, qualcosa che nemmeno io so spiegare, qualcosa di bellissimo.

Un altro bacio,
Francesco

I ragazzi di Aeroporto Firenze U14 si presentano per la prima volta in terra d’Abruzzo per un bel torneo nazionale, composto da squadre di qualità provenienti da tutta Italia.
Prima delle fasi iniziali tutte le squadre si schierano in campo per la cerimonia di apertura e intonano insieme l’inno nazionale.
Il girone eliminatorio vede Aeroporto Firenze impegnato con Amatori Parma 1, Rugby Città di Castello e Avezzano Marsica Rugby: è un girone di tutto rispetto, con squadre blasonate.
La prima partita vede Aeroporto Firenze U14 impegnato con Amatori Parma; l’incontro è guidato dai fiorentini che però non riescono a finalizzare e raccogliere quanto producono in campo e alla fine dell’incontro, nonostante l’impegno, si registra la vittoria di Amatori Parma. Il secondo incontro vede Aeroporto Firenze giocare con il Città di Castello privo di due prime linee di peso infortunatesi nella prima partita; anche questo incontro è caratterizzato dalla grande pressione dei biancorossi che ancora non riescono a concretizzare quanto prodotto in termini di gioco e di impegno. Nonostante le energie e la volontà messe in campo anche questa partita non è favorevole ai colori di Firenze, pur chiudendosi con il minimo scarto.
Il terzo incontro, per il terzo posto nel girone, oppone ai fiorentini la squadra di Avezzano Marsica, squadra abruzzese e, come tutte le abruzzesi, tosta e caparbia. Anche nel terzo incontro, nonostante la stanchezza per la levataccia… Sei ore di pullman… E la fame… I ragazzi di Aeroporto Firenze si impegnano al massimo e riescono finalmente a concretizzare quanto prodotto schiacciando in meta; fino al termine Aeroporto Firenze pressa gli avversari per chiudere definitivamente la partita ma, su un’incomprensione difensiva, Avezzano pareggia; Firenze chiude comunque terza nel girone per differenza mete.

Nella seconda giornata, con i ragazzi riposati e ampiamente rifocillati, Aeroporto Firenze è impegnato nella prima partita con i marchigiani dell’Ascoli: è una partita a senso unico, dominata dai biancorossi e portata a casa con ampio margine.
Il secondo incontro vede contrapposti i colori fiorentini al Tortoreto Rugby, squadra molto spigolosa e con un’interpretazione del gioco piuttosto ruvida (i due gialli ricevuti ne sono la testimonianza); i biancorossi passano subito in vantaggio e iniziano il consueto gioco di pressione; gli avversari non ci stanno a perdere e il gioco si fa ruvido, i falli si susseguono e scattano i gialli; i fiorentini sono molto bravi a gestire questa situazione con calma rispondendo al gioco ruvido con il gioco corretto ma senza farsi mettere sotto, tanto da segnare altre due mete: anche questa partita si conclude con la vittoria dei ragazzi di Aeroporto Firenze.
L’ultimo incontro che deciderà per il nono posto, vede i fiorentini nuovamente contrapposti a Avezzano Marsica, ma la musica è cambiata. I ragazzi sono riposati e non lasciano spazi agli avversari, che subiscono dal primo all’ultimo minuto. I biancorossi vincono anche l’ultimo incontro, aggiudicandosi il nono posto nel torneo che sarà vinto dalla formazione de L’Aquila seguita da quella del Romagna.

I nostri ringraziamenti alla splendida organizzazione del Sambuceto Rugby e alla cortese e fraterna ospitalità abruzzese.

Le impressioni di coach Taiuti: “Sono molto soddisfatto dei ragazzi, specialmente della reazione alle prime partite, reazione non facile dato il viaggio e la stanchezza. Inoltre mi sono piaciuti per come hanno gestito la seconda partita di domenica; non era facile restare calmi pur subendo tutti quei falli ma hanno reagito sul piano del gioco e va bene così. Siamo partiti con dei ragazzi, sono tornato con una squadra”.

Aeroporto Firenze U14: BALDANZI, BARLUCCHI, BIAGINI, BIZZARRI, BOSCHI, CAMPOLUCCI, CASINI, CHITI, CIAMPI, FIALA, GOTTARDO, MAGNOLFI, METTI L., METTI T., MICHELAGNOLI, PANERAI, RISTORI, SACCARDI, SCALISE, TOUIRES, VALENTINO
Allenatore: Taiuti

Un’ultima nota personale per questi ragazzi, intendo tutti i ragazzi della U14 stagione agonistica 2013-2014: grazie delle emozioni che mi avete dato, è stato un privilegio potervi seguire nelle partite di questa stagione.
Un grande in bocca al lupo ai ragazzi del 2000 che passeranno in U16 e ai ragazzi del 2001 che dovranno “fare da chioccia” a quelli del 2002.

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